Secondo quanto riferito, il progetto prevede lo sviluppo di un missile da crociera ipersonico (HCM) e un proiettile planante ipersonico (HVGP) che dovrebbero entrare in servizio dopo il 2030. Il governo giapponese ha svelato la sua tabella di marcia per la ricerca e lo sviluppo di armi ipersoniche prodotte domesticamente, riferisce il sito web Defense News. Il progetto è stato individuato in un documento in lingua giapponese pubblicato sul sito web dell'Agenzia di acquisizione, tecnologia e logistica all'inizio di questa settimana. Secondo il piano, ci saranno due classi di sistemi di armi ipersoniche: l'Hypersonic Cruise Missile (HCM) e l'Hyper Velocity Gliding Projectile (HVGP). Spinto da un motore scramjet, l'HCM "sembra simile a un classico missile, anche se viaggia a una velocità molto più alta con una portata a lungo raggio", ha affermato Defence News. Per quanto riguarda l'HVGP, apparentemente presenterà un motore a razzo a combustibile solido in grado di aumentare il suo carico utile della testata e mantenere un'alta velocità quando planerà verso il suo obiettivo. Il progetto prevede l'utilizzo di diverse testate per attaccare gli obiettivi di aria e di terra, incluso una che sarà specificamente progettato per penetrare "un ponte di una portaerei". La versione di attacco terrestre della testata, a sua volta, sarà caratterizzata da un proiettile ad alta densità o EFP, da utilizzare a fini di soppressione dell'area. Entrambe le testate, che saranno guidate tramite satelliti, dovrebbero entrare in servizio dopo il 2030, secondo Defence News. Negli ultimi anni, il Giappone ha svolto attività di ricerca e sviluppo in una serie di campi relativi alle armi ipersoniche. Nel 2017, i media locali hanno riferito che il governo ha pianificato di equipaggiare i caccia multi-ruolo F-2 della Japan Air Self-Defence Force (JASDF) con nuovi missili anti-nave ipersonici di produzione nazionale che sarebbero in grado di volare a velocità Mach 3 e sostituirebbero i precedenti missili transonici.

Fonte: https://it.sputniknews.com







Anche il Giappone entra nella corsa per sviluppare missili da crociera crociera (Hcm, Hypersonic Cruise Missile) e testate ipersoniche (Hvgp, Hyper Velocity Gliding Projectile). Ad annunciarlo è stata l’agenzia per gli acquisti, la tecnologia e la logistica del ministero della Difesa giapponese in una pubblicazione sul web, nella quale vengono delineati gli obiettivi e la tabella di marcia per la ricerca e lo sviluppo di armamenti ipersonici. Una conferma che ribadisce la volontà del governo guidato da Shinzo Abe di avere la capacità di difendersi da qualsiasi tipologia di minaccia, specialmente da quella cinese. Sviluppare armamenti ipersonici, infatti, si inserisce nel lungo processo di modernizzazione e di ampliamento delle forze di Autodifesa intrapreso negli ultimi anni da Tokyo. Non solo però, perché per progettare e produrre le armi ipersoniche saranno impiegate principalmente le industrie locali, dando così modo di ampliare le competenze tecnologiche e di reinvestire -in seguito- anche in ambito civile.

I problemi dei missili cruise ipersonici.
L’idea giapponese è di seguire la stessa strada intrapresa da Stati Uniti, Russia, Cina e Regno Unito, che stanno investendo molte risorse al fine di realizzare queste tipologie di armamenti ipersonici così da mantenere intatte le capacità di deterrenza nucleare. Ma ad essere elevati non sono solamente i fondi stanziati, ma anche i problemi incontrati -e che lo saranno in futuro- nella ricerca e sviluppo specialmente sui motori scramjet dei missili cruise ipersonici. Questi a differenza dei tradizionali motori a turbina, che equipaggiano la maggior parte degli aerei, degli elicotteri e dei missili, nonostante siano più semplici progettualmente sono esposti ad alcune limitazioni dovute all’assenza di parti rotanti per comprimere l’aria durante il volo. Questa mancanza se da un lato favorisce un flusso d’aria a velocità sufficienti per operare a velocità superiori a Mach 6, dall’altro obbliga ad “accenderli” solamente quando è possibile produrre una spinta sufficiente. Quindi per impiegare efficientemente un missile da crociera ipersoniche sarebbe necessario sganciarlo da un aereo che vola a velocità supersoniche, esponendolo così al concreto rischio di essere intercettato dalle difese nemiche prima di essere lanciato contro l’obiettivo. Il vantaggio, però, è che se l’aereo “lanciatore” riesce a sganciare il missile ipersoniche sarebbe impossibile intercettarlo nel volo verso il bersaglio, quantomeno stando allo stato attuale delle capacità difensive antimissile.

Come guidare le testate?
Il vero passo avanti “epocale” sarebbe lo sviluppo dell’altra tipologia di armamento, ovvero l’Hvgp. L’idea giapponese è quella di realizzare due tipologie di testate per colpire obiettivi terrestri (Mefp, Multiple explosively formed penetrator) e navali (Sea Buster). L’obiettivo sarebbe quello di dissuadere i rivali regionali (Cina e Corea del Nord, ma anche in parte la Russia) da attaccare le isole del Giappone, perché con le testate ipersoniche sarebbe possibile distruggere contemporaneamente sia le navi sia i veicoli utilizzati negli sbarchi. Non solo però, perché nel documento si fa accenno anche alla possibilità di usare le armi ipersoniche per colpire e affondare le portaerei tramite l’utilizzo di testate perforanti, oltre che con i missili da crociera. L’altro grande ostacolo sta riuscire a guidare le testate e i missili da crociera mentre viaggiano a velocità ipersoniche. Per farlo, l’agenzia della Difesa nipponica ha in mente di utilizzare come sistema di guida quello satellitare, impiegando però solamente satelliti messi in orbita e controllati dal Giappone, così da evitare di utilizzare quelli stranieri che potrebbero essere distrutti o resi inutilizzabili in caso di conflitto. Le forze di autodifesa e l’agenzia spaziale giapponese inizieranno a lavorare, nel frattempo, alla creazione di una rete di sette satelliti che assicurerebbero la navigazione dei missili nella fase iniziale. Per guidarlo sul bersaglio, invece, l’idea del ministero della Difesa è quello di utilizzare la guida a infrarossi o tramite l’impiego dell’analisi delle radiofrequenze, dando così modo di individuare bersagli navali e terrestri a qualsiasi condizioni meteorologica. Se concettualmente il programma è pronto per entrare nella fase di sviluppo, ciò che manca ancora al Giappone –e non solo- è il superare le difficoltà relative alla guida a velocità ipersonica, allo sviluppo di motori scramjet efficienti e alla realizzazione di protezioni termiche per le testate e del missile. La tabella di marcia dell’agenzia governativa prevede di creare dei prototipi funzionanti degli armamenti ipersonici tra il 2024 e il 2028, in modo tale da farli entrare nella prima metà del prossimo decennio.

Fonte: https://it.insideover.com



 

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