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«OKA-T»: questo è il nome del progetto congiunto degli scienziati di Perm, ai piedi degli Urali, e della compagnia spaziale e missilistica «Energia». Secondo l'idea degli esperti, si tratterà di una piattaforma spaziale indipendente dalla ISS destinata all'esecuzione di esperimenti in assenza di gravità.

 

 

L'autonomia del satellite dalla stazione spaziale serve a garantire la purezza dell'esperimento, senza che la vita quotidiana degli astronauti non influisca sui risultati. Nella ISS di solito è molto rumoroso per via di compressori e vari dispositivi di depurazione che garantiscono una vita normale ai suoi abitanti. Gli astronauti stessi sono costretti a correre per ore con scarpe speciali toccando il terreno per sopravvivere in un ambiente privo di gravità. Tutto ciò disturba e «rovina» la gravità, mentre per condurre determinati studi è necessario un ambiente ideale, ha detto alla «Voce della Russia» Gennadij Putin, direttore del dipartimento di fisica generale dell'Università statale di Perm':

Provate a bere spumante o acqua da un bicchiere in auto mentre si muove, gira o frena: vi sporcate e non concludete nulla. Le stesse forte vibrazioni avvengono sulla ISS per i suoi spostamenti di direzione, rendendo l'assenza di gravità «disturbata». In questo satellite non ci saranno persone, compressori o depuratori d'aria e acqua, perciò l'assenza di gravità sarà in condizioni migliori.

Si pensa di installare sullo «OKA-T» delle stufe per la produzione di cristalli, ha spiegato lo scienziato. Sulla Terra, a causa della gravità, è impossibile creare cristalli puri, ma allo stesso tempo essi sono una componente fondamentale per la costruzione di super-computer e laser. A seguire la qualità delle condizioni sul satellite sarà un dispositivo creato a Perm, dice il professor Putin:

Sarà installato di fianco alla stufa per la produzione di cristalli. Se tra un mese ne risulterà uno di scarsa qualità, allora si analizzeranno i dati raccolti da questo dispositivo, scoprendo se ci sono stati urti o disturbi nell'assenza di gravità.

Il satellite non solo apre grandi opportunità di realizzazione di esperimenti spaziali, ma li rende anche sensibilmente più economici. Lanciare qualcosa nello spazio in prossimità della Terra costa molto: trenta mila dollari per chilogrammo. Fino ad oggi, per ogni missione scientifica si è sempre creata un'apparecchiatura specifica, è stata lanciata nel cosmo e poi “affondata” con costi esorbitanti:

L'idea sta nel lanciare il veicolo una sola volta, agganciarlo alla ISS e lasciare che per mezzo anno navighi distaccata da essa, sussistendo in maniera autonoma. Dopo mezzo anno si farebbe accostare nuovamente per essere ricaricata, per rilasciare tutti i dati scientifici, per controllare o aggiungere nuovi dispositivi e per poi essere di nuovo lanciata in volo. È molto conveniente: non serve creare una macchina apposita per ogni esperimento.

Non è un caso che sia stata scelta l'Università statale di Perm per partecipare alla creazione di un apparecchio universale per la ricerca spaziale. Essa, infatti, possiede una base scientifica eccellente: da oltre trent'anni si conducono qui studi approfonditi sulla meccanica dei fluidi e la fisica dei liquidi e dei gas in assenza di gravità. Il dipartimento di fisica generale ha la licenza per la creazione di apparecchi spaziali e l'elaborazione di materiali e tecnologie spaziali.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 

 

Anatoly Perminov ha ufficializzato oggi un progetto avviato già dal 2006 quando la TsSKB Progress di Samara si è aggiudicata la costruzione del nuovo modulo OKA-T.
OKA-T è qualche cosa di completamente nuovo all'interno del programma della ISS, in quanto si tratta di un modulo costruito per volare in maniera completamente autonoma per gran parte del tempo ed agganciare la ISS periodicamente, solo per essere riconfigurato con nuovi esperimenti e ricerce scientifiche.
Per minimizzare infatti i disturbi gravitazionali presenti, seppur in maniera estremamente ridotta sulla ISS, il modulo volerà per mesi in modalità completamente di "free-flight" e disabitato, senza alcuna correzzione dell'orbita in modo da mantenere un livello di disturbo, per effettuare ricerche scientifiche, oggi irrealizzabile nei laboratori della ISS, arrivando a disturbi inferiori al milionesimo di G.
Il modulo, da circa 8ton, aggancerà la ISS periodicamente per poter essere riconfigurato con l'installazione al suo interno di nuovi esperimenti e all'esterno di campioni da esporre allo spazio, gli esperimenti effettuati, una volta reimbarcati sulla ISS potranno quindi essere riportati a terra.
I settori di ricerca che potranno giovare maggiormente di tale nuova opportunità, oggi impensabile, sono i materiali compositi, le leghe speciali, gli agenti biologici e la micro/nano-elettronica.
La vita operativa ipotizzata è di circa 5 anni durante i quali ripeterà tali cicli di lavoro diverse volte e ne sono attualmente programmati un paio con lanci differiti di circa 3 anni.

Fonte: http://www.forumastronautico.it

 


 

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