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L'impronta dell'astronauta Buzz Aldrin impressa sulla Luna durante la missione dell'Apollo 11, 20 luglio 1969.



E se un turista spaziale, appena giunto sulla Luna, ad esempio nei pressi del punto dove atterrò Neil Armstrong, trovasse il modo di rubare l’impronta dell’astronauta americano per portarla sulla Terra e magari guadagnarci? E se si limitasse anche solo a danneggiarla irreparabilmente? Non è una teoria del tutto astratta o assurda ma è un’eventualità presa seriamente in considerazione sul sito The Conversation da Michelle Hanlon, professoressa dell’Università di Mississippi. In effetti con il continuo avanzare delle tecnologie legate ai razzi spaziali e con il continuo abbassarsi dei prezzi per un singolo lancio, prevedere uno futuro fatto di viaggi spaziali turistici a prezzi tutto sommato “abbordabili” non può più essere visto come un futuro fantascientifico ma più che altro come un futuro prossimo e reale. E dato, come fa notare la Hanlon, che non esiste al momento alcun quadro giuridico né alcuna legge che possa impedire a qualcuno di prelevare parte del suolo del nostro satellite naturale o di danneggiare manufatti umani sulla Luna, quel qualcuno non subirebbe alcuna conseguenza e potrebbe agire liberamente. Inutile dire quanto potrebbe valere una “reliquia” del genere, senza parlare dei vari pezzi ancora presenti sulla Luna appartenenti alle navicelle utilizzate dalla NASA (o anche da altre agenzie spaziali nazionali dato che oramai quasi tutti stanno mettendo in programma di arrivare sulla Luna) che potrebbero essere seriamente danneggiati. E sarebbe anche inutile affidarsi al buon senso del turista dato che danni a monumenti, anche molto antichi e importantissimi, come ad esempio le piramidi egizie, sono praticamente all’ordine del giorno: sono molti i turisti che cercano di staccare un pezzo da portare via come “souvenir” quando visitano questi monumenti o siti dato che non si rendono conto della loro immensa importanza storica. Ma se per questi ultimi esistono leggi nazionali, anche molto severe, per un turista spaziale sulla Luna sarebbe come raccogliere un pezzo di terreno qualunque qui sulla Terra, anche per motivi giurisdizionali e territoriali. È proprio la Hanlon, nell’articolo, ad esortare le autorità affinché si possano colmare queste lacune prima che sia troppo tardi.

Fonte e link: https://notiziescientifiche.it

 


 

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