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Eugenio Furia


Non solo Sassi: un ipogeo «unico al mondo» è venuto alla luce a Matera dopo un anno di scavi. Una specie di “lato B” della città designata Capitale europea della cultura nel 2019 e meta turistica in continua espansione. Al di sotto di piazza Vittorio Veneto è stato scoperto un reticolo di strade con tanto di abitazioni, cisterne, ambienti produttivi e luoghi di culto della città medievale. A certificare «l’importanza del rinvenimento» è la direttrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Basilicata, Francesca Sogliani, secondo la quale «il vasto comprensorio urbano di “Matera Sum” (questo il nome dato al percorso sotterraneo – ndr) costituisce un caso di studio particolarmente significativo e interessante, nella convinzione che il vasto ambito dell’“abitare in grotta” sia in realtà un ulteriore e fondamentale tassello del paesaggio urbano da affrontare nella sua complessità e nella sua diacronia».  Per il direttore creativo di «Matera Sum Ipogeo», Giuseppe Grande, il «percorso è una straordinaria testimonianza» fatta di «elementi» straordinari che «rendono unico il sito», mentre secondo l’assessore comunale ai Sassi, Paola D’Antonio, è arrivata «un’ulteriore conferma dell’antichità di Matera, un’attestazione di sapienza antica e una memoria d’identità, due aspetti che devono rappresentare una forte spinta a intraprendere ulteriori indagini e valutazioni storico-architettoniche». I dettagli della scoperta saranno illustrati in una conferenza stampa in programma martedì 6 dicembre alle 10.30 all’interno dello stesso ipogeo.

 



FOSSILI, CATACOMBE E MACERIE: L’UNICUM LUCANO.

È così che si aggiunge un’altra tessera al mosaico di un turismo culturale che sempre più fa della Basilicata un caso a sé in Italia: al di là del traino 2019 – che anzi sta rischiando di rivelarsi un boomerang tra Fondazioni che lavorano a rilento, strutture culturali assenti in città e rischio-eventificio, per non parlare dell’infinito dibattito sui trasporti carenti –, la regione sfodera paesaggi unici (su tutti le Dolomiti lucane) tra i due lembi di costa opposti su Jonio e Tirreno, ma anche vestigia magnogreche e persino un “turismo delle macerie” (il borgo abbandonato di Craco richiama in media 12mila visitatori l’anno). Due mesi fa, poi, si è tornato a parlare della “balenottera Giuliana”: a dieci anni dallo scavo che portò alla luce, nel Materano, i resti di un esemplare risalente al Pleistocene (1,8 milioni – 781mila anni fa), ritenuto il più grande al mondo nel suo genere, un documentario del lucano Renato Sartini (“Giallo ocra”) ha rilanciato l’appello: «Quei fossili vanno studiati, restaurati ed esposti in occasione del 2019». Il problema è che rendere fruibile quel tesoro oggi impacchettato servono 100mila euro e allora, in attesa delle istituzioni, si è pensato anche alla più classica delle raccolte fondi su internet. Restando in area ipogea, ecco infine le catacombe ebraico-cristiane di Venosa, forse anch’esse non proprio valorizzate per come dovrebbero. La speranza è che la «città sotto la città» di Matera sia una delle attrazioni di cui si potrà godere appieno nel 2019. 

 



IN SUPERFICIE: IL PRESEPE (MULTIETNICO) PIÙ GRANDE DEL MONDO.

Intanto, qualche giorno dopo il primo disvelamento della Matera nascosta, in superficie prenderà vita un percorso ben più rumoroso delle atmosfere medievali evocate dall’ipogeo di piazza Vittorio Veneto: aprirà al pubblico il 17 dicembre (e poi il 18-23-26-30) fino all’Epifania (5-6-7 gennaio) il «Presepe più grande del mondo», almeno a detta degli organizzatori Murgiamadre e Bit Movies. Lungo tre chilometri si muoveranno circa 450 figuranti tra cui numerosi migranti di diverse nazionalità, coordinati dai volontari delle associazioni locali: particolare non da poco nella regione modello di accoglienza.Overbooking assicurato, insomma: non che sia una novità per Matera, tappa del Capodanno Rai nel 2015 – il palco era montato proprio in quella stessa piazza sotto il cui livello nel frattempo iniziavano gli scavi. Il boom di prenotazioni, quest’anno, potrebbe invece registrarsi per la prima volta a Potenza: la tv di Stato ha scelto il capoluogo lucano per la diretta del 31 dicembre. 

Fonte: http://www.lastampa.it

 

 

 

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