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La colonizzazione futura di Marte da parte degli esseri umani è sempre nei pensieri di scienziati ed affini. Un nuovo studio, apparso su Science, prende in esame la possibilità che gli uomini, coadiuvati dall’azione di minuscoli organismi quali alcuni batteri terrestri, possano forse un giorno godere di una fornitura costante di ossigeno sul pianeta rosso.

Lo studio, che ha visto la collaborazione della Università Nazionale Australiana con vari istituti di ricerca europei (tra cui anche italiani), ha infatti analizzato l’azione di alcuni speciali cianobatteri, il più grande gruppo di batteri presenti sulla Terra. Si tratta di esseri viventi che sono presenti sul nostro pianeta da più di 2 miliardi e mezzo di anni e che sono sopravvissuti, in maniera anche relativamente agevole, ai più terribili fenomeni naturali occorsi sulla Terra adattandosi ad ambienti spesso più che difficili.

Secondo lo scienziato dell’ANU Elmars Krausz, alcuni cianobatteri, adattati alla luce bassa, potrebbero essere infatti utilizzati per colonizzare in maniera più proficua Marte (e ovviamente altri pianeti rocciosi simili) onde creare una vera e propria biosfera contenente ossigeno, similmente a quella presente sulla Terra.
Secondo Krausz “Questo potrebbe sembrare fantascienza, ma le agenzie spaziali e le società private di tutto il mondo stanno attivamente cercando di trasformare questa aspirazione in realtà in un futuro non troppo lontano”.

Secondo lo studio, questi batteri potrebbero eseguire la fotosintesi sostituendosi alle piante e dunque creando aria respirabile per gli umani, anche perché diverse specie di cianobatteri possono agevolmente vivere in un ambiente duro come quello marziano. Si ricorda, infatti, che sulla Terra alcune specie di cianobatteri sono state trovate in ambienti quali quelli dei ghiacci dell’Antartide o del deserto del Mojave, luoghi apparentemente inospitali per qualunque tipo di vita.

Secondo Jennifer Morton, una dottoranda presso la ANU e una delle autrici della ricerca, “La clorofilla adattata per assorbire la luce visibile è molto importante nella fotosintesi per la maggior parte delle piante, ma la nostra ricerca identifica le cosiddette clorofille rosse come componenti critici nella fotosintesi in condizioni di scarsa illuminazione. […] Questo tipo di fotosintesi potrebbe accadere nel tuo giardino, sotto una roccia”.

 

Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it

 


 

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