Se si guardasse la Terra dallo spazio, sarebbe abbastanza chiaro che c'è vita intelligente; a tal proposito basterebbe vedere le città illuminate sul lato notturno. Abraham Loeb, della Harvard University e Edwin Turner, presso la Princeton University, hanno affermato in un loro studio che dovremmo trovare altre civiltà su mondi alieni osservando la luce artificiale prodotta dalle loro città.
Eventuali civiltà extraterrestri avrebbero difficoltà ad ascoltare i segnali radio, in quanto, contrariamente alla credenza popolare, le trasmissioni radio e TV non viaggiano così lontano (sarebbe in realtà quasi impossibile raccogliere i segnali da più di pochi anni luce di distanza).
La nostra civiltà inoltre sta producendo sempre meno residui radio man mano che sta passando alla fibra ottica e altre civiltà potrebbero aver fatto lo stesso, rimanendo così mute ai nostri radiotelescopi.
La soluzione al problema sarebbe quella di cercare un certo tipo di luce che sia diversa da quella naturale delle stelle. I due spettri noti dei LED e dei lampioni sono diversi da quelli del Sole. Un ET, guardando la Terra con un telescopio sufficientemente sensibile, potrebbe notare queste nostre emissioni.
Lo stesso vale al contrario. Le luci artificiali variano in modo diverso dalla luce riflessa su una superficie planetaria.
Ma possiamo vedere questa luce artificiale anche sulla superficie degli esopianeti noti?
Gli attuali telescopi non sono abbastanza sensibili. Per vedere una città su un altro pianeta, questa dovrebbe essere quasi brillante come la parte illuminata a giorno, ma anche in questo caso i nostri attuali telescopi non sarebbero in grado di poterlo fare.
Ma la prossima generazione di telescopi, come il telescopio James Webb Space, o l'European Extremely Large Telescope a terra, potranno essere in grado di farlo.
Loeb e Turner hanno calcolato che i telescopi esistenti attualmente potrebbero vedere al massimo una città delle dimensioni di Tokyo, se si trovasse su un asteroide o una cometa morta a circa 50 unità astronomiche da qui, nella fascia di Kuiper. Ma quale civiltà aliena costruirebbe una città su un asteroide?
Considerazioni
E' dunque evidente che al momento, la ricerca diretta di prove per la vita intelligente non puó sfruttare l'analisi dello spettro luminoso con i telescopi terrestri o spaziali a disposizione.
Nonostante i nuovi telescopi saranno in grado di risolvere il disco di un cospicuo numero di esopianeti vicini, bisognerà sempre affidarsi ad analisi indirette basate sullo spettro luminoso per conoscere le loro atmosfere e quindi ottenere dei dati più precisi sul tipo di ambiente presente.
Le foto della superficie di un esopianeta, non sarà possile almeno per il prossimo decennio,
tuttavia, nonostante questa sia una missione impossibile anche per i nuovi telescopi, scorgere luci artificiali prodotte a decine di anni luce potrà essere alla portata delle nuove tecnologie in campo ottico digitale e strumenti che adesso sono impensabili per rispondere a questa sfida.
Traduzione e adattamento e commenti a cura di Arthur McPaul
Fonte estera: http://news.discovery.com
Fonte italiana: http://nemsisprojectresearch.blogspot.it