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Questo è il sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Studi Ufo - A.N.S.U.

La base NATO Proto, nota anche come "Base NATO di Mondragone", era una base segreta del Comando delle forze terrestri alleate del Sud Europa situata nel Monte Petrino, tra i Comuni di Sessa Aurunca e Carinola in Provincia di Caserta. Il sito Proto è stato uno dei primi bunker segreti della NATO ad essere realizzato "segretamente", da qui forse[senza fonte] il nome "Proto" (Primo); ufficialmente, la NATO, riconosce la base come stazione del sistema di comunicazioni ACE High.

 

Esterno dell'ingresso, sul lato Carinola.

 

Storia.

Il sito fu progettato e realizzato tra gli anni 1955 - 1958 e fungeva da posto comando con centro trasmissioni strategico e controllo per l'organizzazione e la direzione delle esercitazioni NATO per il sud Italia. L'impianto doveva servire da comando in caso di attacchi nucleari, chimici e batteriologici. La base era anche dotata di protezioni elettromagnetiche (EMP), impianti di aria pressurizzata, varchi antiradiazioni e generatori di corrente, in modo da poter svolgere i suoi compiti, indipendentemente, per un lasso di tempo stimato in un mese o 6/8 settimane al massimo. Questa base doveva, appunto, fungere da riparo antiatomico per il comando Sud della Nato, all'epoca di stanza a Bagnoli (Napoli). Ufficialmente fu abbandonata (testimoni riferiscono in fretta e furia[senza fonte]) nel 1996. Dopo alcuni anni è passata sotto la responsabilità della Marina Militare, la quale, visto un improbabile interesse operativo futuro, ha avviato la pratica per la riconsegna all'Agenzia del Demanio. Questo è tutto ciò che risulta dai fascicoli declassificati, oggi reperibili:

IPEZ - Monte Petrino

Position: 41°13'24.29"N - 13°57'57.75"O, 335 AMSL

Station Power Plant Categorie: uknown

Capacity (Voice circuits): uknown (Radio Relay 54,0 Km - Naples Tail > Naples)

Station Multiplex Equimpent: uknown

Station Transmitter Equipment: 1R (Radio Line)

Oggi è in totale degrado, nonostante la cementificazione degli ingressi, è stata (ed è ancora) preda di sciacalli, vandali e semplici curiosi. Al suo interno, infatti, ci sono ancora gli arredi dell'epoca, i computer, pannelli elettrici, libri, pellicole Super8, i due motori Isotta Fraschini per la ventilazione, e molto altro. L'ingresso nel sito è comunque rischiosissimo a causa del cedimento dello strato di isolamento all'epoca realizzato in amianto, della grande quantità di gas radon presente a causa di infiltrazioni e dai materiali pericolosi all'epoca utilizzati nel campo elettronico.

 

Elenco delle basi dell'USAF nella sala RAOC.

 

Struttura.

La base, posta sulla cima del monte Petrino, dispone di tre ingressi ufficiali: due che portavano al tunnel principale (oggi murati), che rispettivamente si trovavano nelle zone collinari dei Comuni di Sessa Aurunca e Carinola, e un terzo ingresso "d'emergenza" che si snodava sfociando nella zona Carinola, quasi adiacente all'ingresso principale tra la torretta di avamposto e i locali macchine. C'è da precisare, però, che di ingressi alla base ne esistono molteplici: oltre ai convenzionali, ci sono botole, cunicoli, vie di esodo e condotti di aerazione per un totale approssimativo di una decina di ingressi. Sulla morfologia della base non si hanno conoscenze precise, ma una recente visita interna espletata dal giornalista Sergio Nazzaro con la sua équipe (il giornalista Ivano Cirillo, il fotografo Massimo Mastrorillo e il medico legale Giovanni Cirillo) ha dato modo di sviluppare una se pur approssimativa pianta del bunker. Parallelo al tunnel d'ingresso percorso da un trenino elettrico, si snoda un corridoio che porta ai cinque blocchi posti al primo livello: la stazione meteorologica, la sala RAOC (Region Air Operations Center), il centro comunicazioni, gli alloggi con mensa ed infine la sala macchine. In fondo al suddetto corridoio, c'è un ascensore idraulico bloccato a cinque metri sotto il primo livello; ciò fa presumere l'esistenza di un secondo o più livelli non ancora esplorati. Una sorta di vaso di Pandora. Il 17 ottobre del 2014 o' Treppete, Compagnia teatrale di Piedimonte di Sessa Aurunca, ha prodotto un documentario riguardante la Base Proto. Il reportage è visibile su youtube cliccando QUI oppure cliccando su "DOCUMENTARIO BASE NATO PROTO - Progetto Malia ep#3 - oTreppete". Grazie al documentario realizzato, o' Treppete è riuscito a disegnare una mappa sia del 1° che del 2º livello del Proto.

 

La mappa delle basi Nato nella sala RAOC.

 

Le dichiarazioni ufficiali della Marina Militare.

Lo stesso Nazzaro, grazie all'ufficio stampa della Marina Militare e a nome del capitano di fregata Marco Maccaroni ha ricevuto tali dichiarazioni: «Nelle more della decisione su un eventuale impiego operativo del sito, al fine di preservarlo per un eventuale e futuro utilizzo, si decise di murare, con porte di cemento armato, gli accessi al sedime. Ciò solo dopo aver effettuato una compiuta verifica, a cura del personale dipendente, dello stato dei luoghi, alla quale è seguita un'ulteriore ispezione a cura della locale Asl, a seguito della quale fu rilasciata, in data 18 luglio 1996, apposita certificazione di avvenuta bonifica del sito. In merito alle condizioni di allarme ecologico, si precisa che durante i sopralluoghi effettuati si è purtroppo rilevata la presenza di rifiuti abbandonati di varia natura, che sono stati ogni volta rimossi. Recentemente, a seguito di una ulteriore ronda, si è constatata addirittura l'asportazione del cancello di accesso e di una parte della recinzione, già in passato danneggiati e ogni volta ripristinati e convenientemente muniti di catena con lucchetto. Sono stati, quindi, nuovamente rinvenuti rifiuti abbandonati da ignoti, tra cui lastre di eternit, che si provvederà a rimuovere come già avvenuto nel passato. Di ciò sono state sempre informate le competenti autorità. Da tempo lo Stato Maggiore della Marina ha dichiarato il non interesse operativo sul compendio esprimendo, nel contempo, parere favorevole alla dismissione definitiva del sedime. Anche lo Stato Maggiore della Difesa, a seguito della richiesta formulata dalla Marina, ha comunicato il nulla contro alla dismissione dell'area in parola, non rivestendo più la stessa alcun interesse per la Difesa. Attualmente è in corso la procedura per la riconsegna all'Agenzia del Demanio.»

 

Fonte: https://it.wikipedia.org

 

Un cartello all'interno della base.

 


 

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