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Impressionante è il "Portolano di Dulcert" del 1339, dove la latitudine dell'Europa e del Nord Africa è perfetta, e le coordinate longitudinali del Mediterraneo, del Mar Nero e di molti altri luoghi che svariano da Galway, in Irlanda, fino al fiume Don, in Russia, sono approssimate solo di mezzo grado.

 

E anche più stupefacente è la "Carta di Zeno" del 1380, anche se esistono dei dubbi sulla sua effettiva datazione. Essa mostra una grande area nel nord, che arriva sino alla Groenlandia; la sua precisione è sbalorditiva. "E' impossibile" dice Hapgood "che qualcuno nel 14º secolo potesse aver trovato le esatte latitudini di questi luoghi, per non parlare della precisione delle longitudini..."

 

Un'altra carta intrigante è quella disegnata dal turco Hadji Ahmed nel 1559 nella quale, oltre ad essere presenti le coste occidentali americane, è presente una striscia di terra larga circa 1.600 km. che unisce l'Alaska e la Siberia. Quindi molto probabilmente una delle fonti da cui attinse Ahmed si basava sulle condizioni esistenti alla fine dell'ultima glaciazione.

 

Oronzio Fineo fu un altro cartografo che disegnò una mappa di incredibile precisione. Anch'egli rappresenta le zone costiere dell'Antartide senza la calotta di ghiaccio nell'anno 1531 o 1532, con la presenza di montagne, pianure, estuari, insenature e fiumi (questi ultimi dove adesso si trovano ghiacciai come il Beardmore e lo Scott, e che scorrono seguendo dei corsi che a prima vista sembrano essere reali e naturali). Con il polo Sud raffigurato nella corretta posizione, facendo supporre che l'uomo vi possa aver abitato prima che il ghiaccio la ricoprisse, mentre nell'interno del continente non sono raffigurati né fiumi, né montagne, deducendo che questa zona era ricoperta dalla calotta glaciale. Tutti questi elementi, così come erano raffigurati, comparivano anche nello studio effettuato nel '49, col quale coincidevano. E coincidevano anche con la descrizione fatta da Platone 2.000 anni prima.

 

Recenti studi sul nucleo della calotta polare hanno ricostruito le condizioni fino a 150.000 anni fa, e hanno scoperto che circa 4.000 anni prima di Cristo in una zona dell'Antartide scorrevano dei fiumi, in quanto nei campioni prelevati da numerosi carotaggi è stata rilevata una massiccia presenza di grana fine. Lorenzo Burroughs, capo dell'8º Squadrone Tecnico di Ricognizione della Sezione Cartografica della Base Aerea di Westover, fece uno studio molto particolareggiato della mappa di Oronzio Fineo. Egli concluse che alcune delle mappe sorgenti dovevano essere state disegnate con metodi di proiezione simili alla moderna Proiezione Cordiforme. Questo, dice Burroughs: "suppone l'uso di matematica avanzata. Inoltre l'aspetto dato al continente antartico suggerisce la possibilità, se non la probabilità, che le carte sorgenti originali furono compilate con un tipo di proiezione stereografica o gnomica incluso l'uso della trigonometria sferica. Siamo convinti che le scoperte fatte sono valide, e che fanno nascere importanti domande riguardo alla geologia e alla storia antica..." Ci sono carte che mostrano la Groenlandia disegnata come se fosse composta da due isole separate. Questo fatto fu confermato solo recentemente da una spedizione polare francese, le cui risonanze sismiche sotto la superficie indicarono che uno spesso strato di ghiaccio copriva completamente lo spazio tra quelle che normalmente sarebbero due isole.

 

