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Il 21 novembre a Napoli si è tenuto il Consiglio dei ministri degli stati membri dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e del Canada. Sono state prese decisioni importanti, che determineranno l'imminente futuro dello sviluppo della cosmonautica.

 

 

Si tratta in particolare degli accordi sul progetto ExoMars, degli investimenti nel settore per più di 10 miliardi di euro, della modernizzazione del razzo vettore Ariane 5 e della possibilità di prendere parte all'elaborazione della navicella americana Orion MPCV. L'incontro di Napoli è importante anche per la cosmonautica russa, visto che in quella sede è stato approvato l'accordo di collaborazione fra la ESA e Roskosmos nell'ambito del progetto ExoMars. L'accordo definitivo fra le due agenzie spaziali verrà firmato il 27 novembre.

Con la firma dell'accordo la Russia avrà la possibilità di raggiungere Marte dopo soli 5 anni dall'infelice «Phobos-Grunt»: il lancio degli apparati, al primo stadio del progetto, è previsto per il 2016. Rimane poco tempo, gli istituti dell'Accademia delle Scienze russa stanno già lavorando agli apparecchi che verranno installati sulla sonda orbitale Trace Gas Orbiter: il complesso di spettometri ACS per l'analisi dell'atmosfera e il detector a neutroni per l'esplorazione della distribuzione di acqua nel suolo di Marte. Questo stadio prevede anche l'utilizzo dell'apparato EDL per la simulazione di entrata nell'atmosfera, della discesa e dell'atterraggio. La Russia probabilmente fornirà anche il missile portatore «Proton».

La seconda parte del progetto sarà il lancio sul pianeta del rover Pasteur, nel 2018. Anche per questa macchina la Russia fornirà il missile lanciatore e la piattaforma di atterraggio con il complesso che permetterà a Pasteur di atterrare sulla superficie del pianeta. Sul rover verranno installati anche due apparecchi di produzione russa.

Il progetto costituisce una sfida tecnologica per la Russia e anche per la ESA, che fra i suoi successi non annovera ancora un atterraggio riuscito su Marte. L'apparecchiatura europea di atterraggio Beagle-2, lanciata su Marte nel dicembre 2004, non ha purtroppo dato segni di vita una volta giunta a destinazione. Tuttavia la sonda orbitale Mars Express, giunta su Marte con il Beagle 2, funziona nelle vicinanze del pianeta da ormai otto anni, durante i quali ha fornito agli studiosi importantissime informazioni sulla composizione dell'atmosfera, del suolo e sui cambiamenti climatici su Marte.

L'assemblea a Napoli ha confermato che la cooperazione fra le agenzia spaziali sta facendosi sempre più stretta. Prima dell'inizio dell'incontro Elon Musk, il Presidente della «SpaceX», colosso produtore del missile lanciatore Falcon 9 e della navicella Dragon commissionata dalla Nasa, ha dichiarato durante un'intervista alla BBC che il missile europeo Ariane 5 non ha alcuna chance in un confronto con il Falcon 9 e nemmano con il Falcon Heavy, missile portatore di futura produzione, che i progettatori promettono sarà il portatore più massiccio di tutta la storia. La differenza la fa il prezzo: secondo le sue parole il Falcon 9 costerebbe meno di 60 milioni di dollari, e la sua modifica futura ancora meno. Per rimanere sul mercato la ESA deve affrettare la progettazione del nuovo Ariane 6, sottolinea Elon Musk.

Tuttavia la ESA rimane della propria opinione. Come è stato annunciato durante l'incontro, la ESA prevede di incominciare la modernizzazione del già esistente PH e di elaborare l'Ariane 5 ME (Mid-life Evolution). I lavori sono cominciati già nel 2008 e si prevede che il primo lancio possa avvenire fra il 2012 e il 2018. Parte degli elementi della variante intermedia del PH sarà utilizzabile anche sul futuro Ariane 6, in modo da ottimizzare i costi di produzione.

A Napoli è stata anche annunciata la decisione della ESA di prolungare la partecipazione al lavoro della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino al 2020. La ESA è pronta a elaborare un modulo pilota per la navicella spaziale multifunzionale pilotata Orion MPCV, che la NASA sta progettando. Il modulo sarà basato sulla cargo europea ATV, utilizzato con successo per le forniture alla ISS. La navicella Orion, parte del programma lunare Costellation, ormai congelato, viene elaborata dalla NASA per lanci alla ISS e anche per futuri lanci più a lungo raggio, prima di tutto sulla Luna. In questo senso è stata decisiva la partecipazione della Gran Bretagna, pronta a investire 20 milioni di euro. Ora tocca agli Stati Uniti, e la decisione verrà presto presa dal governo.

La partecipazione dell'ESA alla progettazione dell'Orion può cambiare in modo significativo il carattere dell'intero progetto, sostengono gli esperti. Ora i piani per l'utilizzo della navicella americana e del nuovo missile lanciatore SLS sono troppo incerti. I piani possono cambiare, nonostante si prevede che già nel 2017 venga effettuato il primo lancio di prova sulla Luna. Il futuro dei lanci pilotati è strettamente legato alla Orion, e la partecipazione della ESA può rivelarsi decisiva.

/S

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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