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Atlantide

 

Il mistero di Atlantide è tornato questi ultimi anni ad interessare il grande pubblico.
In questo articolo prenderemo in considerazione alcune teorie che riguardano due aspetti del mistero di Atlantide ovvero la collocazione geografica del perduto continente e il possibile rapporto esistente tra il mistero di Atlantide e quello del Triangolo delle Bermuda .
Per quanto concerne le principali teorie riguardanti la collocazione geografica riveste particolare importanza le teorie elaborate da Ignatius Donnelly .
Secondo la teoria di Donnelly Atlantide fu la prima super potenza mondiale nonché la potenza colonizzatrice e civilizzatrice dell’intero litorale atlantico  , del bacino del mediterraneo dell’America del sud centrale e anche dell’ India e di alcune regioni dell’Asia centrale.
Inoltre secondo Donnelly Atlantide fu anche la terra dove nacque l’alfabeto .
Donnelly afferma anche che i miti e le leggende del mondo antico non sono altro che versioni confuse ed annebbiate di fatti storici avvenuti nel perduto continente di Atlantide.
 Donnelly cercò di dare un valore scientifico alle sue teorie su Atlantide compiendo studi molto attenti sul racconto di Platone riguardante Atlantide.
Inoltre lo studioso compì ricerche approfondite su tutti i terremoti e gli inabissamenti di proporzioni  catastrofiche avvenuti in tutti i tempi storici.
Donnelly studiò in particolare i terremoti e i conseguenti maremoti che avevano causato la scomparsa di isole e fasce costieri a Giava a Sumatra in Sicilia e anche al largo dell’ oceano Indiano dove si era inabissata una terra molto estesa.
Donnelly compì questi studi per cercare di dimostrare che un cataclisma apocalittico come quello che avrebbe provocato la sommersione del continente di Atlantide era scientificamente possibile.
Secondo Donnelly l’oceano Atlantico era la zone più instabile e mutevole tra tutte le aree del globo terrestre .
Nel XVII secolo vi furono in Islanda vari terremoti che fecero emergere dal mare un’isola la quale poi ritornò immediatamente in fondo al mare.
Tale isola venne rivendicata dal re di Danimarca il quale tuttavia non ebbe il tempo di impadronirsene in quanto essa si inabissò subito.
Inoltre Donnelly nel descrivere il disastroso terremoto che distrusse nel XVIII secolo Lisbona mise in evidenza che l’epicentro di tale terremoto si trovava con tutta probabilità nei fondali dell’oceano Atlantico.
Lo studioso sostenne che tale terremoto era il successore di quell’apocalittico sisma che migliaia di anni prima aveva causato la distruzione e l’inabissamento di Atlantide.
Egli ricordò che durante tale terremoto di Lisbona moltissime persone si rifugiarono su un molo costruito da poco tempo .
Tale molo improvvisamente sprofondò nel mare con tutta la folla che vi stava sopra.
Un gran numero di barche e navi ancorate nel porto di Lisbona vennero inghiottite dal mare e non ricomparvero mai più in superficie cadaveri relitti o elementi di quel molo di marmo che attualmente è ricoperto da seicento piedi di acqua.
L’area in cui avvenne questo terremoto di apocalittiche dimensioni era molto estesa tanto che il famoso geografo Von Humboldt affermò che interessò una porzione della superficie terrestre estesa quattro volte l’Europa.
Donnelly sostenne anche che nel periodo storico in cui esisteva Atlantide  erano presenti delle isole che formavano una specie di ponte di terraferma che collegava Atlantide con l’Europa da un lato e con l’America del centro dall’altro.
Un’altra teoria molto importante formulata dallo studioso è quella che sosteneva la diffusione della cultura di Atlantide sui due versanti dell’oceano Atlantico quello europeo e quello americano.
Un'altra teoria di Donnelly che ha avuto molta fortuna ed è stata accolta con molto entusiasmo è quella che afferma che tutti i miti della religione greca non siano altro che versioni sbiadite e confuse di fatti storici avvenuti nel continente di Atlantide.
Per dirla in altro modo secondo Donnelly i racconti mitologici che hanno come protagonisti gli dei e le dee della religione olimpica greca non sarebbero altro che ricordi confusi e sbiaditi delle riprese e degli avvenimenti storici che si verificarono nel continente di Atlantide.
Si potrebbe scrivere tale concetto di Donnelly utilizzando il linguaggio e le categorie della storia delle religioni.
In altri termini secondo lo studioso il carattere fortemente antropomorfico delle divinità olimpiche  greche è dovuto solamente al fatto che tali divinità non erano altro che i re le regine i principi i condottieri del perduto continente di Atlantide.
In effetti nessuno può mettere in dubbio l’antropomorfismo delle divinità greche olimpiche ( tali divinità nascono mangiano bevono hanno rapporti sessuali sia tra loro sia con gli esseri umani generano figli e in ultima analisi hanno i peggiori difetti e i migliori pregi degli esseri umani.
Prenderemo ora in considerazione alcune teorie che riguardano la collocazione geografica delle colonie di Atlantide o di quelle città in cui si sarebbero rifugiati gli abitanti di Atlantide  l’inabissamento del loro continente.
La prima di tali presunte colonie atlantidee  è  considerata da alcuni autori Tartesso .
Tali studiosi ritengono che questa città oggi sommersa fosse collocata sulle coste dell’oceano Atlantico  della Spagna nei pressi della foce del fiume Guadalquivir .
Tali autori sostengono altresì che questa città era un centro culturale fortemente progredito e particolarmente ricco di minerali .

