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Secondo una previsione effettuata da un team di astronomi annunciata alla riunione della American Astronomical Society a Honolulu, la stella V Sagittae (V Sge) localizzabile nella costellazione della Freccia (Sagitta) dovrebbe “esplodere” intorno all’anno 2083, periodo durante il quale diventerà più brillante di Sirio, attualmente la stella più brillante nei nostri cieli, e una delle stelle più brillanti dell’intera via Lattea. V Sge è in realtà un sistema binario costituito da una stella ordinaria che orbita intorno ad una nana bianca cedendo a quest’ultima il proprio materiale. Gli astronomi prevedono che Durante i prossimi decenni il sistema comincerà ad illuminarsi sempre di più e sempre in maniera più rapida fino a quando, proprio intorno all’anno 2083, il tasso di accrescimento della nana bianca giungerà ad un punto limite. La stella ordinaria riverserà sempre più materiale sulla nana bianca, fino a quando tutta la sua massa cadrà su di essa creando una sorta di vento enorme che si diffonderà verso l’esterno e che aumenterà di moltissimo la luminosità del sistema. Il sistema diventerà più brillante di Sirio e forse anche più di Venere, come spiega Bradley E. Schaefer, professore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università Statale della Louisiana ed uno degli autori dello studio. V Sge fa parte di una classe di stelle binarie denominate “stelle cataclismiche variabili” o “variabili cataclismiche”. Questi sistemi binari sono costituiti da una stella ordinaria che orbita intorno ad una nana bianca. Di solito la nana bianca è più massiccia della stella ordinaria ma nel caso di V Sge ci si trova di fronte ad un sistema in cui è la stella orbitante ad essere più massiccia della nana bianca, almeno 3,9 volte di più. Il sistema sta diventando sempre più luminoso: dal 1907 la luminosità si è moltiplicata di un fattore di 10x. Il tasso di luminosità è parallelo alla quantità di materiale che la stella sta cedendo alla nana bianca ma naturalmente tutto ciò arriverà ad una fine, nel 2083 secondo i calcoli degli astronomi, il punto della fusione finale durante il quale la massa della stella rilascerà un’enorme quantità di energia gravitazionale emettendo un vento stellare come mai visto prima ed elevando la luminosità del sistema ad un livello poco più piccolo di quello di una supernova. Questa stella brillantissima potrà essere vista nel cielo per circa un mese, un evento che risulterà storico a livello astronomico dato che una cosa così brillante nel cielo è stata vista l’ultima volta solo nel 1604 con la supernova di Keplero (SN 1604), l’esplosione di una stella collocata nella costellazione dell’Ofiuco e distante da noi 20.000 anni luce che fu visibile ad occhio nudo per ben 18 mesi.

Fonte: https://notiziescientifiche.it

 


 

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