Un drone di qualche tipo vola in Russia. Realizzato dalla Irkut Corporation, è un UAV a bassa osservabilità, basato su una configurazione aerodinamica non convenzionale. È stato progettato per la ricognizione e l’attacco in ambienti A2/AD (anti-access/area denial). Scarse le informazioni che trapelano da Mosca, ma da Izvestia confermano uno schema geometrico strutturale contenente soluzioni aerodinamiche uniche e mai utilizzate. Tali notizie sono impossibili da confermare, ma da Mosca si sta sfruttando la vetrina mondiale di Army-2016 per svelare svariati asset, anche quelli coperti da segreto militare. Il drone della Irkut ha volato per la prima volta lo scorso agosto. Secondo quanto trapela da Mosca, l’UAV sperimentale non sarebbe stato rilevato dai radar. Quando operativa, la piattaforma sarà equipaggiata con armi ad energia diretta. Si baserà sul GLONASS e sarà dotata di intelligenza artificiale. Il Ministero della Difesa russo investe da alcuni anni copiosi fondi nella tecnologia UAV. Secondo indiscrezioni, non confermate, il gap con gli americani sarebbe stato ormai colmato. Non sappiamo quanto possa essere reale il contributo iraniano con la vicenda RQ-170 Sentinel. Eppure alla memoria ritorna un precedente, avvenuto lo scorso luglio, quando un drone di qualche tipo ha violato uno degli spazi aerei più protetti al mondo: quello di Israele. Con un certo imbarazzo, gli israeliani hanno affermato che il drone non è stato intercettato nonostante contro di esso fossero stati lanciati tre missili. Il drone proveniva dalla Siria. Non sarà mai identificato. Pochi secondi dopo aver rilevato l’UAV sulle alture del Golan, gli israeliani lanciano due missili intercettori Patriot PAC-2 in rapida sequenza: entrambi mancano il bersaglio. Lo Stato Maggiore decide allora di inviare un F-16 per abbattere la minaccia, mentre tutte le postazioni di difesa missilistiche nel nord di Israele vengono messe in allarme e pronte al combattimento. Il caccia inquadra il drone, gli lancia un missile, ma non riesce a colpirlo. Il drone non sarà mai abbattuto e ritornerà in Siria senza subire alcun danno. I servizi segreti americani ed israeliani, restano cauti nel diramare altre notizie per evitare spiacevoli contraccolpi. Lo scudo missilistico statunitense, infatti, è venduto come uno dei migliori al mondo: tale episodio potrebbe confermare che contro le minacce moderne, come gli UAV, tale asset sarebbe impotente. Secondo l'IDF, il drone sconosciuto potrebbe essere di fabbricazione russa.
Fonte: http://www.difesaonline.it