Una nave insospettabile, capace di eludere la sorveglianza durante conflitti a bassa intensità per lanciare operazioni speciali in ogni parte del mondo. La Ocean Trader, fotografata per la prima volta al largo delle Seychelles, è una nave “stealth”: ma in un’accezione totalmente differente da quella che fino ad oggi eravamo abituati a considerare. Dimentichiamoci le cacciatorpediniere killer classe Zumwalt o le fregate francesi classe La Fayette – unità che si concentrano sulla bassa osservabilità elettromagnetica ed acustica fornite dalla vera tecnologia stealth – ma di un metodo d’inganno molto meno sofisticato e più tradizionale nella storia della guerra navale e nella guerra di corsa: un “lupo travestito da pecora” come fu la celebre Sms Emden.
Affidata alle dipendenze dell’ Ussocom, la Mv Ocean Trader sembra apparentemente una semplice nave mercantile portacontainer. Non è stata commissionata dall’Us Navy, né risulta di proprietà di agenzie governative né di appaltatori convenzionali. Noleggiata dal Military Sealift Command per il Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti, venne varata come Mv Cragside e commissiona la società danese Maersk Line per poi essere acquistata a riconvertita a vettore logistico per operazioni segrete nei cantieri della Bae Systems (società britannica specializzata nel settore difesa) di Mobile, in Alabama.
Notata per la prima volta del 2014, la nave “stealth” misura 193 metri per una larghezza di 26 e un dislocamento di oltre 20mila tonnellate; con un design estremamente comune in Europa, derivante dalle navi roll-on / roll-roll di Flensburger. Dopo le modifiche apportate durante la conversione e il successivo refitting è stato facile per gli analisti individuare alcuni particolari: come una mitragliera calibro 50 installata a prua, sistemi radar “inadeguati per un mercantile”, una serie di hangar sovradimensionati nello scafo che permettono il lancio e il recupero di imbarcazioni (quali gommoni pneumatici o droni subacquei) e piattaforme d’atterraggio capaci di accogliere elicotteri da trasporto come gli Mh-47 Chinooks, i convertiplani Cv-22 Osprey, o addirittura i Super Stallion Ch-53e: tutti classici mezzi impiegati per l’infiltrazione e l’esfiltrazione di team dei Navy Seal o di Berretti verdi. Secondo le stime, la Ocean Trader potrebbe ospitare oltre 209 operatori, con un autonomia di 45 giorni in mare.
Sul giornale specializzato War Is Boring, il reporter David Axe la segnalò subito come “una grande nave per operazioni speciali”, e per diversi anni ha detenuto il titolo di nave da guerra più segreta al servizio del Pentagono; pur non comparendo in nessuno registro del Military Sealift Command dell’Us Navy, né come unità in servizio, né come charter a lungo o breve termine.
Priva di un Ais attivo – Automatic Identification Systems – per rendere tracciabile come di norma rotta e posizione, dal maggio del 2016 la MV Ocean Trader, così rinominata il 30 ottobre 2015 e riportata dalla amministrazioni marittime come nave mercantile, è stata segnalata nel Mar Mediterraneo: a Gibilterra il 14 maggio 2017, Souda Bay, a Creta il 24 maggio 2016 e Amsterdam il 16 agosto 2017. Secondo alcune fonti, precedente avrebbe operato nel Baltico per un anno. Poi più nulla. Dopo essere stata segnalata a Victoria, sull’isola di Mahé, capitale dell’Arcipelago delle Seychelles, lo scorso venerdì la piattaforma navale per le operazioni segrete è ricomparsa in un remoto porto dell’Oman, ad indicare che la sua area operativa attuale è quella del Mar Arabico. L’unità dovrebbe esser rimasta al servizio del Pentagono fino al marzo del 2018.
A differenza di altre piattaforme marittime dell’Us Navy come l’Uss Ponce Afsb e la Usns Lewis B. Puller, non è mai stata fatta nessuna menzione in proposito della Mv Ocean Trader; questa piattaforma marittima destinata ai conflitti a bassa intensità per il supporto logistico, per il lancio di missioni operative speciali e operazioni anti-pirateria nell’area del Corno d’Africa. La scelta di impiegare un’unità da guerra che non abbia l’aspetto di una nave da guerra, dimostra come la Ocean Trader si sia rivelata un’esca perfetta (qualcosa ci riporta all’inganno delle baleniere di Master & Commander) nella guerra alla pirateria; ma anche una piattaforma insospettabile dalla quale lanciare operazioni segrete o “sotto copertura” che potrebbero riguardare aree “calde” come lo Yemen: dove recentemente sono state svelate una serie di operazione effettuate dai Seal per interdire il traffico illegali tra Iran e combattenti Houthi.
Fonte ed altri link: http://www.occhidellaguerra.it