La maggior parte del mondo civilizzato è beatamente inconsapevole che stiamo marciando inesorabilmente verso una sempre più probabile guerra nucleare preventiva. No, non è affatto tra Iran e Israele. Riguarda la decisione di Washington e del Pentagono di spingere Mosca contro il muro con quello che è, eufemisticamente chiamato, Difesa Anti-missili Balistici (BMD).
Il 23 novembre, un generalmente schivo presidente russo Dmitrij Medvedev, ha detto al mondo, in termini chiari, che la Russia è pronta a dispiegare i suoi missili al confine con l’Unione europea, tra Polonia e Lituania, e possibilmente a sud, vicino a Georgia e Turchia, membro della NATO, per contrastare l’avanzato processo di costruzione dello scudo di difesa missilistica statunitense: “La Federazione russa implementerà a ovest e a sud del paese, moderni sistemi d’arma che potrebbero essere utilizzate per distruggere la componente europea della difesa missilistica degli Stati Uniti”, ha annunciato alla televisione russa. “Uno di questi passi potrebbe essere il dispiegamento di sistemi missilistici Iskander a Kaliningrad” (1). Questi sono sistemi missilistici balistici di teatro. L’ultima versione dell’Iskander, l’Iskander-K, i cui dettagli rimangono top secret, avrebbe una gittata di 2000 km e trasporterebbe missili da crociera con una precisione sul bersaglio di 7 metri o meno.
Medvedev ha dichiarato di aver ordinato al ministero della difesa russo di avviare “immediatamente” il sistema radar di Kaliningrad, che avvertendo di attacchi missilistici imminenti, pone in stato di prontezza al combattimento. Ha chiesto di estendere i bersagli presi di mira dalle forze strategiche missilistiche nucleari russe e il ri-allestimento dell’arsenale nucleare della Russia con nuove testate, in grado di perforare lo scudo difensivo USA/NATO, da rendere operative in sei anni, entro il 2018. Medvedev ha anche minacciato di far abbandonare alla Russia il nuovo Trattato di riduzione dei missili START, se gli Stati Uniti continuano come annunciato. Medvedev ha poi giustamente sottolineato il legame inevitabile tra missili “difensivi” e missili “offensivi”: “Dato il legame intrinseco tra le armi offensive e quelle difensive strategiche, le condizioni per il nostro ritiro dal trattato New Start, potrebbero anch’esse verificarsi“, ha detto. (2) Il presidente russo non ha usato mezzi termini: “Ho ordinato alle forze armate di sviluppare misure per garantire, se necessario, di essere in grado di distruggere i sistemi di comando e controllo” dello scudo USA, ha detto Medvedev. “Queste misure sono appropriate, efficaci e a basso costo.” La Russia ha ripetutamente avvertito che lo scudo BMD globale degli Stati Uniti è progettato per destabilizzare l’equilibrio nucleare e rischia di provocare una nuova corsa agli armamenti. Il presidente russo ha detto che piuttosto che prendere sul serio le preoccupazioni russe, Washington ha invece “accelerato” lo sviluppo del suo BMD. (3) Non era la prima volta che Medvedev ha minacciato di prendere contromisure verso la crescente pressione dell’accerchiamento militare della Russia dal Pentagono. Nel novembre 2008, mentre la minaccia del BMD degli Stati Uniti è stato resa nota al mondo, Medvedev ha fatto un discorso televisivo al popolo russo, in cui dichiarava: “vorrei aggiungere qualcosa su quello che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi anni: cosa è? E’ la costruzione di un sistema globale di difesa missilistica, l’installazione di basi militari intorno alla Russia, l’espansione sfrenata della NATO e altri simili ‘regali’ alla Russia, abbiamo dunque tutte le ragioni per credere che stiano semplicemente testando la nostra forza.” (4) Questa minaccia è stata abbandonata alcuni mesi dopo, quando l’amministrazione Obama ha offerto un ramo d’ulivo, ora chiaramente ingannevole, sulla reversibilità della decisione di dispiegare il BMD in Polonia e nella Repubblica ceca.La Russia minaccia di dispiegare i suoi missili anti-BMD Iskander a Kaliningrad.
