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In base alla definizione ufficiale dell’Air Force, il programma Rapid Raptor conferisce al Pentagono la possibilità di schierare rapidamente ed in qualsiasi base operativa attuale o futura nel mondo un pacchetto di quattro caccia di quinta generazione F-22 pronti al combattimento in 24 ore. “Il pacchetto di implementazione prevede un velivolo C-17 Globemaster III per trasferire, rifornire e riarmare rapidamente quattro F-22 in ambienti non familiari ed austeri. La possibilità di schierare ovunque gli F-22 con supplemento di piloti aggiuntivi, manutenzione integrata, carburante e munizioni conferisce una flessibilità senza precedenti nella distribuzione delle piattaforme da combattimento di quinta generazione. I comandanti possono modellare i piani di risposta dell’avversario e consentire operazioni immediate di attacco primario. A prescindere da quanto siano tecnicamente avanzati, se gli F-22 fossero limitati alle soli basi note la loro capacità di attacco sarebbe limitata”. Secondo l’Air Foirce il programma Rapid Raptor nasce come “una capacità di reazione immediata nell’attuale ambiente globale in rapido movimento”. Washington schiera regolarmente i Raptor nelle aree più calde del pianeta.

Rapid Raptor, ovunque in 24 ore ma…
Il Pentagono vuole adesso rafforzare il concetto Rapid Raptor per garantire al comandante in capo quella capacità di attacco improvviso in caso di guerra in qualsiasi parte del mondo. L’F-22 è stato progettato per eccellere in situazioni estreme di combattimento aria-aria grazie ai suoi sistemi di difesa ed al profilo a bassa osservabilità. In qualsiasi scenario contro una potenza stabilita, al Rapor spetterebbe il compito di ingaggiare le minacce aeree nemiche di ultima generazione, creando quel corridoio aereo per le piattaforme di quarta generazione in ruolo arsenale volante. Uno dei principali limiti della configurazione a bassa osservabilità è determinato dal carico interno delle piattaforme di ultima generazione. La capacità di trasportare internamente i sistemi d’arma è prerogativa essenziale per un profilo stealth pulito. Numeri alla mano, il Pentagono non può di certo sperare di presidiare le aree sensibili del pianeta e riuscire allo stesso tempo a vincere una guerra con la Cina o la Russia con soli 60/70 Raptor (123 convertiti al combattimento, ma bisogna considerare gli altri teatri ed i caccia in manutenzione). Nella nuova dottrina al caccia di quinta generazione spetterebbe l’avanscoperta oltre il raggio visivo grazie all’avionica di ultima generazione. Una volta identificata la minaccia, il caccia collegato in rete con l’arsenale volante, trasferirebbe le informazioni di puntamento. L’Air Force spinge per avere in linea delle forze da combattimento integrate in grado di svolgere svariati compiti in una sola missione. Le piattaforme stealth che non avrebbero più la necessità di inficiare il profilo, continuerebbero a coordinare molteplici attacchi dagli arsenali volanti operativi nelle retrovie. Boeing propone all’Air Force una serie di modifiche per l’estensione della vita operativa degli F-15C che consentirebbero una migliore capacità di integrazione con le piattaforme di quinta generazione come l’ F-22 Raptor della Lockheed Martin. Il pacchetto F-15 2040C consentirebbe all’Eagle di raddoppiare il numero dei missili trasportati. Nello specifico, l’F-15 2040C potrà trasportare 16 missili aria-aria e sarà dotato del Talon HATE, una completa suite di comunicazione integrata con il Raptor. Il pacchetto comprende anche il radar attivo a scansione elettronica Raytheon APG-63 (v)3 ed i sistemi di guerra elettronica Eagle Passive/Active Warning Survivability System (EPAWSS). Rapid Raptor è stato originariamente sviluppato dal Comando del Pacifico dell’Air Force per poi essere esteso a livello globale dall’ Air Combat Command. Come parte del concetto Rapid Raptor, gli F-22 dell’ACC sono stati inviati in Europa nel 2015 e nel 2016. “L’uso del programma Rapid Raptor per l’Europa è per molti aspetti del tutto coerente con il più ampio atteggiamento europeo del Pentagono. Da molti anni il Dipartimento della Difesa e la NATO hanno posizionato forze orientate alla deterrenza in tutto il continente europeo, effettuando  numerose esercitazioni congiunte. Oltre ad essere un contrappeso alla postura russa, queste attività fanno parte di uno sforzo strategico atto a dimostrare la mobilità e la rapidità delle nostre forze. Se emergesse improvvisamente la necessità di attaccare una particolare parte del mondo, un piccolo contingente di F-22 sarebbe in grado di iniziare le operazioni entro 24 ore”. I sensori della piattaforma di quinta generazione si sono rivelati determinanti per scovare i bersagli oltre il raggio visivo in Iraq, Siria e Afghanistan, anche se appare evidente che il Raptor non è stato progettato per ruoli contro-insurrezionali. In attesa delle piattaforme russe e cinesi, l’F-22 Raptor resta l’unico caccia di quinta generazione del pianeta. Soltanto 123 delle 186 piattaforme di quinta generazione costruite sono state convertite al combattimento. Il resto dei caccia sono classificati come macchine di inventario, destinati ad attività di test o fuori servizio. Ad oggi, considerando le minacce attuale ed i contesti dove è necessaria la presenza di una piattaforma di quinta generazione, l’Air Force avrebbe bisogno di almeno 382 Raptor. La questione è prettamente numerica: il primo caccia al mondo per cui è stato coniato il termine dominio aereo non può essere ovunque. Gli Stati Uniti dispongono di sei squadriglie operative di F-22, ma queste sono sottodimensionate rispetto alle altre unità combattenti.

Il più grande errore del Pentagono
“L’aver sospeso la produzione F-22 Raptor a soli 187 esemplari è stata una delle più stupide decisioni in materia di appalti militari degli ultimi decenni, ormai non lo nega più nessuno”. E’ quanto disse in audizione al Congresso, nel gennaio del 2016, l’ex Segretario dell’Air Force Deborah James. Il problema di fondo deriva da un errore di calcolo nel periodo successivo alla guerra fredda, quando il Dipartimento della Difesa si convinse che con la caduta dell’Unione Sovietica, non ci sarebbe stata alcuna minaccia aerea futura. Una valutazione del tutto errata, considerando oggi gli investimenti cinesi e russi nei caccia di nuova generazione. Almeno fino al 2025 la strategia dell’Air Force prevede l’impiego massiccio di F-15 e F-16 per i compiti di fascia bassa riservando agli F-22 le sole missioni di fascia “alta”. Per una questione prettametne numerica, Rapid Raptor va inteso come un chiaro messaggio politico. Il Raptor è ad oggi il miglior caccia del mondo, ma in un confronto su larga scala, pagherebbe caro il suo esiguo numero. Come rilevato tempo fa dal The National Interest “il concetto è semplice ed è storicamente ciclico. F-22 Raptor e F-15C  potrebbero massacrare orde di J-10 con estrema facilità, ma alla fine gli Stati Uniti saranno destinati alla sconfitta perché numericamente inferiori al caccia cinese a basso costo e messo in produzione di massa. E se anche tutte le ondate missilistiche dovessero andare a segno (sappiamo che probabilisticamente non sarà così), sarebbero delle perdite accettabili per i cinesi. I Raptor, invece, sono e resteranno 123. Senza considerare, infine, che in un ipotetico scontro, i cinesi potrebbero allearsi con i russi”.

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it

 


 

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