ansu

Questo è il sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Studi Ufo - A.N.S.U.

Lo Stratolaunch con la sua, ormai ex, famiglia di lanciatori.

 



Con la recente scomparsa del suo fondatore e finanziatore, il miliardario americano Paul Allen, il destino di Stratolaunch System (azienda impegnata nello sviluppo di un sistema di veicoli aviolanciati) è probabilmente segnato.

Lo scorso 18 gennaio, l’azienda ha confermato le voci di stampa che ipotizzavano l’interruzione dei lavori sulla propria famiglia di lanciatori, e relativi motori, annunciata solo la scorsa estate.

Il 20 agosto, in particolare, Stratolaunch aveva presentato un vettore completamente autoprodotto – Il Medium Launch Vehicle (MLV) – capace di portare in orbita bassa terrestre fino a 3.400 kg di payload, una versione Heavy (con tre booster affiancati) dello stesso veicolo, con 6 tonnellate di capacità, e uno spazioplano riutilizzabile.

Tutti i vettori sarebbero dovuti essere lanciati dallo Stratolaunch, enorme aereo con 117 metri di apertura alare e 6 motori ormai prossimo al primo volo.

Adesso però, cancellata la flotta di propri lanciatori, Stratolaunch potrà fare affidamento solo sul vettore di Northrop Grumman (ex Orbital-ATK) Pegasus XL, in virtù di un accordo tra le due aziende siglato nel 2016.

Dotato di tre stadi a combustibile solido e un quarto, opzionale, a liquido, il Pegasus XL è capace di trasportare in orbita bassa fino a 430 kg di payload. Nel corso della sua vita operativa, iniziata nel 1990 come Pegasus e nel 1994 in versione aggiornata XL, il lanciatore ha compiuto 43 missioni, di cui 38 di successo. Ad oggi il suo veicolo di lancio è lo Stargazer, un Lockheed L-1011 Tristar utilizzato da Air Canada dal 1974 al 1992.

Alcuni fallimenti nel corso dei primi lanci e i costi molto alti – stimati in circa 40 milioni di dollari a volo – hanno tuttavia costretto il Pegasus XL in una nicchia di mercato molto ristretta, composta soprattutto da missioni scientifiche della NASA, principale aquirente del veicolo.

Poichè lo Stratolaunch sarà in grado di trasportare fino a tre Pegasus XL per volta, l’azienda è in ogni caso convinta che il sistema di lancio possa trovare un’importante mercato soprattutto nella messa in orbita di intere costellazioni satellitari.

Tuttavia, con la radicale diminuzione dei costi di lancio in atto, l’accoppiata Stratolaunch-Pegasus XL appare un’opzione molto più costosa rispetto alle altre soluzioni, sia già rodate come il Falcon 9 di SpaceX e sia per le novità come Rocket Lab.

Dopo la morte Paul Allen, già socio di Bill Gates in Microsoft, arrivata il 15 ottobre scorso e l’annuncio dello stop dei lavori sulla nuova flotta di lanciatori, Stratolaunch è dunque ora senza una guida e con un progetto che sembra essere più costoso e meno convincente rispetto alla concorrenza, sempre più agguerrita.

Fonte: https://www.astronautinews.it



Lo Stargazer in volo sopra l’Oceano Atlantico con sotto il Pegasus XL pronto al lancio.

 

 

 

Il grande aeroplano a doppia carlinga, che nei giorni scorsi ha effettuato i primi taxi test in California e che nei prossimi anni fungerà da lanciatore per i vettori Pegasus XL, potrebbe in futuro essere utilizzato per lanciare uno spazioplano riutilizzabile delle dimensioni dello Space Shuttle.

Il Washington Post ha riportato un estratto del nuovo libro del proprio giornalista Christian Davenport, in cui Paul Allen, fondatore di Stratolaunch System afferma: “Mi piacerebbe molto avere un sistema completamente riutilizzabile operativo settimanalmente, o anche più spesso”.

All’interno della compagnia di Seattle, il progetto è chiamato Black Ice ed attualmente è ancora allo stato concettuale. Se verrà realizzato potrà avere le stesse dimensioni dello Space Shuttle della NASA, essere completamente automatico e restare in orbita per almeno tre giorni.
Al termine della missione la navetta potrà atterrare su pista, essere ricondizionata e preparata per un’altra missione.

“Se il tuo razzo è uno spazioplano, puoi avere un aereo che lancia un altro aereo, il tutto completamente riutilizzabile. Non si butta via niente, tranne il carburante ovviamente”, ha affermato Jean Floyd, CEO di Stratolaunch.

Attualmente la compagnia è concentrata sul volo inaugurale dell’aereo madre chiamato Roc, che avverrà entro l’anno, dopodichè seguiranno i primi lanci orbitali. Quando il sistema sarà a regime potranno decidere se proseguire con lo sviluppo del Black Ice. Interpellata via mail dal sito Geekwire, Statolaunch ha confermato la cosa:
“La nostra visione per Stratolaunch è di poter offrire un ampio spettro di capacità di lancio, dal piccolo al medio al completamente riutilizzabile. Black Ice è attualmente un concetto a cui aspiriamo e che stiamo sviluppando, ma ancora nessuna decisione è stata presa”.

L’idea non è certo nuova, infatti già nel 2014 era stata studiata una collaborazione con Sierra Nevada per poter lanciare una versione ridotta (75% delle dimensioni) del minishuttle Dream Chaser.

Fonti estere: https://www.washingtonpost.com - https://www.washingtonpost.com

Fonte italiana: https://www.astronautinews.it

 

 

  

 

 

 

 

 

Visitatori del sito dal 3 giugno 2024.

Italy 58,5% Italy
United States of America 29,1% United States of America
Germany 5,0% Germany

Total:

50

Countries
008074
Today: 14
Yesterday: 33
This Week: 183
This Month: 971
Total: 8.074