Costeranno le armi “made in China” meno di quelle prodotte in Russia? La compagnia d’assicurazione russa “Sogaz” ha pubblicato l’informazione sul contratto stipulato dalla stessa con il Ministero della Difesa per l’assicurazione dei bombardieri Su-34. L’assicurazione copre i rischi relativi alla distruzione o danneggiamento di questi aerei durante i voli di prova e di addestramento. La somma dell’assicurazione di un bombardiere è pari a 40 milioni di dollari.
La cifra è risultata essere inaspettamente bassa per questo bombardiere abbastanza grande con due motori, con un peso massimo al decollo fino a 45 tonnellate, con una distanza di volo di oltre 4.000 chilometri e con attrezzature elettroniche complesse. Nel 2007, quando sono stati resi noti i piani del Pakistan di acquistare due squadriglie di caccia cinesi J-10, il prezzo di un aereo cinese nominato allora era di 41 milioni di dollari.
È ovvio che il prezzo d’esportazione dell’aereo J-10 è comprensivo dei costi relativi all’addestramento del personale e alla fornitura delle attrezzature per la manutenzione di questo aereo. Secondo i dati disponibili all’inizio del 2010, senza le attrezzature supplementari il caccia J-10 per le forze aeree cinesi era stimato in 27,8 milioni di dollari. Anche se è vero che alcuni anni fa anche il costo di produzione dell’aereo Su-34 era inferiore ed ammontava a circa 33 milioni di dollari. Ma tutte le altre caratteristiche di questi aerei, eccetto il prezzo, sono incomparabili. J-10 è un caccia monoposto con un motore di produzione russa. Pesa due volte meno di Su-34, ha una distanza di volo minore ed è capace di potare molto meno armamenti.
Se parliamo di aerei russi comparabili al J-10, ricordiamo che 34 caccia Mig-29SMT sono stati riscatati dalle forze aeree russe nel 2008 e il prezzo di un caccia era di 22 milioni di dollari. A differenza del J-10, il Mig-29SMT ha due motori, è un po’ più pesante e ha una maggiore distanza di volo.
Negli ultimi anni il prezzo dei prodotti militari cinesi sta crescendo e, più probabilmente, questo processo continuerà. Tale rincaro è dovuto, in particolare, ad un rapido aumento degli stipendi nelle aziende militari cinesi. Così, negli ultimi anni la Corporazion di costruzioni aeree di Chengdu, che produce i caccia J-10, ha collocato inserzioni sui posti vacanti con l’indicazione degli stipendi che superano significativamente quelli medi nella città. L’industria della difesa si vede costretta a competere con le aziende civili ad alto livello tecnologico per quadri tecnici di alta qualifica. Non solo, ma l’industria cinese affronta attualmente il problema della crescita dei prezzi dei materiali e dell’energia. Costano sempre di più anche i locali industriali con i relativi terreni. Un vantaggio importante delle aziende militari cinesi consiste nella possibilità di ottenere crediti poco costosi dalle banche statali.
Nel contempo le varie forme di aiuto finanziario statale per l’industria della difesa si sviluppano anche in Russia. L’aviazione non è l’unica sfera dove i produtti cinesi a destinazione militare diventano più cari dei prodotti russi. Così, nell’ambito del contratto con l’Argentina, stipulato nel 2008 ed eseguito nel 2010, quattro autoblinde cinesi WZ-551 con mitragiatrici da 12,7 mm sono state vendute al prezzo di 650.000 dollari ciascuna. Anche se si tiene conto del carattere limitato dell’acquisto, ciò è molto superiore ai prezzi tipici delle autoblinde russe BTR-80 e BTR-82. Per i clienti in Russia il prezzo di una BTR-80 non supera di molto i 300.000 dollari.
Fonte: http://italian.ruvr.ru