Dopo la vittoria della Germania nazista nella guerra contro l'Unione Sovietica, il dittatore italiano Benito Mussolini sperava di stabilire il potere sulle regioni sud-occidentali dell'URSS e rivolse questa domanda a Hitler, che evitò una risposta specifica. L'affermano i materiali d'archivio declassificati del Servizio segreto estero russo, pubblicati nella raccolta "Il servizio segreto estero della Federazione russa. 100 anni di documenti e testimonianze". Tra i documenti pubblicati c'è un telegramma cifrato, inviato il 3 dicembre 1941 da Londra a Mosca con lo pseudonimo operativo "Vadim" dall'eccezionale ufficiale dei servizi segreti, residente in Gran Bretagna, Anatolij Gorskij. L'intelligence sovietica ebbe accesso ai materiali di Londra sui piani del Terzo Reich. "Ha ricevuto indirettamente la conferma da un importante funzionario italiano, cosa intende Mussolini dopo la distruzione della Russia nel ricevere diritti speciali per stabilire un protettorato italiano nel sud-ovest della Russia", riferiva Gorsky. “Mussolini pose la questione a Hitler negli ultimi incontri, ma Hitler evitò una risposta diretta. Rispose che nulla poteva essere risolto fino alla fine della campagna. La prima necessità dell'Italia ora era rafforzare l'esercito italiano sul fronte orientale. Mussolini promise a malincuore di inviare altre truppe sul fronte orientale per avere comunque certe pretese sul territorio", aggiunse il residente. Nella raccolta "I servizi segreti esteri della Federazione Russa. 100 anni. Documenti e prove" per la prima volta utilizzando materiali d'archivio raccontano le tappe principali della storia dell'intelligence estera dalla creazione, il 20 dicembre 1920 ad oggi. La maggior parte dei documenti della raccolta vengono presentati per la prima volta in ambito scientifico. Il libro utilizza materiali di Archivio del SVR, Archivio centrale dell'FSB, Archivio del Presidente della Federazione russa, Archivio di Stato russo di storia sociale e politica e altri.
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