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Le logore relazioni con Cina e Russia, l'onnipresente minaccia rappresentata dalle armi nucleari della Corea del Nord, e un riesame del trattato di sicurezza nippo-americano del 1960, formalmente conosciuto come il Trattato di Mutua Cooperazione per la Sicurezza tra Stati Uniti e Giappone, ha portato alcune persone tra il governo giapponese e tra i militari a considerare ciò che sarebbe stato impensabile solo pochi anni fa, che il Giappone entri nel club delle nazioni in possesso di armi nucleari.

 

Dal momento che il Giappone è stato l'unica nazione ad aver subito l'uso bellico di armi nucleari - il lancio nell'agosto 1945 delle bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki - vi è un forte sentimento anti-nucleare tra il popolo giapponese. Ma è degno di nota che il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale avesse in corso due programmi per costruire una bomba atomica, il progetto Ni-Go dell'esercito e il programma F-Go della Marina. Nel 1960, l'amministrazione di Lyndon Johnson fece pressioni sul governo Eisaku Sato affinché firmasse il trattato di non proliferazione nucleare, nel timore che Sato stesse perseguendo una capacità di armi nucleari giapponesi per contrastare quella della Cina.

Il trattato di sicurezza prevede che gli Stati Uniti debbano intervenire in aiuto del Giappone in difesa da un attacco armato contro i territori sotto amministrazione giapponese. Tuttavia, WMR ha appreso da fonti giapponesi informate che in un allegato segreto il trattato non prevede che gli Stati Uniti si debbano impegnare per la difesa di due territori contestati: le isole Senkaku, che sono rivendicate dalla Cina (che le chiama isole Diaoyu), e che sono state la causa dei recenti incidenti navali tra Giappone e Cina, e quattro isole Curili meridionali che fanno parte della catena di isole occupate dall'Unione Sovietica negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale tuttora occupate dalla Russia.

Le Senkaku furono occupate dagli Stati nella seconda guerra mondiale dalle sue forze militari di stanza ad Okinawa, ma, secondo fonti giapponesi, un allegato al trattato segreto USA-Giappone escluse le isole dall'ombrello della difesa americana sul Giappone. Allo stesso modo, l'allegato non riconosce la sovranità giapponese sulle isole Curili meridionali di Habomai, Shikotan, Etorofu e Kunashir. Un altro protocollo segreto del trattato tra USA e Giappone ha consentito agli Stati Uniti di stazionare armi nucleari sul suolo giapponese.

Con gli Stati Uniti visti sempre più sia dai militari che dai diplomatici giapponesi come una superpotenza sovra-estesa e debole, alcuni elementi del governo giapponese e di esperti stanno pensando che l'unico modo per garantire al Giappone la sicurezza del paese consista nel modificare la sua costituzione e le leggi per consentire l'accesso alle armi nucleari da parte delle forze di difesa giapponesi.

Anche la recente retrocessione nella classifica mondiale del Giappone a terza potenza economica dopo la Cina ha convinto alcuni giapponesi che il Paese deve guardare oltre la sua alleanza sulla sicurezza con gli Stati Uniti e provvedere alla propria difesa che, nel clima geo-politico attuale, richiede l'acquisizione di armi nucleari.

WMR ha appreso da fonti giapponesi che, dal momento in cui il governo darà il via, al Giappone ci vorranno solo tre mesi per sviluppare e distribuire le testate nucleari alle sue forze armate. Il Giappone mantiene una capacità indipendente di arricchimento dell'uranio ed è in grado di utilizzare la propria tecnologia missilistica per sviluppare un sistema di lancio di missili balistici intercontinentali. Poiché si suppone che il Giappone già possieda i dettagli dei piani di costruzione delle armi nucleari, esso sarebbe anche in grado di passare con facilità alla produzione di armi. Il Giappone è già il terzo produttore mondiale di energia nucleare dopo Stati Uniti e Francia, entrambi potenze che possiedono armi nucleari.

