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La distanza è stata ottenuta con una straordinaria precisione (errore minore del 6%), sfruttando le emissioni radio che provengono dall’oggetto celeste.


Normalmente le migliori stime di distanza si ottengono con la parallasse trigonometrica, ossia sfruttando il movimento della Terra attorno al Sole. Se la stella è abbastanza vicina mostra un movimento apparente causato dalla diversa posizione da cui viene vista. Maggiore è questo spostamento annuale e minore sarà la distanza dell’astro. Un sistema analogo è stato utilizzato anche per V404 Cygni, una stella strettamente legata a un buco nero, intorno a cui rivolve in circa 6,5 giorni.

 

 

Il “cannibale” inghiotte lentamente la materia risucchiata alla vicinissima compagna e nel far ciò emette potentissime onde radio e raggi X. Ovviamente ci voleva un ricevitore in grado di misurare le onde radio di una sorgente celeste con una precisione inferiore al millesimo di secondo d’arco (tali sono le dimensioni della nostra orbita a quella distanza). E questo è stato possibile con il VLBI, formato da vari radiotelescopi sparsi in tutto il mondo.

 

 

Eliminando il moto proprio, si ottiene la sinusoide causata dalla sola parallasse (in ascensione retta, RA, e declinazione, Dec). Notare che la scala verticale è in millesimi di secondo d’arco (mas). Una precisione mostruosa!

 

 

Non si è, però, solo misurata la distanza. Dalle osservazioni si è anche dedotto che il buco nero e la sua compagna si muovono nello spazio a una velocità di circa 40 km/sec. Questo rapido e insolito movimento dovrebbe essere stato impartito al sistema a seguito di una terribile esplosione di supernova. Il che pone un limite superiore alle dimensioni dell’astro collassato nel buco nero. Se fosse stato superiore alle 50 masse solari, sarebbe collassato senza esplosione e quindi senza avere la “spinta” osservata. Lo studio del sistema di V404 Cygni darà sicuramente enormi contributi alla comprensione delle ultime fasi di vita di stelle ultramassicce.

Fonte: http://www.astronomia.com

 


 

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