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Molte sono le proprietà benefiche del melograno, in quanto questo frutto si dimostra ricco di sostanze antiossidanti per l’organismo e in grado di svolgere una vera e propria attività antitumorale. Ma molti altri sono gli effetti, da quelli astringenti a quelli vermifughi, dalla protezione delle arterie all’inversione dei danni causati dal cibo spazzatura. Scopriamo insieme quali sono tutti i vantaggi che il melograno può apportare alla nostra salute, in vista del benessere generale.

 

 

La composizione.
Il frutto del melograno contiene molta acqua, che rappresenta l’elemento principale nella sua costituzione. Oltre all’acqua, rintracciamo anche zuccheri, fibre e grassi. Inoltre è ricco di sali minerali, come il manganese, lo zinco, il rame, il fosforo e il potassio. In una quantità minore possiamo trovare anche ferro, sodio e calcio. Notevole è la presenza di alcune vitamine, soprattutto la A, la B, la C, la E e la K.

Intestino.
Il melograno presenta delle proprietà vermifughe, che si rivelano molto importanti per combattere il parassita che prende il nome di verme solitario. Il succo ha degli effetti astringenti, in quanto abbonda di tannino; per questi motivi può essere utile da bere in caso di diarrea. I fiori vengono usati, perché si possono ricavare dei decotti dall’azione sedativa nei casi di dissenteria. Inoltre i semi vengono impiegati perché hanno importanti proprietà diuretiche e depurative. Il frutto in questione è capace di garantire l’idratazione del corpo, specialmente quando si segue un allenamento sportivo di tipo aerobico.

Proprietà antitumorali.
Il melograno è noto anche per le sue proprietà antitumorali, in quanto è ricco di flavonoidi, che sono dei potenti antiossidanti, che agiscono contro i radicali liberi e, quindi, contro l’invecchiamento cellulare. Secondo delle ricerche scientifiche compiute nello specifico, il succo di melograno sarebbe tossico nei confronti delle cellule del cancro. Questa proprietà sarebbe dovuta all’acido ellagico. Gli effetti di questa sostanza sono stati studiati presso l’Hollings Cancer Institute dell’Università del South Carolina, prendendo in considerazione pazienti affetti da tumore al collo dell’utero. Si è visto che proprio l’acido ellagico potrebbe essere in grado di impedire la divisione cellulare cancerosa e di portare all’eliminazione delle cellule maligne. Conseguenze di questo tipo sono state messe in evidenza anche nel caso dei tumori che interessano altre parti del corpo, come i polmoni, l’esofago, la prostata, la pelle e il colon. La sostanza implicata nel contrastare i tumori sarebbe capace di creare delle strutture che impediscono alle sostanze cancerogene di interagire con il dna.

Apparato cardiocircolatorio.
Spesso ci ritroviamo a mangiare degli alimenti non alleati della nostra salute, il cosiddetto cibo spazzatura, che determina l’aumento del colesterolo, il quale influisce sul buon funzionamento dell’apparato cardiovascolare e circolatorio. I ricercatori dell’istituto catalano di scienze cardiovascolari hanno dimostrato che da questo punto di vista il melograno è molto salutare. In presenza di una dieta ricca di grassi, la somministrazione di polifenoli, estratti dal frutto, sarebbe stato in grado di annullare gli effetti deleteri, in primo luogo quelli a carico dei vasi sanguigni, determinati dall’aterosclerosi, l’indurimento delle arterie. Tutto ciò potrebbe preservare dall’infarto e dall’ictus.

Fonte: http://www.ecoo.it

 

Il melograno è una ricca fonte di acido ellagico, una sostanza recentemente portata alla luce dalla ricerca e contenuta anche nei lamponi, nelle fragole e nelle noci. Ed è proprio questo acido che indurrebbe la morte delle cellule cancerose.

 

La Punica è un genere di pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione AGP).
Comprende due specie di arbusti, originari di una regione che va dall’Iran alla zona himalayana dell’India settentrionale, e diffusi sin dall’antichità nell’intera zona mediterranea e nel Caucaso.
Punica granatum è il comune melograno, pianta a portamento cespuglioso, alta fino a 2-4 m, foglie caduche lanceolate non molto grandi di colore verde lucente, fiori solitari grandi o riuniti in mazzetti all’estremità dei rami, di colore rosso vivace. Il frutto, dall’inconfondibile sapore agrodolce, è comunemente noto con il nome di «melagrana».
Una ricerca di qualche anno fa condotta in Israele da Michael Aviram, biochimico, ha scoperto che questo frutto possiede proprietà non solo terapeutiche, ma addirittura antitumorali, essendo estremamente ricco in flavonoidi, potenti antiossidanti che proteggono il cuore e le arterie.
Il succo di melograno, secondo la ricerca, è praticamente tossico nei confronti delle cellule cancerose.
Il melograno è infatti una ricca fonte di acido ellagico, una sostanza recentemente portata alla luce dalla ricerca e contenuta anche nei lamponi, nelle fragole e nelle noci.
Ed è proprio questo acido che indurrebbe la morte delle cellule cancerose.
Conferma in tal senso arriverebbe proprio in questi giorni dal sito britannico Dailymail.co.uk dove si legge che alcune componenti del succo in questione inibirebbero il moto delle cellule tumorali oltre ad azzerare la loro diffusione.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori della University of California che hanno presentato i risultati del loro studio all’American Society for Cell Biology di Philadelphia.
Ecco qui di seguito elencati i benefici del frutto relativi a:
- tumore alla prostata: il succo di melograno rallenta la progressione del cancro suddetto. Inoltre, il suo regolare consumo aumenta nelle persone operate e sottoposte a radioterapia gli effetti benefici della cura ed abbrevia sensibilmente i tempi di recupero;
- tumore ai polmoni: bere succo di melograno può aiutare a ridurre lo sviluppo delle cellule del cancro ai polmoni e risulta un valido aiuto per la prevenzione;
- tumore alla mammella: inibizione della proliferazione delle cellule cancerogene del seno.
Di nuovo è la natura a venire incontro all’uomo.
E di solito non avviene quasi mai il contrario.
(Tratto da uno studio di ricercatori della University of California)

Fonte: http://liberofb.altervista.org

 


 

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