Al Centro Russo Per La Difesa Planetaria occorrono non più di sette anni per generare un sistema di difesa del nostro pianeta di fronte alle minacce provenienti dallo spazio. Già ora gli scienziati hanno a disposizione 24 modelli di salvataggio della Terra. Resta comunque il problema di preparare agli eventuali disastri anche la popolazione.
I maggiori scienziati russi, insieme agli enti di soccorso, considerano innanzitutto le situazioni in cui è impossibile individuare un corpo spaziale con l'aiuto del radar. Ciò è avvenuto giorni fa negli Urali. Deve apparire un sistema di protezione civile perché la gente abbia la possibilità di ripararsi in modo operativo in bunker o anche nella metropolitana. Inoltre, già nei prossimi anni gli specialisti del Centro per la difesa planetaria intendono lanciare nello spazio cosmico dei satelliti speciali destinati ad individuare pericolosi oggetti vaganti vicino alla Terra. Dice Anatoly Zaitsev, direttore generale del Centro per la difesa planetaria:
A questo scopo è necessario lanciare nello spazio cosmico degli apparecchi spaziali dotati di potenti telescopi. Da terra simili oggetti sono invisibili. Secondo passo: studiare scrupolosamente un oggetto. Per farlo servono missili di ricognizione. In base ai dati ottenuti potremo lanciare apparecchi-intercettori. L’essenziale è spostare un oggetto dalla sua traiettoria in modo tale che non entri in collisione con la Terra.
Le soluzioni degli scienziati consentono di difendere la Terra dai meteoriti di un raggio che va da pochi metri, simile a quello caduto giorni fa a Chelyabinsk, a centinaia di migliaia di metri. È una parte del leone di tutte gli asteroidi che girano attorno alla nostra orbita. Ma particolare attenzione va dedicata alle norme di comportamento della popolazione in caso di minaccia spaziale.
A Chelyabinsk un’insegnante di scuola elementare ha salvato i ragazzi della sua classe dalle conseguenze dell’esplosione del meteorite nel cielo della città. Al momento della forte deflagrazione i ragazzi si sono lanciati verso le finestre ma Julia Karbysheva ha subito intimato perché tutti si riparassero sotto i banchi. Naturalmente, non sapeva che fosse un meteorite, ma sapeva cosa fare in caso di esplosione fuori. Lo si insegna a tutti i professori di scuola durante i corsi sulla sicurezza.
Gli scienziati sono riusciti ad effettuare un’analisi dei detriti trovati del meteorite di Chelyabinsk. Sono giunti alla conclusione che non avrà nessun impatto negativo né sull’ambiente né sulla salute degli uomini,- ha sottolineato Dmitry Penemansky, capo del Servizio stampa dell’Università Federale degli Urali.
Mentre gli scienziati studiano il meteorite di Chelyabinsk, tra la popolazione è iniziata una vera e propria caccia ai detriti della roccia proveniente da un'altro pianeta e subito su internet è scattata l'asta per i preziosi, quanto taroccati, souvenir cosmici.
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Fonte: http://italian.ruvr.ru