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Gli scienziati statunitensi hanno proposto di installare sulla Luna un’antenna ricevente satellitare e un supercomputer.

 

 

Gli specialisti intendono utilizzare questi strumenti per elaborare il crescente flusso di informazioni che provengono dai congegni interplanetari, come navicelle e satelliti. Il computer sarà composto di blocchi già preparati e potrebbe divenire il centro di elaborazione dati in prosp abitata.

Secondo le stime dei padri di questa idea, le stazioni satellitari recettive in California, Spagna, Australia, stanno lavorando ai limiti delle loro capacità. Queste ricevono segnali sia dai vecchi apparati come i “Voyager” che dai nuovi, e il loro numero cresce. In Australia stanno costruendo altre due parabole satellitari con il diametro di decine di metri, ma è difficile che questo risolva il problema. E’ possibile alleggerire i sistemi di elaborazione dati terrestri con una stazione lunare, che riceverebbe lì le informazioni, le elaborerebbe e le invierebbe sulla Terra sotto forma di un flusso dati significativamente ridotto. A detta degli scienziati si potrebbe installare un computer in un cratere nel settore polare della Luna, dove non ci sono forti oscillazioni di temperatura, mentre l’antenna si troverebbe all’esterno.

Alcuni specialisti considerano poco convincenti le argomentazioni sul fatto che le stazioni terrestri non riescono a far fronte alle informazioni ricevute. Le loro risorse sono tutt’altro che esaurite, come dice il redattore capo di “Novosti Kosmonavtiki” (Notizie di cosmonautica), il signor Igor Marinin:

Innanzi tutto, le stazioni sono sufficienti, secondariamente i servizi agli apparati spaziali vengono effettuati da stazioni distaccate. Non esistono stazioni universali che ricevono tutti i dati da tutte gli apparati. E soprattutto, costruire sulla Luna è centinaia di volte più costoso che farlo sulla Terra. Costruite una decina di antenne sulla Terra, basterà. Anche per quanto riguarda il supercomputer, costruirlo e prestargli manutenzione sulla Terra è più semplice che sulla Luna.

Secondo l’opinione di alcuni scienziati russi c’è almeno un aspetto positivo nell’idea degli americani. Le antenne lunari potrebbero essere impiegate non solo per seguire l’attività degli apparati spaziali, ma assieme ai dispositivi terrestri andrebbero a costituire un radiotelescopio emittente con una base enorme, un interferometro, Igor’ Marinin prosegue affermando:

Da noi funziona una base con un’orbita terrestre molto alta, la “Spektr-R”. Grazie al fatto che dista migliaia di chilometri dalla Terra la sua antenna e quelle terrestri costituiscono un interferometro. Riceve anche dei deboli segnali dalle lontane estremità dell’Universo. Invece che mandare un radiotelescopio in orbita lo si può costruire sulla Luna.

Molti specialisti pensano sia una bella idea installare sulla Luna antenne satellitari e supercomputer, e niente più, ma si sottolinea che al momento è difficile prevedere cosa farà l’uomo sulla Luna fra trenta o quarant’anni. E’ però evidente che la sua colonizzazione inizierà proprio dai poli dove è stata trovata acqua costantemente ghiacciata. Nelle fasi di colonizzazione della Luna certamente faranno il loro ingresso anche i radiotelescopi, dato che diverrà più semplice ricevere ed elaborare i segnali dallo spazio sul posto.
/S

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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