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La caccia ai mondi extrasolari ha un alleato in più. l’ESO ha firmato un accordo con l’associazione Breakthrough Initiative per adattare la strumentazione del Very Large Telescope, alla ricerca di pianeti extrasolari potenzialmente abitabili intorno ad Alfa Centauri, il sistema stellare più vicino alla Terra.

 

 

Nel cuore di Alpha Centauri c'è un pianeta molto simile alla Terra, con alcune caratteristiche che lo accomunano a noi. Come la Terra, infatti, ruota attorno ad una stella molto simile al nostro Sole. Ad individuarlo è stato lo strumento Harps dell'ESO. La particolarità della scoperta sta nel fatto che il pianeta ha una massa simile a quella della Terra ed orbita intorno alla stella Alfa Centauri B. E il sistema Alfa Centauri è il più vicino a noi.

 

 

La scoperta dei record, così potrebbe essere sintetizzata. Già, perché oltre ad essere il pianeta più simile a noi per massa, è anche il più leggero mai scoperto intorno a una stella simile al Sole. Il nostro gemello è stato scoperto usando lo strumento Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), il cacciatore di esopianeti installato sul telescopio da 3,6 metri all'Osservatorio di La Silla dell'Eso in Cile, già noto per aver regalato agli scienziati altre scoperte di questo tipo.

"Le nostre osservazioni con lo strumento HARPS si svolgono in un periodo di più di quattro anni e hanno rivelato un segnale piccolo, ma reale, da un pianeta che orbita intorno a Alfa Centauri B ogni 3,2 giorni" ha detto Xavier Dumusque dell'Osservatorio di Ginevra e primo autore dell'articolo. "È una scoperta straordinaria e ha spinto al limite la nostra tecnica!"

Alpha Centauri è una delle stelle più brillanti del cielo australe ed è anche il sistema stellare più vicino al nostro Sistema Solare visto che si trova a 4,3 anni luce di distanza. Anch'esso ha una particolarità, come spiega l'Eso: “È una stella tripla: un sistema costituito da due stelle simili al Sole in orbita stretta l'una intorno all'altra, Alfa Centauri A e B, e da una stella rossa più distante e debole nota come Proxima Centauri”.

 

 

Da oltre un secolo, si è ipotizzata la presenza di pianeti simili alla Terra in orbita intorno a questi corpi celesti, i più vicini mondi che potrebbero ospitare la vita al di fuori del Sistema Solare, ma finora poco si sapeva riguardo a tale possibilità. "Questo è il primo pianeta di massa simile a quella della Terra mai trovato intorno a un stella simile al Sole. La sua orbita è molto vicina alla stella e deve essere troppo caldo per la vita come la conosciamo", spiega Stéphane Udry, co-autore dell'articolo "ma potrebbe anche essere uno tra tanti in un sistema planetario. Gli altri risultati che abbiamo ottenuto con HARPS così come le nuove scoperte di Kepler mostrano chiaramente che la maggioranza dei pianeti di piccola massa si trova in questi sistemi".

Com'è stato scoperto? Il team di ricerca dell'European Southern Observatory ha individuato il pianeta osservando le piccole oscillazioni nel moto della stella Alfa Centauri B, causate proprio dall'attrazione gravitazionale del pianeta. Un effetto piuttosto ridotto, che causa lo spostamento della stella avanti e indietro di non più di 51 centimetri al secondo (1,8 km/ora). Ma è bastato agli esperti per accertare l'esistenza del nostro lontano fratello, con la massima precisione mai ottenuta con questo metodo.

Chi è Alfa Centauri B? Questa stella ha molte somiglianze col nostro sole, anche se è più piccola e più debole. Il nuovo pianeta orbita attorno ad essa a circa 6 milioni di chilometri di distanza. Per dare un'idea, molto più vicino di quanto faccia Mercurio con il Sole (58 milioni di km in media). Spiegano gli esperti che l'orbita dell'altra stella, Alfa Centauri A, la mantiene a centinaia di volte di distanza, ma dovrebbe essere un oggetto molto brillante nel cielo del pianeta.

"Questo risultato rappresenta un grande passo avanti nell'individuazione di un gemello della Terra nelle immediate vicinanze del Sole. Viviamo tempi emozionanti!" ha concluso Dumusque.

I risultati dello studio saranno pubblicati oggi su Nature.

Francesca Mancuso

Fonte: http://www.nextme.it

 

 

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