Il Bloostar mentre si allontana dal pallone aerostatico.
Mettere in orbita piccoli satelliti dopo averli portati in quota grazie a un pallone aerostatico, a cui spettano le veci di “primo stadio”. È questa l’idea della spagnola Zero 2 Infinity, azienda nata a Barcellona nel 2009 e che lo scorso primo marzo ha messo per la prima volta alla prova il suo sistema, ottenendo un successo completo.
Due settimane fa un pallone aerostatico si è librato in aria al largo delle coste spagnole. Arrivato a 25 chilometri d’altezza, dal centro di controllo di El Arenosillo è stato dato il via libera al primo prototipo del veicolo di lancio Bloostar, che ha acceso i suoi motori, si è liberato dal pallone e si è spinto verso gli strati più alti dell’atmosfera prima di ricadere nell’oceano.
A bordo non c’erano payload e il Bloostar si è innalzato solo per pochi chilometri. Ma in ogni caso, per la Zero 2 Infinity si è trattato di un completo successo.
Gli scopi del primo volo del sistema, messo a punto in quattro anni di sviluppo, erano infatti validare la telemetria, effettuare un’accensione controllata, mantenere stabile in veicolo di lancio ed effettuare il recupero dopo l’ammaraggio e l’apertura dei paracadute. Tutti gli obiettivi, ha fatto sapere l’azienda con un comunicato diffuso il 13 marzo, che «sono stati completamente raggiunti».
Il volo del primo marzo è considerato dall’azienda l’avvio di una serie di test che porteranno a spingere il Bloostar sempre più in alto e a validarlo così per le missioni commerciali, per la quale sono state firmate già «250 milioni di euro di lettere d’intenti».
Il profilo di missione del Bloostar.
Secondo i piani di Zero 2 Infinity, il Bloostar sarà in grado di trasportare satelliti fino a 150 chilogrammi di peso fino a 600 chilometri di quota. L’azienda spagnola, inoltre, è convinta il sistema di lancio con pallone aerostatico possa diventare uno standard nel settore dei veicoli spaziali grazie a un basso impatto ambientale, una drastica riduzione dei costi e un’ampia flessibilità operativa (solo 2 settimane di preavviso al lancio).
Il Blooster, in particolare è un veicolo spaziale composto di tre stadi incapsulati uno dell’altro, così da limitare la massa totale. Nella sua configurazione finale il veicolo sarà dotato di 13 motori: sei al primo stadio, sei al secondo e uno all’ultimo, ottimizzato per il vuoto, che avrà il compito di rilasciare il satellite in orbita.
Per via dei bassi costi, il Bloostar non sarà riutilizzabile, ma l’azienda sta comunque effettuando l’operazione di recupero in mare, così da ottenere dati per l’altro progetto a cui sta (più lentamente) lavorando, il Bloon, un pallone aerostatico pensato per il turismo in quota (circa 40 km).
Il lancio di Zero 2 Infinity sta dimostrando tutta la vitalità del settore spaziale privato spagnolo, che già con la start-up PLD Space ha messo in luce un dinamismo senza pari in Europa.
Fonte: http://www.flyorbitnews.com