«Dalla Luna l'energia del futuro»
I russi: entro 14 anni una base permanente e "miniere" di elio-3.
di ROBERTO LIVI
ROMA - «Sarà la Luna a fornire il combustibile del XXI secolo». E chi riuscirà a sfruttarlo sarà ricco e potente. Obiettivi questi che fanno gola alla Russia di zar Putin, sempre più deciso a sfruttare le fonti energetiche come leva per ritornare allo status di grande potenza dei tempi dell'Urss. Per questa ragione Mosca è pronta alla nuova sfida spaziale: entro i prossimi dieci anni progetta di costruire una base permanente sul nostro satellite e entro il 2020 di mettervi in produzione una grande miniera di elio-3. L'He-3 (questo il simbolo chimico) è un isotopo rarissimo del gas elio - comunissimo quest'ultimo sulla Terra, usato tra l'altro per gonfiare i palloncini - che da anni è stato individuato come il "combustibile" ideale per produrre energia mediante fusione nucleare. L'He-3 infatti non è radioattivo e in un processo di fusione con il deuterio produrrebbe grande energia e pochissime scorie radioattive. La tecnologia per sfruttare l'He-3 è ancora ai primi stadi dello sviluppo: ma secondo varie "scuole accademiche" sarebbe «il combustibile ideale del futuro», come ha affermato Gerald Kulcinski, direttore dell'Istituto per la tecnologia della fusione (Fti) dell'Università del Wisconsin negli Usa. In un laboratorio di questa università è già stata "accesa" una fusione dell'elio-3, anche se «non ancora capace di produrre energia». La gara è dunque tra chi riuscirà per primo a sfruttarlo per una centrale termoelettrica. Nikolai Sevastyanov, capo del gigante spaziale russo "Energia", ha lanciato il guanto di sfida agli americani. «Entro il 2020 prevediamo di iniziare le operazioni di estrazione sulla Luna», ha dichiarato. La base russa dovrebbe essere sita nel Mar della Tranquillità dove si troverebbero milioni di tonnellate dell'He-3. «Le riserve note di idrocarburi nel nostro pianeta - ha dichiarato Sevastyanov - basteranno per altri cento anni, agli attuali livelli di consumi energetici. Sulla Terra non vi sono praticamente riserve di elio-3. Le nostre stime indicano che sulla Luna vi siano tra un milione e 500 milioni di tonnellate di He-3. Noi andremo a prenderle.». L'idea degli scienziati russi è di usare «bulldozer lunari» per riscaldare la superficie del satellite in modo da estrarre le tonnellate di He-3 qui depositate in centinaia di milioni di anni dal "vento solare". (L'He-3 è infatti un sottoprodotto della fusione dell'idrogeno che alimenta il Sole). L'anno scorso il governo russo ha stanziato più di 9 miliardi di euro proprio per potenziare il programma spaziale. Al centro dei progetti esposti da Sevastyanov è il nuovo shuttle spaziale Kliper, capace di traspostare 1,5 tonnellate di carico e sei persone. I "bulldozer lunari" verrebbero assemblati nella Stazione spaziale internazionale, in via di ultimazione e orbitante a un'altezza media di 365 chilometri dalla Terra, e da qui trasportati sulla Luna. Certo, i costi sono enormi. Ma Sevastyanov ha affermato che una volta sviluppato il reattore nucleare capace di fondere l'elio-3, ogni tonnellata di questo isotopo potrebbe genererare la stessa quantità di energia prodotta da 14 milioni di tonnellate di greggio. Secondo Kulcinski una tonnella e mezzo di He-3, ovvero un carico dello shuttle Kliper, sarebbe sufficiente a soddisfare i consumi energetici degli Usa per un anno. «Ai prezzi di oggi una tonnellata di elio-3 varrebbe 4 miliardi di dollari», sostiene Kulcinski. Secondo Sevastyanov, «le riserve di questo isotopo presenti sulla Luna dovrebbero bastare per soddisfare i consumi dell'intera Terra per più di 20.000 anni». Dunque il gioco può valere la candela.
Fonte: http://punto-informatico.it