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L’Echo I fu il primo esperimento di satelliti di comunicazione della N.A.S.A. . Ogni veicolo spaziale era progettato come un pallone metallizzato che agiva da riflettore passivo di segnali a microonde.

 

 

Questo satellite era costituito da una sfera di 30,5 mt di diametro costituita da una pellicola di poliestere mylar metallizzata spessa 0,127 mm. al suo interno una seconda sfera (di magnesio) di 67,3 cm gonfiava fino a raggiungere il diametro di 30,48 mt. L’ Echo veniva lanciato in orbita ad un altezza di 1.600 km circa e a questo punto la sfera interna si gonfiava. Echo I era un satellite di comunicazione passiva: esso funzionava come riflettore e non come trasmettitore infatti i segnali dopo essere stati trasmessi al pallone orbitante, riflettevano sulla superficie del satellite quindi ritornavano sulla Terra. Il satellite Echo era usato per reindirizzare segnali radio-televisivi e telefonici transcontinentali e intercontinentali ed aiutò inoltre nel calcolo della densità atmosferica grazie alla suo alto rapporto area/massa.

Nelle prime ore del 28 ottobre 1959 la gente lungo la costa atlantica negli stati uniti fu testimone di uno spettacolo di luci lampeggianti nel cielo. Questo fenomeno, non lontano dai fuochi artificiali, durò per circa dieci minuti. Dal New England al South Carolina segnalazioni di avvertimenti straordinari riempirono i dipartimenti di polizia e dei vigili del fuoco, giornali, televisioni e stazioni radio.

Sì cercò a lungo di capire l’origine del misterioso fenomeno; questo era in realtà il test iniziale del lancio di una sfera gonfiabile di un diametro di 110 piedi per l’ Echo I Passive Communication Satellite Project (progetto del satellite a comunicazione passiva Echo I). Questo era bruscamente terminato con l’esplosione della sfera. Splendendo nell’atmosfera le migliaia di frammenti della copertura del pallone di alluminio avevano riflettuto le luci del tramonto, così da creare questi sensazionali bagliori lampeggianti.

La sfera gonfiabile era stata lanciata da Wallops Island alle ore 17.40, nei primi minuti tutto andò bene: il missile raggiunse la quota di 60 miglia sopra l’oceano, il carico si separò dal missile e cominciò a gonfiarsi. Il pallone in quel momento esplose. Gli ingegneri avevano lasciato residui di aria all’interno del contenitore del pallone come agente di gonfiaggio, l’aria si espanse molto rapidamente a causa della pressione pari a zero all’esterno, cosicché si ruppe l’involucro di plastica metallizzata del pallone che si strappò.

Questo fu un terribile errore.

Il primo lancio del satellite avvenne il 13 maggio 1960, il missile che avrebbe dovuto mettere in orbita l’Echo fallì.

L’ Echo IA (conosciuto comunque come Echo I) fu lanciato con successo il 12 agosto dello stesso anno e rientrò nell’atmosfera terrestre, incenerendosi, il 24 maggio del 1968, dopo quasi otto anni di servizio.

Più luminoso di molte stelle, il satellite Echo, poteva essere avvistato ad occhio nudo da molte persone. La sua superficie lucente e la sua orbita bassa lo rendevano facilmente visibile: esso appariva da un lato dell’orizzonte, per scomparire nella parte opposta, dopo avere attraversato il cielo, fu probabilmente il più visto tra gli oggetti che l’uomo mandò nello spazio.

Testi a cura di Valentina Pellegrino

Fonte: http://www.architetturatessile.polimi.it
 


 

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