Questa volta Washington non ha perso tempo segnalando che sta giocando al gioco del tiro al piccione termonucleare. Non ci sono più belle parole come “reset” ,nelle relazioni USA-Russia. Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Obama, ha dichiarato, “non limiteremo o cambieremo in alcun modo i nostri piani di schieramento in Europa.” Il governo degli Stati Uniti continua ad insistere sulla tesi plausibile che gli impianti di difesa missilistica sono finalizzati ad una minaccia di un possibile lancio nucleare iraniano, cosa poco credibile. Il vero rischio di attacco missilistico nucleare iraniano, all’Europa, viste le realtà del BMD globale degli Stati Uniti, nonché degli impianti israeliani, e la realtà delle capacità nucleari dell’Iran, è nei migliori resoconti imparziali, vicino allo zero. Due giorni prima, il 21 novembre, Washington aveva gettato una piccola carota a Mosca. La sottosegretaria di stato per il controllo delle armi, Ellen Tauscher, ha detto che Washington è pronta a fornire informazioni sulla velocità del missile dopo che ha consumato tutto il suo carburante. Queste informazioni, indicato come velocità massima (VBO), aiuta a determinare che obiettivo colpirebbe. (5) Chiaramente, la cosa non era vista da Mosca come una concessione seria, che chiede una piena collaborazione con il dispiegamento dei missili US/NATO per assicurare che non saranno mai utilizzati contro la Russia. Dopo tutto, data l serie di bugie e di promesse non mantenute di Washington, non vi è nemmeno alcuna garanzia che la velocità sia quella vera. Dopo la riunione di inizio ottobre a Bruxelles, dei ministri della difesa della NATO, il capo della NATO Anders Fogh Rasmussen ha detto, a proposito del Programma nominalmente europeo della Difesa antimissile della NATO, “Ci aspettiamo che sia pienamente operativo nel 2018.” La Spagna ha appena annunciato che prevede di unirsi al programma missilistico statunitense, unendosi a Romania, Polonia, Paesi Bassi e Turchia, che hanno già accettato di schierare i componenti chiave della futura rete di difesa anti-missile sul proprio territorio. (6) Le preoccupazioni della Russia sono causate dal notevole miglioramento dell’intero sistema di difesa missilistico da parte di Washington, che sta prendendo la forma di un sistema BMD globale che circonda la Russia da tutti i lati.
Full Spectrum Dominance…
L’ultima volta che lo “Scudo” della difesa missilistica di Washington ha fatto notizia, è stata nel settembre 2009, all’inizio della amministrazione Obama, quando il Presidente degli Stati Uniti aveva offerto di ridurre la provocatoria presenza di stazioni radar speciali e di missili anti-missili statunitensi in Polonia e nella Repubblica ceca. E’ stata una chiara tattica per preparare la strada a ciò che Hillary Clinton ha ridicolmente chiamato “reset” delle relazioni USA-Russia, dai giorni della tensione Bush-Putin. Tuttavia, l’obiettivo strategico dell’accerchiamento del potenziale oppositore nucleare al mondo, con la difesa missilistica, è rimasta una credibile strategia degli Stati Uniti. Barack Obama aveva annunciato allora che gli Stati Uniti stavano mutando i piani dell’amministrazione Bush per far stazionare missili anti-missili balistici degli USA in Polonia e un sofisticato radar nella Repubblica Ceca. La notizia è stata salutata a Mosca come una importante concessione. (7) I successivi sviluppi mostravano chiaramente che, lungi dall’abbandonare i loro piani per uno scudo missilistico in grado di paralizzare qualsiasi potenziale lancio nucleare russo, gli Stati Uniti stavano semplicemente optando per un sistema globale più efficace, la cui fattibilità era stata dimostrata nel frattempo.