La recente scaramuccia tra navi della Guardia Costiera Giapponese e una barca da pesca cinese nelle contestate acque di Senkaku e il fermo rifiuto russo di negoziati con il Giappone riguardo al futuro delle controverse isole Curili del sud che rimangono a un "punto morto", hanno rinnovato l’interesse da parte di Tokyo verso una politica militare giapponese più indipendente, che vede il possesso di una propria forza nucleare come opzione definitiva. A questo si aggiunge la frustrazione giapponese per il rifiuto degli Stati Uniti di lasciare la sua impopolare presenza militare a Okinawa, un fattore che ha contribuito a far cadere il governo del primo ministro, Yukio Hatoyama.

Nel 1968, il governo di Sato aveva ridefinito la sua politica pacifica riguardo all’energia nucleare e al suo impegno di non proliferazione modificandola per dare la possibilità di costruire armi nucleari se l'ombrello nucleare degli Stati Uniti si fosse rivelato inaffidabile. Dopo che si è palesato che gli Stati Uniti hanno escluso sia Senkaku che le Curili meridionali da quello che è considerato territorio giapponese, la clausola di Sato viene ora presa seriamente in considerazione. Nel 1994, il ministro degli Esteri Yohei Kono ha rivelato l'esistenza di un documento segreto giapponese del 1969 del Ministero degli Esteri che invitava il Paese a mantenere la propria capacità di sviluppare armi nucleari.

Nel 2005, il ministro degli Esteri giapponese Taro Aso ha riferito che il vice presidente Dick Cheney a Washington gli ha detto che "l'India, il Pakistan e la Corea del Nord possiedono tutte armi nucleari. Se la Corea del Nord continua a sviluppare armi nucleari, anche il Giappone dovrà armarsi con armi nucleari". Nel 2008, Aso è diventato primo ministro del Giappone. Nel 2006, l'ex primo ministro Yasuhiro Nakasone ha lanciato l'idea che il Giappone debba costruirsi le proprie armi nucleari.

Proprio perché la Cina ha sempre insistito che il Giappone non debba sviluppare armi nucleari, esiste una potente fazione dell’establishment militare e politico giapponese che vuole fare esattamente ciò che la Cina non vuole come modo per gettare il guanto di sfida alle aspirazioni di Pechino di un ampliamento di influenza nell’Asia.

La sensazione da Tokyo è che non è più questione se il Giappone debba sviluppare o meno la propria capacità di costruzione di armi nucleari, ma il quando. E quel "quando" sembrerebbe ora essere molto vicino.

Se il Giappone sceglierà di abbandonare il regime di TNP (non proliferazione nucleare, ndt) e di possedere armi nucleari, ci sarà un effetto domino in Asia. È noto che mentre tutto il mondo era concentrato sul programma nucleare nordcoreano, la Corea del Sud ha tranquillamente avviato un proprio programma nucleare segreto di acquisizione di queste armi. Nel 2004, venne rivelato che Seul sin dal 1980 aveva mantenuto un programma segreto di produzione di uranio arricchito in strutture di ricerca della Corea del Sud e che il programma ha coinvolto l'arricchimento dell'uranio e la produzione di plutonio. Il Canada è indagato in quanto uno dei suoi reattori nucleari Candu che ha venduto alla Corea del Sud è coinvolto nel programma clandestino.

Si ritiene inoltre che Taiwan abbia acquisito armi nucleari come risultato di un'alleanza segreta tra il Sud Africa dell'apartheid, Israele e Taiwan. Il Sud Africa ha dato le sue armi nucleari quando ha raggiunto una maggioranza nera nel 1994. Ci sono anche segnalazioni di un segreto coinvolgimento di Israele al programma di armi nucleari della Corea del Nord. Perfino la Birmania è sospettata di avere in programma l’acquisizione di armi nucleari clandestine.

Wayne Madsen
Fonte: http://onlinejournal.com
8.10.2010

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org a cura di E.T.
 


 

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