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La Corea del Nord, un piccolo stato nell’Asia sud orientale, senza risorse naturali di particolare importanza, con risorse alimentari appena sufficienti alla sussistenza della popolazione, la quale popolazione ha tra le più basse aspettative di vita della regione, dove la denutrizione affligge ancora una larga fetta dei nord coreani che non sono legati alle forze armate. Perché la Corea del nord, nonostante ciò, ha giocato dalla fine della seconda guerra mondiale un ruolo cruciale negli equilibri di tutta la regione?

 

 

Perché uno stato con così poche risorse è riuscito a dotarsi di armi atomiche, forze sottomarine, migliaia di missili balistici e riesce ad inviare in orbita satelliti artificiali, seppur rudimentali?
Perché un gigante asiatico come la Cina si piega frequentemente al volere della leadership dinastica di Pyongyang?
Il segreto che consente alla Corea del Nord di tenere sotto minaccia una intera regione del pianeta è sotto gli occhi di tutti, si tratta della geografia della parte più settentrionale del paese. Per capire perché ripercorriamo la storia.
La Corea dal 1905 divenne protettorato giapponese e pochi anni dopo assunse lo status di colonia dell’impero nipponico. Il Giappone trasformò la Corea nella propria testa di ponte per l’invasione del Manchukuo che nel 1931. Completata poi con l’invasione di ulteriore territorio cinese nel 1937, fatto che secondo alcuni storici, diede il via di fatto alla seconda guerra mondiale. Con l’invasione del Manchukuo il Giappone iniziò l’occupazione giapponese della Cina, che si protrasse fino alla fine della seconda guerra mondiale. Ricordiamo che il Giappone al momento della resa aveva ancora saldamente in pugno la Cina meridionale e la penisola coreana, e furono proprio le armi sequestrate ai giapponesi che diedero a Mao la forza militare necessaria per prevalere nella guerra civile cinese.
Questo essenziale e stringatissimo richiamo di storia serve per far comprendere la vera importanza strategica della Corea del Nord. Chi controlla la penisola coreana, e la parte nord in particolare, ha a disposizione una testa di ponte che potrebbe consentire, in teoria, l’invasione del territorio cinese. La Cina ha un solo punto debole, una sola zona dove nessun ostacolo naturale la difende dallo straniero, un unico punto geografico dove dolci colline e ampie vallate rappresentano il confine della Cina con il resto del mondo. Questo punto strategico è la parte settentrionale della Corea del Nord.
Chi controlla la Corea del Nord può minacciare direttamente la Cina.
La Corea del Nord è quindi oggi un fondamentale stato cuscinetto che garantisce l’integrità e la sicurezza della Cina. Se un esercito ostile, americano ad esempio, avesse il controllo, anche indiretto, del confine tra Cina e Corea la Cina sarebbe costretta a sviluppare una tragedia difensiva basata sulla creazione di un imponete armata di terra con il solo compito di difendere la Manciuria da una possibile invasione nemica, con un aumento di costi per i budget della difesa che potrebbe mettere in pericolo i progetti di proiezione di forza (in particolare aeronavale) verso il Pacifico oggi pianificati dagli strateghi di Pechino.
Ecco perché la Corea del Nord è così importante, ecco perché la Cina non applicherà mai le sanzioni economiche decise in sede di Consiglio di Sicurezza nei confronti dell’alleato nord coreano.
La Corea del Nord è di fatto parte integrante del sistema strategico di difesa della Cina e come tale andrà considerata in caso di conflitto su vasta scala.

Fonte: http://www.geopoliticalcenter.com

 


 

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