Si sta svolgendo a Riga il summit mondiale della Nato e uno dei temi fondamentali è il seguente: i missili balistici. Ma non se ne parla furtivamente, lo scrive l’Ansa, come se fosse una cosa normale.
Già, perché se non spieghi a chi legge cosa si intende esattamente per missile balistico può sembrare un altro avvincente momento di uno dei tanti romanzi di fantapolitica, che tanto piacciono ai lettori.
A Riga, per chi non lo sapesse, verrà firmato un documento per rendere attuativo il cosiddetto “Active Layered Theater Ballistic Missile Defense System”, un programma che prevede la costituzione di un centro di comando e di controllo interoperabile e integrato affinché i sistemi missilistici di difesa di ciascun stato membro possano essere utilizzati per la protezione comune della Nato e del suo territorio. Questo significa che, visto che in Europa abbiamo ben 480 testate nucleari, diventeremo a tutti gli effetti una base operativa nell’ambito di alleanza che prevede di mettere le proprie mani su tutto il pianeta e che è pronta (ma solo in caso di necessità!) a lanciare missili balistici con diverse testate nucleari a bordo, a tutti gli effetti delle armi di distruzione di massa.
Questo aiuta a comprendere la posizione degli Stati Uniti sulle questione Iran e Corea del Nord, non si tratta di salvaguardare il pianeta, è una pura lotta di interesse. Le nazioni non si devono fornire le armi da sole, ma devono avvalersi dell’egida della Nato.
Questo fatto è ancora più preoccupante se si pensa che per questo eventuale accordo è già stata selezionata una società di San Diego che si chiama Saic e che ha ottenuto un contratto per tre anni di ben 96 milioni di dollari. La Saic si occupa di sicurezza nazionale, telecomunicazioni, energia, spazio, logistica, ambiente (?!) ecc. Questo è quello che c’è scritto sul loro sito. In realtà la Saic rientra nella temibile lista nera delle dieci multinazionali americane maggiormente impegnate nella produzione di armi. Una lista che tiene a sua volta gli Stati Uniti saldamente in testa alla classifica dei maggiori produttori di armi del pianeta.
Fonte: http://www.blogeko.it