 

Alcuni astrologi tedeschi quali Hermann e Herning nel 1905 iniziarono la ricerca di Tartesso  da loro considerata la “ Venezia dell’ovest” .
Nonostante tali ricerche Tartesso non è mai stata ritrovata sebbene negli scavi siano state trovate tracce di grandi edifici.
Attualmente sono due le ipotesi formulate per spiegare la sparizione di Tartesso : la più accreditata afferma che le rovine di tali città si troverebbero sott’acqua mentre la seconda sostiene che le rovine di tali città si troverebbero sulla terraferma coperte dal fango.
Alcuni autori tra cui l’archeologo francese Gotron sostengono che alcune colonie di Atlantide si troverebbero nel Sahara coperte dalla sabbia.
Inoltre Groton sostiene che i berberi dei monti dell’Atlantide i quali hanno spesso la pelle bianca gli occhi azzurri e i capelli biondi sarebbero i discendenti degli abitanti di Atlantide sfuggiti alla distruzione del loro continente.
Uno studioso tedesco Brocard afferma a sua volta che i berberi siano i discendenti dei superstiti di Atlantide .
Borgaro cercò di dare un supporto scientifico alla sua teoria cercando di collegare i nomi delle tribù berbere moderne con quelli dei dieci figli di Poseidone ovvero dei clan di Atlantide.
Egli trovò delle coincidenze abbastanza notevoli e interessanti .
Per fare un esempio alcune tribù berbere della Tunisia venivano chiamate Attala nome che presenta la stessa radice del nome Atlante.
Altri autori sostengono che alcune colonie di Atlantide fondate prima o dopo l’inabissamento del continente perduto si trovavano nell’isola di Thera che esplose e si inabissò nel mediterraneo circa nel 1500 a.C. 
Vari autori considerano l’isola di Thera e anche altre isole sprofondate nel mare Egeo insieme a Thera una colonia del perduto continente di Atlantide.
Ad esempio James Mayor sostiene che il misterioso crollo dell’impero minoico di Creta e la distruzione della sua splendida capitale Knosso furono dovuti a un’apocalittica eruzione vulcanica che fece sprofondare nel mar Egeo l’isola di Thera nel 1500 a.C.
lasciando un profondo abisso marino nel luogo dove si trovava Thera .
Scavi effettuati nel XX secolo sembrano confermare la teoria di Mayor ,probabilmente futuri scavi in terra e in mare che saranno effettuati in tale zona dell’Egeo e a Creta potranno fornire altri dati a supporto di tale teoria.
Dobbiamo dire altresì che una parte dell’isola di Thera è stata ritrovata in quanto è situata poco al di sotto del livello del mare.
Prenderemo ora inconsiderazione alcune teorie che riguardano il secondo elemento che riguarda il mistero di Atlantide ovvero la possibile esistenza di un legame tra il mistero del triangolo delle Bermuda e quello di Atlantide.

 

