Oltre alle tradizionali questioni economiche, nell’agenda del Forum economico mondiale di Davos sono stati inclusi temi come l’uso non controllato delle tecnologie di ingegneria genetica, l’intervento medico nel cervello umano, il prolungamento artificiale della vita umana e l’esistenza di civiltà extraterrestri. La discussione “Х Factor”, preparata con l’appogio della rivista Nature, assomiglia piuttosto allo scenario di un film di fantascienza.
Stando agli studiosi, prossimamente l’umanità verrà in possesso di farmaci destinati a produrre supercapacità negli uomini. Visto che attualmente i ricercatori lavorano per creare farmaci contro malattie come il morbo di Alzheimer e la schizofrenia, è probabile che in futuro appariranno preparati stimolanti l’attività cerebrale degli uomini normali. Già adesso esistono psicostimolanti, ritalin e modafinil, che attivizzano l’attività cognitiva del cervello. Sebbene questi farmaci vengano creati esclusivamente per uomini con malattie mentali, non è da escludere che saranno usati anche da uomini sani per ricordare meglio l’informazione e per conseguire alti risultati nel lavoro o nello studio.
Lo sviluppo delle supercapacità dell’uomo è possibile con l’aiuto di dispositivi elettronici basati su alte tecnologie. Gli esperimenti hanno dimostrato che il funzionamento del cervello e della memoria può essere migliorato per mezzo dell’inserimento nell’organismo dei sensori elettronici. Ma questo metodo è tecnologicamente difficile ed è poco probabile che, a differenza dei farmaci medici, sarà accessibile per una persona comune. Nondimento i ricercatori ritengono che fra una decina di anni la neurobiologia raggiungerà un nuovo livello e i trasduttori e sensori intracerebali avanno una larga diffusione generale. Ma quanto etico sarà dividere la società in coloro che si permettono di migliorare il funzionamento del cervello e in quelli che non lo possono fare? Questi farmaci devono essere messi in vendita libera e serve per questo una base legislativa?
È grande il rischio che tali elaborati possano essere usati per fini illeciti. Agendo sul sistema dei neuromediatori del cervello gli stessi non solo allargano la memoria umana e attivizzano il funzionamento del cervello, ma influiscono anche sullo stato psicologico della persona, la rendono governabile e soggetta alla programmazione per determinati compiti. Inoltre, tale tecnologia consente di cancellare la memoria, il che può arrecare un danno irrimediabile all’attività cerebrale dell’uomo.
Un altro tema discusso a Davos è quello dei problemi dovuti all’aumento della durata della vita. Le nuovissime invenzioni mediche hanno consentito di prolugare la vita dell’uomo del 35%. È un fatto positivo, ma questo fenomeno si accompagna ai costi finanziari per i pagamenti sociali e alla sovrappopolazione del pianeta.
Stando agli specialisti, l’unica soluzione consiste nell’eutanasia dei longevi. Altrimenti, grazie allo sviluppo della medicina, persino le persone più deboli e malaticce potranno vivere fino a 90-100 anni, il che è in contrasto con le leggi della natura secondo le quali devono sopravvivere i più forti.
Il tema meno univoco delle discussioni è la esistenza di civiltà extraterrestri. Molti leader mondiali hanno più volte fatto dichiarazioni sulla esistenza di extraterrestri. Così, nel dicembre 2012 il premier russo Dmitrij Medvedev in un’intervista ai giornalisti ha detto scherzosamente: “Non racconterò quanti extraterrestri ci siano tra di noi, visto che ciò può provocare il panico”.
Gli esperti del Forum convengono che in seguito alla valorizzazione dello spazio l’umanità scoprirà una civiltà extraterrestre e pianeti abitati. Invitano quindi la comunità mondiale a prepararsi all’incontro con gli extraterrestri e a valutare le eventuali minacce. Sorge anche la necessità di creare servizi speciali per il rivelamento delle civiltà extraterrestri affinché tali servizi possano scongiurare il pericolo proveniente dallo spazio.
Gli esperti sono comunque del parere che anche se l’intelletto extraterrestre sarà scoperto, ciò non cambierà molto la vita umana. Ma a lungo andare ciò cambierà la psicologia e la filosofia degli uomini. La scoperta della vita su un altro pianeta contribuirà, infatti, a formulare la conclusione sull’esistenza della vita nell’Universo. E ciò, a sua volta, minerà le basi filosofiche e religiose, ritengono gli esperti del Forum.
Fonte: http://italian.ruvr.ru