Per placare i polacchi, l’Amministrazione Obama ha anche accettato di fornire alla Polonia i missili Patriot degli Stati Uniti. Il ministro degli esteri della Polonia di allora e di oggi, è Radek Sikorski. Dal 2002 al 2005 è stato a Washington come membro dell’American Enterprise Institute, un noto think-tank di neo-conservatori, e direttore esecutivo della New Atlantic Initiative, un progetto per portare più paesi ex-comunisti possibili dell’Europa orientale nella NATO. Non c’è da stupirsi che Mosca non vedesse i missili USA in Polonia come amichevoli, e neanche oggi. Nel maggio 2011 l’Amministrazione Obama aveva annunciato che i missili che avrebbe dato ora alla Polonia consisteva nei nuovi sistemi missilistici di difesa Raytheon (RTN) SM-3 alla base militare Redzikowo in Polonia, a circa 50 miglia dalla enclave russa di Kaliningrad, un frammento di territorio russo non collegato alla Russia continentale, ma adiacente al Mar Baltico e alla Lituania. Mettendo i missili degli Stati Uniti più vicino alla Russia, come durante la crisi dei missili di Cuba del 1961, quando Washington aveva posto missili balistici intercontinentali in siti della Turchia, volti a colpire i siti nucleari chiave sovietici. (8)
Il nuovo missile Raytheon SM-3 è parte del sistema Aegis Ballistic Missile Defense, che avrà lo scopo di intercettare missili balistici a corto raggio e a raggio intermedio. La testata cinetica dell’SM-3 intercetta i missili balistici fuori dell’atmosfera terrestre. Lockheed Martin Maritime Systems and Sensors ha sviluppato il sistema d’arma Aegis BMD. L’SM-3 è della Raytheon Missile Systems. L’implementazione polacca del missile SM-3 è solo una parte di una rete globale che circonda le capacità nucleari della Russia. Non si deve dimenticare che la strategia militare ufficiale del Pentagono è chiamata Full Spectrum Dominance, controllo di quasi tutto l’universo. Lo scorso settembre Stati Uniti e Romania, un altro nuovo membro della NATO, hanno firmato un accordo per distribuire un sistema di difesa missilistica statunitense nella base aerea di Deveselu in Romania, che utilizza i missili SM-3. Inoltre Washington ha firmato un accordo con la Turchia, membro della NATO, per insediare un sofisticato radar di tracciamento dei missili in cima a una montagna, nel distretto di Kuluncak provincia di Malatya, nel sud-est della Turchia. Sebbene il Pentagono insista che il suo radar è puntato verso l’Iran, uno sguardo ad una mappa rivela quanto facilmente la direzione possa coprire i principali siti nucleari russi, come Sevastopol, dove è di stanza il grosso della Flotta della Marina russo del Mar Nero o la vitale installazione radar russa di Krasnodar. (9) Il radar di Malataya invierà i dati a navi statunitensi dotate del sistema di combattimento Aegis, che intercetteranno i missili balistici “iraniani”. Secondo esperti militari russi, uno degli obiettivi principali di quel radar, che si copre fino a una distanza di 2000 chilometri, sarà anche la sorveglianza e il controllo dello spazio aereo del Caucaso meridionale, parte dell’Asia centrale e del sud della Russia, in particolare il tracciamento dei lanci sperimentali di missili russi, nei loro poligoni di prova. (10)
Inoltre, implementazione del BMD controllata dagli USA, ora comprende anche i sistemi “Aegis” navali nel Mar Nero, a controllate da vicino la Base Navale di Sebastopoli della Russia, così come il possibile dispiegamento di missili a raggio intermedio nella regione del Mar Nero e del Mar Caspio. (11) Ma lo schieramento europeo del BMD del Pentagono non è che una parte della enorme rete globale. A Fort Greeley Alaska Missile Field gli Stati Uniti hanno installato missili intercettori terrestri del BMD, così come nella Vandenberg Air Force Base in California. E il Pentagono ha appena aperto due siti missilistici presso il Pacific Missile Range Facility alle Hawaii. Va aggiuntovi che la Maritime Self-Defense Force del Giappone ha aderito formalmente alla Missile Defense Agency statunitense, per sviluppare un cosiddetto sistema Aegis BMD che impiega i missili SM-3 della Raytheon sulle navi giapponesi. (12) Ciò darà agli Stati Uniti una piattaforma sul Pacifico da cui poter colpire sia la Cina che l’Estremo Oriente della Russia che la penisola coreana. Questi sono tutti un modo piuttosto lungo e curioso, di colpire una qualsiasi minaccia iraniana.
Origini della Difesa Missilistica USA.
