La struttura della piramide di Cheope, una delle sette meraviglie del mondo, può focalizzare l’energia elettromagnetica verso il suo interno, concentrandola dentro le camere funerarie che contenevano la mummia di Khufu, l’antico faraone. Gli scienziati contano di utilizzare questa scoperta per la progettazione di nano particelle per cellule solari più efficienti.

La grande piramide di Cheope, secondo i ricercatori della Facoltà di Fisica e Tecnologia della ITMO University, può focalizzare l'energia elettromagnetica verso il suo interno. La più antica e la meglio conservata fra sette meraviglie del mondo, è da sempre circondata da miti e leggende che non solo riguardano i tesori o le mummie celate del suo interno, ma anche le proprietà della sua struttura, tanto che qualche fantasioso si è spinto a definirla una struttura aliena. A quanto pare a volte la scienza si rivela più sorprendente di qualsiasi finzione. I ricercatori hanno testato la reazione della struttura della grande piramide alle onde elettromagnetiche di lunghezza proporzionale, scoprendo che può concentrare l'energia elettromagnetica nelle sue camere interne e sotto la base.

Modelli matematici.
I ricercatori, per studiare l'interazione di una così imponente struttura con le onde elettromagnetiche, si sono dovuti affidare a dei modelli di ricostruzione matematica. A causa della mancanza di informazioni sulle proprietà fisiche della piramide, hanno formulato delle ipotesi, come che non ci siano cavità sconosciute all'interno dell'edificio e che il materiale da costruzione ( pietra calcarea) sia uniformemente distribuito. Simulando la reazione della struttura ad onde radio, con una lunghezza compresa tra 200 e 600 metri e studiando i dati con un'analisi multipolare (l'interazione tra un oggetto complesso e un campo elettromagnetico), hanno scoperto qualcosa che li ha davvero stupiti. I calcoli hanno mostrato che nello stato risonante, la piramide può concentrare l'energia elettromagnetica nelle camere interne della piramide e anche sotto la sua base, dove si trova una misteriosa camera non finita.

Dal passato al futuro.
Ora gli scienziati pensano a come utilizzare  questi risultati per riprodurre effetti simili su scala nanometrica. "Scegliendo un materiale con proprietà elettromagnetiche adeguate, possiamo ottenere nanoparticelle piramidali per l'applicazione pratica in nanosensori e cellule solari efficaci", afferma Polina Kapitainova, Ph.D., membro della Facoltà di Fisica e Tecnologia della ITMO University.

Fonte: https://scienze.fanpage.it

 


 

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