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Mentre il mondo ribolle nelle tensioni causate dalle onde lunghe della Guerra Russo-Ucraina, anche la Repubblica Islamica dell'Iran sta lavorando alacremente per potenziare il suo strumento militare. Particolarmente degno di nota è l'annuncio, datato 7 febbraio 2023, con il quale gli iraniani hanno rivelato al mondo l'inaugurazione di una nuova base sotterranea denominata Oghab 44 (traducibile con “Aquila 44”).

Che si sia trattato di un evento niente affatto secondario lo dimostra il fatto che i membri più importanti dell'apparato militare del paese fossero presenti all'evento e che tale visita avesse ampia eco nei media persiani. È degno di nota infatti che, tra i presenti, vi fossero anche il capo di stato maggiore delle Forze Armate della Repubblica Islamica dell'Iran, il maggior generale (“Sardar”) Mohammad-Hossein Bagheri, proveniente dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Pasdaran) ed il comandante in capo delle Forze Armate Regolari (“Artesh”), il maggior generale (“Amir”) Sayyed Abdolrahim Mousavi, proveniente invece dalle Forze di Terra dell'Artesh (NEZAJA).

Per coloro che non sono avvezzi ai complessi bizantinismi persiani bisogna ricordare che in Iran le Forze Armate sono costituite da tre componenti distinte e complementari allo stesso tempo: le Forze Armate Regolari (Artesh), il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Pasdaran) e la Forza Disciplinare (Polizia). Tali componenti, ciascuna autonoma e dotata di una propria gerarchia separata, sono coordinate da un unico stato maggiore che obbedisce alle direttive del Leader Supremo della Repubblica Islamica dell'Iran, l'ayatollah Seyyed Ali Hossein Khamenei, il quale demanda le funzioni di gestione ordinaria al capo di stato maggiore delle Forze Armate, che di prassi è un generale dei Pasdaran.

 

 

Il primo ufficiale a ricoprire tale incarico fu, tra il 1989 ed il 2016, il maggior generale Sayyid Hassan Aghaee Firouzabadi al quale succedette l'attuale Mohammad-Hossein Bagheri.

Nel corso della cerimonia gli alti ufficiali iraniani hanno ispezionato, sempre sotto l'occhio vigile delle telecamere, le infrastrutture della base come gli hangar per gli aerei, il centro per le riparazioni e le manutenzioni tecniche, i depositi di carburante e del munizionamento, il posto di comando, ecc...

Nei fotogrammi pubblicati dai media dello stato persiano si possono riconoscere, tra gli altri, gli aviogetti F-4 Phantom II delle Forze Aeree ed i droni kamikaze Arash-2 (questi ultimi, si mormora, facciano gola persino alla Russia) che dovrebbero essere invece sotto il controllo dei Pasdaran.

Interessante notare che gli F-4 inquadrati dalle telecamere (l'autore del presente articolo ne ha identificati almeno 5) sono stati tutti aggiornati secondo il programma “Dowran” che mira a rendere i Phantom iraniani competitivi sino al 2040. Il fatto che essi siano velivoli aggiornati lo si nota dall'armamento agganciato sui piloni esterni (si notano tra gli altri bombe plananti Yasir e missili antinave Nasr-1) e dal fatto che siano tutti decorati con il logo della IACI (Iran Aircraft Industries) vicino alle prese d'aria (la IACI è incaricata di portare a termine l'aggiornamento dei Phantom e decora i velivoli con il proprio logo al termine dei lavori).

La base presenta un elevato grado di sofisticazione e sopravvivenza e, secondo gli analisti israeliani è situata a 120 chilometri di distanza in direzione nord-ovest rispetto alla città portuale di Bandar Abbas.

In realtà Oghab 44 non è la prima base sotterranea che gli iraniani svelano al mondo dato che già in precedenza ne avevano rivelata un'altra denominata Badr 313 demandata in particolare all'utilizzo dei droni.

Il fatto che almeno da 9 anni l'Iran stia investendo massicciamente (con il probabile contributo tecnico della Corea del Nord) nella realizzazione di queste grandi basi sotterranee sta ad indicare che il paese degli ayatollah ha pienamente recepito i dettami tattico-strategici in base ai quali, dovesse venire il giorno dello scoppio di un conflitto su larga scala nel Medio Oriente, il paese punterebbe molto, se non tutto, sulle sue capacità militari asimmetriche per reggere l'urto nei confronti di nemici assai più avanzati dal punto di vista tecnologico.

Fonte: https://www.difesaonline.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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