L’Air Force ha perso un altro satellite. Il DMSP Flight 19 del Defense Meteorological Satellite Program, lanciato nel 2014 e costruito da Lockheed Martin, ha segnalato un’anomalia l’11 febbraio scorso e ha smesso di rispondere ai comandi. Il problema è stato identificato in un calo di tensione nelle apparecchiature crittografiche all'interno del sistema di comando e controllo.
"Entrambe le parti del sistema" – si legge in una nota dell’Air Force Space Command - "sono state influenzate dal calo di tensione, non esiste alcuna opzione di backup e ripristino. Il satellite non è riparabile e non sarà intrapresa alcuna ulteriore azione per recuperarlo".
Il DMSP Flight 19 rimane attualmente in configurazione stabile a 830 km in orbita polare e continua a trasmettere in tempo reale i dati tattici per gli utenti, anche se la qualità delle informazioni continua a degradarsi. L'Air Force non precisa fino a quando i dati trasmessi saranno utilizzabili.
Il Defense Meteorological Satellite Program si basa adesso su cinque satelliti gestiti dallo Space Command, fornendo dati meteorologici terrestri e spaziali per le forze operative in tutto il mondo.
Uno dei principali satelliti, il DMSP-F13, è esploso nel febbraio del 2015 per un guasto alle batterie primarie. Lo Space Command ha riassegnato i satelliti DMSP- F17 e DMSP-F18, lanciati rispettivamente nel 2006 e nel 2009, nella costellazione primaria.
In questo momento – concludono dallo Space Command - non vi è alcun impatto per il Dipartimento della Difesa, la costellazione DMSP rimane in grado di supportare i requisiti di missione attraverso sistemi e processi resilienti.
Nel 2015, secondo i dati ufficiali dello Space Command, la rete satellitare statunitense si è spenta per 261 volte, con una media di 23 casi di interruzione al mese.
Franco Iacch - 26/07/2016
Fonte: http://www.difesaonline.it