Il programma statunitense per costruire una rete globale di ‘difesa’ contro possibili attacchi dei missili balistici nemici, iniziò il 23 marzo 1983, quando l’allora presidente Ronald Reagan propose il programma popolarmente conosciuto come Star Wars, formalmente chiamato allora Iniziativa di Difesa Strategica. Nel 1994, in una discussione a una cena privata con questo autore, a Mosca, l’ex capo degli studi economici dell’Istituto di Economia Mondiale e Relazioni Internazionali dell’Unione Sovietica, IMEMO, ha dichiarato che erano state le enormi richieste finanziarie della Russia, per tenere il passo con lo sforzo multi-miliardario delle Guerre Stellari, che finalmente portarono al crollo economico del Patto di Varsavia e alla riunificazione tedesca del 1990. Con una guerra persa in Afghanistan, il crollo dei proventi del petrolio causata dalla politica degli Stati Uniti del 1986, che aveva inondato il mercato mondiale con il petrolio saudita, l’economia militare dell’URSS non era in grado di tenere il passo, a meno di rischiare massiccia disordini civili in tutte le nazioni del Patto di Varsavia. (13) Questa volta lo schieramento del BMD statunitense è progettato per mettere la Russia in ginocchio, solo nel contesto della creazione di quello che gli strateghi militari degli Stati Uniti chiamano “supremazia nucleare“.
Supremazia Nucleare: pensare l’impensabile.
Mentre le forze armate dell’era sovietica hanno subito una drastica contrazione verso il basso, dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, la Russia ha tenacemente tenuto il cuore del suo deterrente nucleare strategico. Questo è qualcosa fermò Washington, quando si considera come trattasse con la Russia. Il potenziale della Russia nell’approfondire la cooperazione militare ed economica con i suoi partner dell’Asia centrale nella Shanghai Cooperation Organization, soprattutto con la Cina, è ciò contro cui Washington ha fatto di tutto per frustrare. Tale cooperazione strategica sta diventando sempre più una questione di vita o di morte sia per la Cina che per la Russia. L’arsenale nucleare della Cina non è ancora strategico come quello della Russia. Quello che il Pentagono sta facendo è ciò che ha sognato fin da quando i sovietici svilupparono i missili balistici intercontinentali nel corso degli anni ’50. In termini professionali, la supremazia nucleare. Tradotto in parole semplici, la supremazia nucleare significa che se uno dei due nemici nucleari perfettamente in equilibrio, è in grado di implementare anche un rozzo sistema di difesa missilistica anti-balistica, è in grado di danneggiare seriamente la capacità di attacco nucleare dell’altro, mentre lui lancia un vero e proprio sbarramento nucleare contro quel nemico, vincendo la guerra nucleare. Il lato oscuro della moneta della supremazia nucleare militare-strategica è che il lato senza un’adeguata compensazione nella difese anti-missile BMD, mentre osserva la sua sicurezza nazionale svanire con l’installazione di ogni nuovo missile e radar BMD, viene sottoposto alla crescente pressione a lanciare un attacco nucleari preventivo o altri attacchi devastanti, prima che la finestra si chiuda. In parole semplici, ciò significa che, lungi dall’essere “difensiva“, come sostiene Washington, il BMD è offensivo e destabilizzante all’estremo. Inoltre, quelle nazioni che beatamente si illudono che concedendo diritti al Pentagono per installare un’infrastruttura del BMD, stanno comprando l’ombrello di sicurezza delle potenti Forze Armate degli Stati Uniti, scoprire che hanno permesso che il loro territorio diventi un potenziale campo di battaglia nucleare, in un sempre più probabile scontro tra Washington e Mosca. Il Dr. Robert Bowman, un tenente-colonnello in pensione dell’US Air Force ed ex capo del programma BMD del Presidente Reagan degli anni ’80, allora chiamato beffardamente “Star Wars“, ha osservato la vera natura dell’attuale “difesa” missilistica balistica di Washington, quello che oggi è chiamato Department of Defense Missile Defense Agency:
