Pompeo, avendo ricevuti soccorsi da tutto l'Oriente, era' riuscito a radunare in Grecia un esercito di 45.000 uomini, una flotta da guerra di 600 navi e un grandissimo numero di navi da carico. Con questa flotta Pompeo poteva controllare interamente il Mare Adriatico e lo Ionio. Con una tale sorveglianza, uno sbarco da parte delle legioni di Cesare era dunque da ritenersi impossibile.
Ma ancora una volta Giulio Cesare agì di sorpresa. In pieno inverno (il 5 gennaio del 48 avanti Cristo), ossia nella stagione meno propizia per affrontare il mare, Cesare riusciva a far sbarcare 15.000 uomini nella rada di Paleste. La traversata, svoltasi in piena notte, e lo sbarco passarono completamente inosservati. Presso questa città, si svolse un'accanita battaglia tra Cesariani e Pompeiani. Cesare ebbe la peggio e decise allora di ritirarsi nell'interno del paese per riorganizzare l'esercito e puntò subito su Durazzo dove Pompeo, sorpreso, riuscì a stento a difendersi. Ma le truppe di Cesare erano molto inferiori di numero e solo quando giunsero i rinforzi (maggio 48), Cesare riprese l'offensiva su Durazzo. Pompeo, ormai sicuro di avere in mano la vittoria, inseguì Cesare per costringerlo a una nuova battaglia. E il 9 agosto, nei pressi di Fàrsalo (in Tessaglia) avvenne lo scontro decisivo. Da geniale condottiero qual era, Cesare seppe prevedere le manovre del suo rivale. Avendo intuito che Pompeo avrebbe puntato sulla grande superiorità della cavalleria, Cesare provvide a rendere nulla la sua azione. Costituite poco prima della battaglia sei coorti di riserva, affidò loro il compito di lanciarsi d'impeto contro la cavalleria avversaria e di mirare senza pietà agli occhi dei cavalli e dei cavalieri. L'effetto fu sorprendente: atterriti da questa nuova tattica d'assalto, i cavalieri pompeiani si diedero a precipitosa fuga. Scoraggiati per la disfatta della cavalleria, i soldati di Pompeo perdettero man mano di vigore. Sopraffatti dalle legioni cesariane, si diedero anche essi a fuga disordinata. L'esercito di Pompeo era così completamente distrutto.
Fonte: http://www.cittacapitali.it