Un'altra mappa, la King Jaime World Chart del 1502, anch'essa una copia di mappe molto più antiche, mostra il deserto del Sahara come una terra fertile, con grandi laghi, fiumi e città, quale fu un tempo, in un'epoca remota, prima della storia registrata. La Buache World Map del 1737, opera di Philippe Buache, geografo francese del 18º secolo, copiata da un'antica mappa greca, (che, per le caratteristiche che vedremo, deve precedere di vari millenni quelle usate da Oronzio Fineo, Piri Reis e Mercatore) mostra l'Antartide in forma di due grandi isole, separate da un canale interno. Se fosse possibile togliere il ghiaccio dall'Antartide, questa terra si presenterebbe proprio così; la parte orientale sarebbe separata da quella occidentale lungo la linea delle Montagne Transantartiche, un'estesa porzione dell'attuale Terra Marie Byrd sarebbe compresa nel bacino Byrd e il mare di Ross e quello di Weddel si unirebbero in un gigantesco stretto; ma questo si seppe soltanto dopo che le spedizioni dell'Anno Geofisico 1958 lo appurarono. Per queste caratteristiche la mappa di Buache si differenzia dalle altre mappe che abbiamo visto in precedenza. La differenza tra le varie raffigurazioni dell'Antartide nelle mappe che abbiamo visto è dovuta principalmente a due fattori: il primo è la diversità delle fonti alle quali i vari Piri Reis, Mercatore, Oronzio Fineo e Buache si sono ispirati; il secondo è l'antichità delle fonti, in quanto alcune si riferivano sicuramente all'Antartide completamente libera dai ghiacci, mentre altre la raffiguravano quando all'interno del continente si era già formata una notevole cappa di ghiaccio perenne. Le spedizioni del 1958 appurarono anche che le mappe sorgente servite a Piri Reis mostravano la Terra del Fuoco così come doveva essere tra gli 11.000 e i 13.000 anni fa, quando l'America meridionale era collegata al continente antartico da un ponte di terra.

 

La carta del Mediterraneo di Ibn ben Zara è esatta nel tracciato delle coste, ma indica delle isole che non esistono, o che non esistono più sopra il livello del mare, come forse invece esistevano al termine dell'ultima glaciazione, quando il livello marino era molto più in basso. Non solo, ma la longitudine completa tra Gibilterra e il Mar d'Azov è sbagliata solo di mezzo grado, mentre in generale gli errori di longitudine sulla mappa non raggiungono il grado. Altre mappe mostrano alcuni dei ghiacciai dell'ultima glaciazione, ancora esistenti in certe parti dell'Europa, dell'Inghilterra e dell'Irlanda. Il fatto che l'Antartide sia disegnata sulle mappe prima della sua scoperta può spiegarsi col fatto che i cartografi del 15º e del 16° secolo usavano riempire le parti del mappamondo ancora sconosciute con porzioni delle mappe giunte fino a loro, con l'incredibile risultato che le parti ricopiate erano più dettagliate delle parti effettivamente cartografate!

 

 

Per citare un esempio, la mappa di Gerardo Mercatore (1512-1594) (che molti identificano anche sotto il nome di Gerard Kremer) del 1538, in cui era riprodotta la quasi sconosciuta costa occidentale del Sud America, era più precisa del suo Atlante del 1569, disegnato da Mercatore medesimo, (nel quale era inclusa anche la mappa di Oronzio Fineo) quando quel tratto di costa era stato esplorato. Mercatore compilò diverse mappe in cui compariva l'Antartico nelle quali erano chiaramente riconoscibili zone come la Costa del Principe Olaf, Capo Dart, l'isola Padda, Capo Herlacher, la costa Principe Harald, il Mare di Amundsen, la Catena Mühlig-Hoffman, l'isola Thirston, la Catena Regula, le isole Fletcher, il capo Norvegia, l'isola di Alexander I, il Mare di Weddel e la penisola Antartica di Palmer. Facendo una comparazione tra le carte di Oronzio Fineo e quelle di Mercatore, possiamo notare come le fonti da cui sono state tratte debbano essere indubbiamente diverse, vista l'approssimazione di Fineo rispetto a Mercatore.



Come abbiamo visto molte mappe dei tempi antichi mostravano, possiamo dirlo, tutta la geografia terrestre. Esse sembrano essere parti di una carta mondiale molto antica, disegnata da un popolo sconosciuto che era in grado di usare tecnologie che noi consideriamo essere una conquista dei tempi moderni. Quando gli esseri umani vivevano presumibilmente in uno stato primitivo, qualcuno "metteva su carta" l'intera geografia della Terra. E questa conoscenza comune in qualche modo andò in pezzi, ma fu poi acquisita qua e là da diverse persone, che sebbene non ne avessero la conoscenza, ricopiarono solo quello che potevano trovare in biblioteche, bazar, mercati, ecc. Hapgood fece una scoperta che, incredibilmente, dava ulteriore credito a questa teoria: egli trovò un documento cartografico copiato da una sorgente più antica scolpita su di una colonna di pietra in Cina nel 1137. Essa mostrava lo stesso alto livello di tecnologia delle altre mappe occidentali, lo stesso metodo di griglia, lo stesso uso della trigonometria sferica. Essa ha così tanti punti in comune con le carte occidentali che fa pensare più che ragionevolmente, che ci doveva essere una fonte comune: potrebbe essere una civiltà perduta, forse la stessa che è stata inseguita e cercata per migliaia di anni fino ad oggi? Atlantide...

 

Fonte: https://sites.google.com

 


 

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