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Nella Nuclear Posture Review (NPR) 2018 pubblicata lo scorso febbraio dalla Casa Bianca, in merito alla Russia si legge testualmente: “Oltre a modernizzare i sistemi nucleari sovietici, Mosca sta sviluppando e dispiegando nuove testate nucleari e lanciatori. Ogni ramo della triade nucleare russa sta ricevendo numerosi aggiornamenti. Il Cremlino sta inoltre sviluppando almeno due nuovi sistemi: un velivolo a planata ipersonica ed un nuovo siluro autonomo intercontinentale radioattivo a propulsione nucleare”. La nuova Nuclear Posture Review rileva la diversità del programma nucleare russo ed il crescente numero di piattaforme che potrebbero essere equipaggiate con un carico utile nucleare o convenzionale, consentendo di espandere il loro arsenale senza violare il nuovo trattato START.

Russia: Cephalopod Armed Autonomous Underwater Vehicle.
Il sistema Cefalopode (Цефалопод) a è stato svelato da Mosca nel 2015, nello stesso curioso frangente in cui il Ministero della Difesa russo ha fatto trapelare l’esistenza del drone senza equipaggio a propulsione nucleare classe Poseidon (Посейдон). E’ corretto affermare che la “notorietà” del Poseidon ha messo in ombra il sistema Cefalopode. Quest’ultimo, costruito dal Rubin Design Bureau, è un Autonomous Underwater Vehicle in ruolo hunter killer. Lo scorso anno la prima immagine non ufficiale del Cefalopode è stata pubblicata sui siti russi. In base alla valutazione degli analisti di HiSutton, sappiamo che il drone Cefalopode dovrebbe essere lungo circa dieci metri. Sarà equipaggiato con un grande sonar a prua e lanciasiluri retrattili. Dovrebbe essere armato con quattro/sei siluri leggeri russi MTT da 324 mm. Sappiamo che il siluro MTT ha un'autonomia di 20 km a 30 nodi ed una velocità massima di 50 nodi. La profondità massima è di 600 metri con testata da 60 kg. Nei disegni (ricordiamo non ufficiali) diffusi sui siti russi, si nota una certa affinità progettuale tra il sistema Cefalopode ed il drone Surrogat, nome in codice NATO Decepticon.

Russia: Surrogat/Decepticon Autonomous Underwater Vehicle.
Il Decepticon è un drone russo in grado di riprodurre realisticamente il campo fisico di qualsiasi sottomarino esistente. Grazie al design modulare sarà in grado di simulare il campo acustico ed elettromagnetico dei sottomarini nucleari e diesel-elettrici. Il Decepticon, equipaggiato con un emettitore acustico rimorchiabile, dovrebbe essere lungo 17 metri. Sposterà 40 tonnellate con un'autonomia in immersione di 16 ore. La sua velocità massima sarà di 24 nodi. Potrà immergersi fino profondità massima di 600 metri.

Il punto sulla propulsione.
Se il drone Cefalopode fosse equipaggiato con batterie agli ioni di litio, potrebbe disporre di un’autonomia di pochi giorni. In quel caso effettuerebbe pattugliamenti hunter killer a protezione dei sottomarini strategici russi o nei pressi delle strutture della Marina, come ad esempio nel Mar Baltico. Soltanto una propulsione nucleare consentirebbe al Cephalopod Armed Autonomous Underwater Vehicle di effettuare pattugliamenti oceanici. Sappiamo che Mosca ha sviluppato un piccolo reattore nucleare raffreddato a metallo liquido da otto Megawatt che equipaggia il Poseidon.

Stati Uniti: Il Programma Orca.
La Russia segue con molta attenzione il programma Orca della US Navy per l’Extra-Large Unmanned Underwater Vehicles o XLUUV promosso dalla Darpa, l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata della Difesa Usa. Ufficialmente l'unità Orca XLUUV è concepita come un'architettura UUV (Unmanned Undersea Vehicle) modulare aperta, un drone a lungo raggio con un vano di carico utile riconfigurabile. “Il sistema, sviluppato in risposta ad una necessità operativa emergente per contrastare le capacità A2/AD avversarie, è stato concepito come un vettore per schierare diversi carichi utili. Lockheed Martin ha ottenuto un contratto di fase di progettazione di 43,2 milioni per Orca, l'Extra Large Unmanned Undersea Vehicle (XLUUV) della US Navy, Questo sistema autonomo a lungo raggio avrà una diversificata capacità di carico utile per svolgere ad esempio missioni ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione) o l’addestramento antisom. La capacità multi-missione di Orca è garantita da un vano di carico utile riconfigurabile. I principali vantaggi di Orca sono l’intelligenza artificiale (potrà operare senza la comunicazione costante con il centro di controllo), l’autonomia, la stiva di carico modulare, la persistenza in area operativa ed il sistema di alimentazione ricaricabile ibrido”. La US Navy stima una flotta iniziale di nove XLUUV. La lunghezza stimata di ogni UUV Orca è di 40 metri. Alcuni analisti russi sospettano che Orca sia in realtà una piattaforma hunter killero per il lancio di asset strategici. Lo scorso dicembre, in un’analisi pubblicata sull'agenzia di informazione russa Novosti, ci si riferisce al programma Orca come la risposta statunitense ai nuovi droni a propulsione nucleari russi. “La tempistica dell’attivazione del programma Orca è probabilmente correlata alla scoperta americana del programma Status-6. Il sistema statunitense potrebbe essere uno sforzo per influenzare l'equilibrio strategico del potere tra Russia e la Nato. Tutti i droni sottomarini attualmente in servizio con la US Navy sono in grado di operare ad una distanza massima di 300 km dal centro di comando. Orca invece può raggiungere i 12 mila chilometri con un'autonomia stimata in diversi mesi”. Sappiamo che Boeing propone di utilizzare uno schema diesel-elettrico per l'alimentazione (batterie periodicamente ricaricate dal generatore), già implementato nel drone sottomarino senza equipaggio sperimentale da quindi metri Echo Voyager. Soluzione avanzata anche per Orca. L'autonomia sarebbe quindi limitata solo dal carburante diesel a bordo. Tuttavia manca ancora un tassello per chiudere la possibile architettura della presunta piattaforma strategica automatizzata: il sistema d'arma nucleare trasportato a bordo. Ufficialmente non esiste nulla di simile nell'inventario strategico degli Stati Uniti. Infine un ultimo dettaglio: se il drone Orca fosse la risposta statunitense al Poseidon, gli analisti di Mosca riterrebbero plausibile un attacco contro le zone off-shore della Russia in caso di conflitto con Washington. Se così fosse, gli Stati Uniti avrebbero adottato la medesima postura strategica della Russia. La questione è aperta. La Nuclear Posture Review 2018 riafferma l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della triade nucleare, ma non suggerisce alcun interesse per lo sviluppo degli AUV, Autonomous Underwater Vehicle, armati con testate nucleari. Almeno questo è quello che si legge nella parte non classificata della Nuclear Posture Review 2018.

Fonte: http://www.ilgiornale.it

 

 

 

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