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La superficie della Luna potrebbe elettrizzare gli astronauti secondo un interessante studio prodotto da Joseph Wang, un fisico dell’Università della California Meridionale. Lo studio prende infatti in considerazione l’ipotesi che la superficie polverosa della Luna possa essere elettricamente carica in alcune delle sue regioni, al punto tale da poter creare problemi alle tute spaziali, che notoriamente vantano diversi componenti elettronici, o finanche al corpo stesso degli astronauti nonché alle attrezzature di questi ultimi. Un’astronauta, per esempio, potrebbe subire una scossa di elettricità statica un po’ come quando si tocca una maniglia della porta dopo aver camminato su una moquette, come rileva Gizmodo. La superficie della Luna, infatti, è caratterizzato comunque da una carica elettrica, il cui accumulo è causato dall’esposizione perenne al vento solare che trasporta flussi di particelle cariche. Sulla Terra non avviene alcun accumulo in quanto c’è il campo magnetico che ci protegge ma sulla Luna, mancando quest’ultimo, tutti questi elettroni alla fine caricano la superficie del nostro satellite naturale. È proprio la polvere presente sulla superficie costituisce un ottimo elemento per dare il via ad una scossa, ossia ad un trasferimento del flusso di questi elettroni, come spiega lo stesso Wang. La polvere lunare è un problema ed è uno dei primi elementi che si affrontano quando si organizza una missione sulla Luna. Comincia ad attaccarsi ovunque, sostanzialmente su ogni tipologia di superficie, e ciò potrebbe rappresentare un problema in relazione alla carica che essa potrebbe aver accumulato. Nelle precedenti missioni Apollo gli astronauti hanno mostrato di non aver segnalato problemi in tal senso, ma secondo lo stesso Wang esisterebbero particolari regioni sulla Luna caratterizzate da una superficie che non bilancia le cariche negative apportate dagli elettroni proveniente dal vento solare. Queste regioni sarebbero proprio quelle di interesse per la NASA in relazione allo sbarco di esseri umani, ossia dove la luce del Sole colpisce la superficie ad un determinato angolo e dove le regioni permanentemente ombreggiate sono capaci di trattenere acqua sotto forma di ghiaccio. In queste regioni potrebbe verificarsi uno squilibrio e potrebbero accumulare grandi cariche negative, fino a centinaia o anche migliaia di volt secondo quanto ipotizza lo scienziato. Ciò potrebbe rappresentare un problema per il materiale smistato in queste aree o per eventuali attrezzature e rover. Per quanto riguarda eventuali danni alle tute spaziali, il ricercatore sta svolgendo esperimenti per trovare risposte più precise anche in relazione alla prossima missione della NASA.

Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it

 

 

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