Anche se nessun SR-71 Blackbird è andato perso a causa di azioni ostili durante la su carriera, l’aereo-spia da Mach 3+ affrontò un avversario che poteva intercettarlo efficacemente: il MiG-31 Foxhound. L’impressionante record di missioni del SR-71 fu conseguito grazie ad alcune caratteristiche uniche della sua cellula, come la capacità di volare a una velocità più di tre e mezzo quella del suono a 28.000 metri, una ridotta sezione trasversale Radar (RCS) e le sofisticate contromisure elettroniche (ECM). Queste caratteristiche di volo protessero il Blackbird contro ogni tentativo d’intercettazione condotto da caccia o missili superficie-aria (SAM) nemici nelle sue missioni di ricognizione nei cieli sovietici durante la Guerra Fredda.
L’unico aereo che possedeva la capacità di abbattere l’SR-71 era l’F-14 Tomcat, che poteva usare il missile a lungo raggio AIM-54 Phoenix contro il veloce aereo nero. In effetti, il Phoenix fu sviluppato per abbattere i missili da crociera sovietici che volavano a quote simili a quelle raggiunte dal Blackbird. Inoltre, con una velocità tra Mach 4 e Mach 5, l’AIM-54 era abbastanza veloce da causare seri problemi al SR-71. Ma, le capacità del Tomcat e dei suoi missili a lungo raggio non era presenti in alcun intercettore sovietico, e per bloccare i sorvoli dell’SR-71, i sovietici svilupparono un aereo che aveva caratteristiche simili a quelle dell’F-14. Come abbiamo spiegato recentemente, l’unico aereo che avesse una velocità prossima a quella del SR-71 era il MiG-25. Ma anche se poteva volare a Mach 3,2, il Foxbat non era in grado di sostenere tale velocità abbastanza a lungo per raggiungere il Blackbird. Un altro grave problema del Foxbat era la scarsa efficacia dei suoi missili R-40 (AA-6 Acrid secondo la designazione NATO) contro un bersaglio aereo più piccolo di un bombardiere strategico. Queste carenze furono risolte quando lo sviluppo di un più avanzato MiG-25 portò al MiG-31, entrato in servizio nel 1980: il Foxhound era armato con un missile molto simile all’AIM-54 Phoenix, l’R-33 (AA-9 Amos secondo la designazione NATO). Quest’arma era ideale non solo per abbattere i bombardieri statunitensi ma anche per intercettare e distruggere gli aerei da ricognizione veloci, come l’SR-71. Tale affermazione fu drammaticamente confermata nel libro di Paul Crickmore, Lockheed Blackbird: Beyond The Secret Missions. In questo libro, uno dei primi piloti del Foxhound, il Capitano Mikhail Mjagkij, che decollò con il suo MiG-31 più volte per intercettare l’aereo-spia super-veloce degli USA, spiega come poté bloccare il Blackbird il 31 gennaio 1986: “Il sistema di intercettazione del SR-71 fu calcolato fino all’ultimo secondo, e il MiG decollò esattamente 16 minuti dopo il primo allarme. (…) Fummo allertati per l’intercettazione alle ore 11.00. Diedero l’allarme con un campanello stridulo, poi confermato con un altoparlante. La comparsa di un SR-71 era sempre accompagnata da nervosismo. Tutti si misero a parlare freneticamente, a correre e a reagire alla situazione con emozione eccessiva.” Mjagkij e il suo Weapons System Officer (WSO) poterono raggiungere il SR-71 a 16.000 metri e ad una distanza di 120 km dal bersaglio. Il Foxhound salì a 22.000 metri, dove l’equipaggio avvistò il Blackbird, secondo Mjagkij: “L’aereo-spia aveva violato lo spazio aereo sovietico e sarebbe stato effettuato il lancio di un missile. Non vi era praticamente speranza per l’aereo di poter evitare il missile R-33.” Dopo questa intercettazione i Blackbird cominciarono a compiere le loro missioni di ricognizione fuori dai confini dell’Unione Sovietica. Ma i MiG-31 intercettarono l’SR-71, almeno in un’altra occasione. Il 3 settembre 2012, un articolo scritto da Rakesh Krishman Simha per Indrus.in spiega come il Foxhound poté fermare le missioni di spionaggio del Balckbird sull’Unione Sovietica, il 3 giugno 1986. Quel giorno, non meno di sei MiG-31 “intercettarono” un SR-71 sul Mare di Barents, eseguendo un’intercettazione coordinata che mise il Blackbird in balia di un possibile attacco con missili aria-aria da ogni angolo. A quanto pare, dopo questa intercettazione, gli SR-71 non compirono più nessuna missione da ricognizione sull’Unione Sovietica e pochi anni dopo il Blackbird fu ritirato per essere sostituito dai satelliti. Anche se sostenere che il MiG-31 sia stato una delle cause del ritiro del SR-71 sia un po’ esagerato, è sicuro che verso la fine della carriera del leggendario aereo-spia, i russi dimostrarono di aver sviluppato tattiche che potevano minacciare il Blackbird. Il MiG-31 è ancora in servizio, ma il successore del SR-71, soprannominato SR-72 e capace di raggiungere Mach 6, dovrebbe essere abbastanza sicuro a velocità ipersonica.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Fonte: http://aurorasito.wordpress.com