“Sotto Clinton, è diventata la Ballistic Missile Defense Organization (BMDO). Ora Bush II ha creato la Missile Defense Agency (MDA) e gli ha dato la libertà di vigilanza e di controllo precedentemente goduta solo dai programmi occulti. Se il Congresso non agisce subito, questa nuova agenzia indipendente potrà avere un suo bilancio essenzialmente illimitato e spendere al di fuori del controllo pubblico e del Congresso, per armi di cui non sapremo nulla fino a quando saranno nello spazio. In teoria, quindi, i guerrieri spaziali governeranno il mondo, in grado di distruggere qualsiasi bersaglio sulla terra senza preavviso. Queste nuove superarmi porteranno sicurezza al popolo statunitense? Difficilmente.” (14)
Durante la Guerra Fredda, la capacità di entrambe le parti -il Patto di Varsavia e la NATO- di annientarsi reciprocamente l’un l’altro, aveva portato ad uno stallo nucleare, denominato dagli strateghi militari MAD – Mutually Assured Destruction. Era spaventoso ma, in una maniera bizzarra, più stabile di quello che Washington persegue ormai inesorabilmente con la sua difesa contro i missili balistici in Europa, Asia e globalmente, alla ricerca unilaterale della supremazia nucleare degli Stati Uniti. Il MAD era basata sulla prospettiva della reciproca distruzione nucleare, senza alcun vantaggio decisivo per entrambe le parti, ma aveva portato ad un mondo in cui la guerra nucleare era diventata ‘impensabile’. Ora, gli Stati Uniti stanno perseguendo la possibilità di una guerra nucleare ‘possibile’. Il tenente colonnello Bowman, in una intervista telefonica con questo autore, ha chiamato la difesa missilistica, “l’anello mancante per un Primo Attacco.” (15)
Il fatto è che Washington si nasconde dietro la facciata della NATO, con il dispiegamento del suo BMD europeo, pur mantenendo il controllo assoluto degli Stati Uniti su di esso. L’inviato della Russia nella NATO, Dmitrij Rogozin, ha recentemente definito la parte europea del BMD degli Stati Uniti una foglia di fico a “un ombrello di difesa missilistico che dice ‘Made in USA’. Membri europei della NATO non avranno né un pulsante da premere, né un dito per spingerlo.” (16) Questo è chiaramente ciò per cui la Russia continua ad insistere sulle garanzie – dagli Stati Uniti – che lo scudo non è diretto contro la Russia. Abbastanza preoccupante, fino ad oggi, Washington ha categoricamente respinto tale richiesta. Potrebbe essere che le care anime di Washington, cui si affida il mantenimento della pace nel mondo, siano diventate matte? In ogni caso, il fatto che Washington continui a strappare solenni trattati internazionali e a procedere illegalmente con l’installazione del suo scudo missilistico globale, è base sufficiente per Mosca, Pechino o altrove, di considerare le promesse degli Stati Uniti, anche i trattati, privi del valore della carta su cui sono stati scritti.
F. William Engdahl può essere contattato attraverso il suo sito web all’indirizzo www.engdahl.oilgeopolitics.net . Il suo ultimo libro sulla geopolitica del petrolio, dal titolo Miti, bugie e guerre per il petrolio, è in uscita entro la primavera del 2012.
Note
1 David M. Herszenhorn, Russia Elevates Warning About US Missile-Defense Plan in Europe, The New York Times, 23 novembre 2011.
2. Ibid.
3 Ibid.
4 Misha, Medvedev: Russia will Deploy Iskanders in Kaliningrad to Neutralize New US Missile Threat, Misha’s Russian Blog, 30 dicembre 2008
5 RIA Novosti, US ready to provide Russia with missile shield details, Mosca, 21 novembre 2011
6 RIA Novosti, NATO’s missile defense program to be fully operational in 2018 – Rasmussen, 5 ottobre 2011
7 CNN, US scraps missile defense shield plans, 17 settembre 2009,
8 Kenneth Repoza, Obama’s Cold War? Raytheon Missiles On Russia’s Border By 2018, Forbes, 15 settembre 2011
9 Missile Defense Agency, News and Resources various press releases and program descriptions
10 Sergey Sargsyan, Turkey in the US Missile Defense System: Primary Assessment and Possible Prospects, 13 Ottobre 2011, Center for Political Studies, “Noravank” Foundation, 11 Ibid.
12 Missile Defense Agency, op. cit.
13 F. William Engdahl, Full Spectrum Dominance: Totalitarian Democracy in the New World Order, Wiesbaden 2010, edition.engdahl, p. 145.
14 Robert Bowman, in F. William Engdahl, op.cit., p. 161.
15 Ibid., p. 162
16 RIA Novosti, Nato Is Figleaf, 1 novembre 2011.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – Sito Aurora
Fonte: http://www.eurasia-rivista.org