Pertanto esporremo le tre principali teorie che sono state formulate nel tentativo di 
stabilire un legame tra le numerose sparizioni di aerei e di navi che si sono verificate nel Triangolo delle Bermuda e il sommerso continente di Atlantide.
La prima di tali teorie è stata formulata da David Icke .
Tale autore sostiene che le numerose sparizioni di aerei e di navi avvenute nel Triangolo delle Bermuda siano state causate da un’arma ancora attiva atlantidea situata nelle rovine sommerse di Atlantide.
David Icke chiama quest’arma atlantidee “fuoco di cristallo” .
Zink afferma che quest’arma ancora attiva dopo molti millenni entrerebbe in funzione in determinate condizioni che non è facile allo stato attuale comprendere e causerebbe la sparizione di navi ed  aerei nel Triangolo delle Bermuda.
Come abbiamo sostenuto in un altro nostro articolo la teoria di Zink presenta un clamoroso punto debole dal momento che non riesce a spiegare come mai in alcuni casi siano spariti solamente gli equipaggi di determinate navi e non le navi in questione.
Appare evidente che se come sostiene Zink le navi e gli aerei spariti sono stati distrutti da questa micidiale arma atlantidea non si sarebbero dovuti verificare quei casi caratterizzati dalla scomparsa degli equipaggi delle navi senza che queste siano state minimamente danneggiate dagli ipotetici raggi di quest’arma atlantidea denominata da Zink ”fuoco di cristallo”.
La seconda teoria elaborata da alcuni  studiosi attribuisce la causa delle numerose sparizioni di aerei e navi alle perturbazioni elettromagnetiche e alle anomalie gravitazionali che sono presenti nel Triangolo delle Bermuda.
Queste perturbazioni e anomalie sarebbero state causate proprio dall’immane cataclisma che causò migliaia di anni fa la distruzione e l’inabissarsi del continente di Atlantide.
A dire il vero le perturbazioni elettromagnetiche e le anomalie gravitazionali che sono presenti nel Triangolo delle Bermuda non sono presenti in alcun punto geografico del globo terrestre.  Fatta eccezione per un braccio di mare piuttosto esteso situato nell’oceano Pacifico .
Se teniamo presente che si parla di alcune fonti dell’esistenza di un altro continente sommerso sprofondato negli abissi dell’oceano Pacifico in seguito a un altro apocalittico cataclisma appare strano che le uniche due zone del globo nel quale sono state rilevate tali alterazioni elettromagnetiche e tali anomalie gravitazionali siano situate proprio nelle due aree geografiche dove si sarebbero inabissati i due ipotetici continenti perduti di Atlantide e di Mu .
In ogni caso gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare perché tali alterazioni 
gravitazionali ed elettromagnetiche esistano solamente in questi due punti del globo terrestre.
Secondo la terza ipotesi il continente di Atlantide non si sarebbe inabissato in seguito ad unico ed apocalittico cataclisma ma ciò sarebbe avvenuto in maniera graduale in un lungo intervallo di tempo come conseguenza di una serie di eventi catastrofici .
Secondo una parte dei sostenitori di tali ipotesi gli eventi catastrofici in questione sarebbero dovuti a una guerra apocalittica scoppiata fra gli atlantidei .
Dal momento che gli atlantidei avevano a disposizione armi sofisticatissime tanto che avrebbero causato essi stessi la distruzione e la sommersione del loro continente.
Secondo i sostenitori di tali ipotesi gli atlantidei proprio perché in possesso di sofisticatissime conoscenze scientifiche si sarebbero resi conto che il loro continente era destinato ad inabissarsi nell’oceano atlantico.
Pertanto nel tentativo di salvare almeno una piccola parte degli abitanti del perduto continente avrebbero costruito una città sottomarina nella quale si sarebbero trasferiti un certo numero di atlantidei prima della fine del continente.
Tale città sommersa esisterebbe ancora e si troverebbe proprio nei fondali del triangolo delle bermude.
Di conseguenza le numerose sparizioni di aerei e navi sarebbero state  causate dai discendenti degli abitanti di Atlantide .
Tale ipotesi ci sembra molto fantascientifica  e improbabile anche perché presenta almeno due punti deboli.
In primo luogo non spiega il motivo che spingerebbe gli atlantidei a rapire periodicamente un certo numero di esseri umani.
In secondo luogo se esistessero gli abissi del triangolo delle bermude una città sommersa di notevoli dimensioni appare molto improbabile che una tale città sommersa non sia stata mai rilevata da nessuno.
In conclusione a nostro avviso solamente la seconda delle tre ipotesi formulate per sostenere l’esistenza di un legame tra il mistero di Atlantide e quello del Triangolo delle Bermuda può essere considerata degna di essere presa in considerazione.
Vogliamo concludere esprimendo il nostro pensiero riguardo l’esistenza o meno del perduto continente di Atlantide.
A nostro avviso l’esistenza di Atlantide deve essere considerata un fatto possibile ma non una certezza non un fatto scientificamente dimostrabile .
Si possono chiamare in causa due argomenti per sostenere che Atlantide non è una semplice leggenda.
In primo luogo sappiamo con certezza che nel corso della storia del genere umano aree geografiche vastissime si sono inabissate nelle acque marine.
Il secondo argomento che si può portare a sostegno dell’esistenza di Atlantide è rappresentato dall’esistenza di usanze e abitudini comuni in Europa e in Africa da un lato e nel continente americano dall’altro.
Tuttavia questi due argomenti non possono dimostrare scientificamente l’esistenza di Atlantide.

Prof. Giovanni Pellegrino.

 

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