Linee probabilmente create da acqua corrente sulle pareti del cratere Palikir Su Marte.
Un nuovo studio, pubblicato su Nature Geoscience da ricercatori dell’Università dell’Arizona, suggerisce che potrebbe essere presente dell’acqua liquida su Marte tuttora, e non si tratterebbe di piccole quantità. L’acqua liquida sarebbe presente in ampie pozze sotterranee per quello che può essere considerato come un vero sistema attivo, con una profondità che può arrivare anche fino a 750 metri. Da queste formazioni acquose le acque possono salire in superficie e fuoriuscire attraverso crepe in crateri specifici che gli stessi ricercatori hanno analizzato. Quest’acqua liquida non sarebbe presente solo nella zona dei poli, come suggerito nel 2018 da un’altra ricerca condotta da scienziati dell’Agenzia Spaziale Italiana, i quali rilevarono un vero e proprio lago sotto le calotte al polo sud. L’area individuata dai ricercatori dell’Università dell’Arizona, invece, si estenderebbe in un’area ben più ampia di quella dei poli. Questa fonte di acqua sotterranea pressurizzata permetterebbe dunque all’acqua di spostarsi verso l’alto lungo delle fessure, vere e proprie fatture all’interno di alcuni crateri sulle pareti dei quali hanno poi creato tracce nette e distinte. La fluttuazione dell’acqua avverrebbe su base stagionale. “Abbiamo visto gli stessi meccanismi nel Sahara del Nord Africa e nella penisola arabica e questo ci ha aiutato a esplorare lo stesso meccanismo su Marte”, riferisce Abotalib Z. Abotalib, primo autore dello studio.
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