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Le notizie in campo astronomico degli ultimi giorni sono imperniate, ed a ragione, sulla possibile scoperta di acqua salata su Marte, ma se non ci fosse stata questa divulgazione, gli appassionati si sarebbero sicuramente rivolti alle rivelazioni provenienti da molto più distante, nel nostro sistema solare.

 

 

Non solo l'acqua di Marte.
Gli astronomi hanno notato un movimento strano degli anelli di Saturno. Di solito, il ghiaccio e le rocce che compongono gli anelli si muovono verso l’esterno a causa dell’attrazione gravitazionale e per la forza centrifuga, ma ora dalle ultime osservazioni è stato notato qualcosa di differente. Questi detriti sembrano muoversi in direzione opposta, verso il centro del grande pianeta, scatenando le ipotesi più fantasiose. La maggior parte degli scienziati ritengono che ciò sia dovuto all’attrazione di qualcosa che si sta muovendo in profondità molto all’interno del gigante gassoso, ipotizzando un oggetto molto sotto la superficie che stia ruotando con una velocità di rotazione di un giro ogni sette ore.



Gli anelli sotto osservazione.
Gli scienziati stanno cercando di determinare cosa stia accadendo studiando il movimento degli anelli, ed affermano che seppure si possa lasciar cadere una sonda nell’atmosfera di Saturno, questo non possa essere di molto aiuto in quanto questa potrà inviare dati solo fino a quando la pressione raggiungerà le 10 atmosfere, dopodiché sarà schiacciata. C’è quindi la necessità di andare molto più a fondo, e questo con i nostri mezzi tecnologici non è possibile. La maggior parte degli scienziati riteneva che Saturno fosse un pianeta abbastanza uniforme, ma i dati che arrivano dalle esplorazioni tramite sonde automatiche rivelano che in realtà è molto più complicato, senza contare quanto accade sui suoi satelliti.



Il mistero di Encelado.
Ad esempio la sua luna Encelado, dove il 2 aprile dell’anno scorso sono state fotografate le ‘strisce di tigre’, lunghe fratture nel suolo dalle quali vengono emessi getti di vapore acqueo. Prologo alla scoperta del 3 aprile 2014 di un vasto oceano sotto la superficie ghiacciata da parte di ricercatori italiani ed americani. La sonda Cassini fu l’artefice di queste osservazioni, e sta ancora esplorando Saturno ed i suoi anelli dopo un viaggio di 17 anni dal suo lancio da Cape Canaveral.

Fonte: http://it.blastingnews.com

 


 

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