Esperimenti sulla stampa di tessuti biologici con stampanti 3D vengono effettuati già da tempo. Adesso gli scienziati vogliono portare a termine la stessa operazione in assenza di gravità e verificare i risultati. Saranno diversi?
Si prevede la creazione in orbita del modello della tiroide di un topo e di alcuni altri organi. Ad oggi ancora non si parla della creazione di organi pienamente funzionanti. Abbiamo ancora molto lavoro da fare.
"L'astronauta Oleg Kononenko, istruito sul funzionamento della biostampante, ha cominciato l'esperimento di stampa di tessuti vitali il 4 dicembre alle 17, ora di Mosca. Si prevede la creazione del tessuto cartilagineo e della tiroide di un topo", stando alla conferenza stampa della società Invitro.
I modelli stampati saranno poi inviati questo mese alla Terra per ulteriori test. I risultati saranno probabilmente pubblicati all'inizio dell'anno prossimo.
La stampante 3D spaziale è molto diversa da quelle terrestri. In assenza di gravità il materiale estruso si concentra in corrispondenza dell'ugello e intorno ad esso, dunque il rapido processo di stampa a cui noi siamo abituati diventa parecchio problematico.
Per questo Organ.Aut, così si chiama il nostro strumento, crea immediatamente da tutti i lati una serie di sferoidi di tessuto di diametro pari a circa un centinaio di micrometri grazie alla levitazione magnetica. Inizialmente anche gli sferoidi più piccoli galleggiano nel gel. Prima dell'avvio del processo viene iniettato nella cuvetta un paramagnete che si usa anche come mezzo di contrasto nelle TAC. Poi si uniscono i magneti e il paramagnete in 30 secondi spinge tutti gli sferoidi verso il centro della cuvetta dove questi si uniscono fino a formare il tessuto desiderato.
Il primo tentativo di inviare il dispositivo sull'ISS è fallito l'11 ottobre a bordo della navicella Soyuz MS-10 abortita poco dopo il lancio. Per questo, è stato necessario creare un duplicato del dispositivo.
Fonte: https://it.sputniknews.com