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Considerate le pesanti sanzioni americane imposte all’ Iran per il suo programma nucleare, questa è una vicenda sulla quale non pensavamo di dover scrivere. Un gruppo di eminenti scienziati nucleari del New Jersey stanno collaborando con un’équipe iraniana. La società di ricerca Lawrenceville Plasma Physics (LPP), con sede in New Jersey, ha annunciato di avere già “firmato un contratto con il PPRC (Centro di Ricerca sulla fisica del plasma) dell’università I. Azad di Teheran, il 20 maggio.”

Una rapida ricerca su internet di questo istituto iraniano – composto da una serie di college – rivela che il suo nome per esteso è “Università Islamica Azad”, ma è un po’ strano che il comunicato stampa ufficiale della LLP abbia accorciato il nome del suo nuovo partner a una semplice “I.” E’ sembrato proprio che qualcuno volesse nascondere questa scomoda verità sotto il tappeto.

Ma viste le relazioni USA-Iran, come può mai essere possibile tale collaborazione? Beh, c’è una scappatoia:

L’accordo rientra in una deroga alle altrimenti ampie sanzioni statunitensi contro l’ Iran. Le norme del Dipartimento del Tesoro americano comprendono una comune concessione che “autorizza la collaborazione con ‘docenti universitari e istituti di ricerca’ di paesi sottoposti a sanzioni riguardo alla … Creazione e valorizzazione delle pubblicazioni scritte.”

I due gruppi di ricerca collaboreranno nella stesura di pubblicazioni scientifiche sulle loro comuni scoperte sulla fusione aneutronica. La LPP precisa:

Negli ultimi tre anni l’ Iran è diventato una figura di rilievo nella limitata ma in espansione opera per ottenere energia da fusione aneutronica – fusione nucleare controllata che impiega combustibile senza produzione di neutroni. La fusione controllata sfrutta l’energia che riscalda il sole – la fusione nucleare – come fonte di energia per scopi pacifici. Combustibili che non generano neutroni sono importanti perché questi possono risultare estremamente distruttivi, danneggiando la struttura di un generatore a fusione e provocare radioattività.

Puntualizzando la collaborazione, il presidente e capo scientifico della LPP, Eric J. Lerner dice:

“Questo accordo può favorire notevolmente lo sviluppo della fusione aneutronica, potenziale fonte di energia a basso costo, sicura,pulita e illimitata,” come si legge nel comunicato.

“Anche se tutti noi pubblichiamo già in nostri risultati sulle riviste scientifiche, quest’ultima regolare collaborazione nello scambio di dati, analisi e ideazione di esperimenti accelererà notevolmente la creazione e la pubblicazione di risultati scientifici. Il PPRC ha grandi risorse di personale altamente qualificato e la LPP può mettere a disposizione i suoi lunghi anni di esperienza come importante centro sulla fusione aneutronica.”

L’agenzia di stampa Fars riferisce che se le cose andassero secondo i piani il lavoro della LPP potrebbe essere rivoluzionario: è “una delle diverse piccole società che credono di poter risolvere la fusione molto prima di quando possano fare l’ ITER o l’altro colosso internazionale, il NIF (Impianto Nazionale di Ignizione), che ha sede al Livermore, in California”.

Questa mattina, ispezionando il sito web della LPP Google ci ha avvertito che “il sito potrebbe essere danneggiato” a causa della convinzione del motore di ricerca che il sito possa essere stato violato – ma abbiamo comunque proseguito imbattendoci nel contratto in questione che potete vedere e giudicare voi stessi:

 

 

La LLP sostiene che all’inizio l’idea di lavorare con ricercatori iraniani venne a Teheran:

“La collaborazione venne all’inizio proposta il 17 aprile alla LPP dal dr. Mahmood Ghoranneviss, preside del PPRC e direttore dell’operazione di ricerca sulla fusione dell’ Iran. Il dr. Ghoranneviss il 10 aprile stava partecipando alla trasmissione di un servizio sul progetto “Fusion for the Peace” del canale televisivo in lingua persiana (“farsi”) “Voice of America” (Persian News Network). Nel corso di quella trasmissione, Lerner e Rezwan Razani, direttore esecutivo della Fusion Energy League e condirettore della Focus Fusion Society, illustrarono l’iniziativa. Il dr. Ghoranneviss fu anche informato della proposta da Hamid Reza Youseffi, professore presso il PPRC e tra i firmatari del progetto “Fusion for the Peace.” Nel giro di un solo mese LPP e PPRC furono in grado di concludere l’accordo di una sola pagina.

L’agenzia di stampa Fars ha anche rivelato che al Comitato dei Consulenti del Presidente sulla Scienza e la Tecnologia sarebbe stata formalmente comunicata la collaborazione venerdì pomeriggio a Washington.

Ma la notifica vi sarà molto dopo, dal momento che il contratto è stato siglato più di una settimana fa.

Fonte: Eloise Lee & Robert Johnson per Business Insider 03.06.2012

Traduzione di Gabriele Picelli per http://www.times.altervista.org

 


 

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