Spesso, sul nostro blog, abbiamo cercato di capire se le antiche leggende che narrano di uomini giganti vissuti sul nostro pianeta potessero avere un fondamento storico. Tuttavia, altri racconti tradizionali narrano di uomini minuscoli, vissuti anch'essi in un tempo remoto della nostra storia. La prova della loro esistenza sarebbe una piccola mummia trovata nel 1934.
Nel giugno del 1934, due cercatori d’oro, nel corso della loro ricerca sulle montagne di San Pedro, precisamente presso Carbon County, si imbatterono in una scoperta sorprendente.
Cecil Mayne e Frank Carr, dopo aver fatto saltare con la dinamite una parete spessa di roccia, notarono un varco che dava in un piccolo antro scavato nella montagna, approssimativamente alto 1,2 metri e profondo circa 4,6 metri.
All’interno della nicchia, i due cercatori trovarono i resti mummificati del più piccolo essere umano mai scoperto , le cui origini erano un autentico mistero.
Le leggende delle tribù dei nativi americani locali tramandavano storie riguardanti “uomini piccoli”, o “spiriti piccoli”, detti anche Nimeriga. In alcuni di questi racconti, questi esseri minuscoli erano in possesso di poteri magici o di guarigione. In altri ancora, venivano dipinti come una progenie feroce che attaccava i nativi americani con frecce avvelenate.
La scoperta della piccola mummia suscitò molto interesse, ma anche molte polemiche. Alcuni scienziati, soprattutto all’inizio, non riuscendo a collocare il reperto nella consolidata teoria che spiegava perfettamente la comparsa dell’Homo Sapiens, misero in dubbio la veridicità della scoperta, etichettando la mummia come un falso.
Tuttavia, numerosi ricercatori affollarono la zona, con il profondo desiderio di determinare la verità dietro la minuscola persona, soprannominata in seguito “Pedro”. Con un altezza stimata in di 36 cm, era chiaro che non si trattava di un ritrovamento ordinario.
I due ricercatori misero Pedro a disposizione degli scienziati per una serie di test approfonditi. La piccola mummia risultava essere in posizione seduta, a gambe incrociate, su una piccola sporgenza all’interno di quella che sembrava una cavità artificiale.
Con i suoi occhi sporgenti e il cranio appiattito, Pedro risultava in uno stato di conservazione estremamente buono, tanto da essere visibili perfino le unghie.
Una sostanza gelatinosa venne individuata sulla testa di Pedro, il che rese chiaro che il corpo era stato conservato utilizzando liquidi appositamente realizzati. Il naso risultava schiacciato, la serie di denti era completa e la sua pelle marrone e rugosa gli conferiva l’aspetto di un anziano.
Negli anni successivi, gli scienziati condussero test più invasivi per svelare il mistero di Pedro, utilizzando raggi X e altre tecniche di scansione interna. Alcuni antropologi conclusero che Pedro poteva essere la mummia di un bambino affetto da anencefalia, una malformazione congenita grave che si può riscontrare durante il primo mese di gravidanza, dove il nascituro appare privo totalmente o parzialmente della volta cranica e dell’encefalo.
Tuttavia, l’ipotesi fu messa in discussione da un altro gruppo di scienziati, i quali ritenevano che quelli di Pedro fossero i resti di un uomo adulto, di età compresa tra i 16 e i 65 anni. L’esame ai raggi X, infatti, rivelò la presenza di denti aguzzi e di cibo nello stomaco che sembrava essere carne cruda.
La scansione, inoltre, suggeriva che Pedro aveva subito una morte violenta, mostrando ossa rotte e danni al cranio.
Con le tecniche di ricerca moderne, certamente si riuscirebbe a fare luce sul mistero rappresentato da Pedro. Tuttavia, intorno agli anni ’50, Pedro sembra misteriosamente sparire dalla circolazione e la sua vicenda si tinge di giallo. La sua posizione attuale, infatti, è del tutto sconosciuta.
Si dice che i resti furono messi in mostra nel 1940 durante una fiera e che furono poi acquistati da un uomo di nome Ivan Goodman. Alla morte di Goodman, avvenuta nel 1950, il reperto passò nelle mani di un uomo di nome Leonard Waller (talvolta riportato come Walder). Da allora, non se ne è saputo più niente.
Con la scomparsa del reperto, il mistero di Pedro è destinato a rimanere ancora velato. La maggioranza degli scienziati sembrava concordare sul fatto che Pedro fosse la mummia di un umano adulto di sesso maschile.
Tuttavia, uno studio con tecniche moderne potrebbe rispondere ad una serie di questioni ancora aperte, come la sua provenienza, se fosse affetto da una malattia o da condizioni congenite, la natura della sostanza gelatinosa trovata sul capo, e come era stato possibile sigillare i suoi resti all’interno di uno spesso strato di roccia.
Le risposte a queste domande, e a molte altre, rischiano di restare senza risposta fino a quando non sarà possibile effettuare nuove analisi su Pedro. Fino ad allora, scienziati e appassionati non potranno che avanzare solo ipotesi su chi o cosa fosse.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it