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L’enigma in questione inizio nel 1940, quando i vertici delle forze armate Australiane, decisero di costruire delle basi in vari punti del territorio in seguito all’accrescere delle minaccia rappresentata dal Giappone. Delle basi costruite durante quel tempo quella su cui aleggia più mistero, sicuramente è quella situata a Blue Mountains, la base si sarebbe sviluppata nel sottosuolo, con tunnel sotterranei che la collegherebbero alla vicina Sidney.

 

 

Intorno agli settanta, la storia legata alla base costruita nelle Blue Mountains inizia ad assumere contorni meglio definiti. Secondo quanto riportano la testimonianza di due scalatori dilettanti,  Derek Wilson e Ross Fischer nel settembre di quell’anno: mentre stavano camminando nei pressi della zona incriminata, si imbatterono in un lungo recinto di filo spinato che si estendeva per la foresta.

Wilson e Fischer incuriositi, decisero di seguire il filo spinato, lo stupore dei due scalatori fu enorme quando si trovarono davanti ai loro occhi un edificio che si presume sia l’ingresso della base Blue Mountains, ma ancor maggiore fu la meraviglia nel vedere che all’esterno dell’edificio, c’era un membro della polizia militare statunitense.

Successivamente a questo episodio se ne registrarono degli altri, dove numerose persone affermarono di aver visto personale militare americano all’interno della struttura.

All’inizio degli anni ottanta, un gruppo di scalatori che stava camminando nei dintorni, improvvisamente udi delle voci provenire dalla base, giunti nei pressi della struttura si accorsero che vi erano soldati americani e soldati australiani, tutti in tenuta d’assalto. Quando i militari si avvidero della presenza dei curiosi, iniziarono a sparare nella loro direzione, senza colpirli, per intimarli ad andarsene.

Parallelamente a tutto questo sono molti gli avvistamenti ufo registrati nelle Blue Mountanins nel corso degli anni. Nell’agosto del 1979, Mark Harris, uno studioso australiano che ha dedicato molto tempo allo studio del mistero delle Blue Mountains, durante uno dei suoi sopraluoghi vide un oggetto metallico fermo in prossimità della base. Il ricercatore australiano, decise allora di avvicinarsi per capire cosa fosse quel misterioso oggetto; Harris si accorse che si trattava di un velivolo senza finestrini. Impaurito dalla situazione decise di allontanarsi, ma tornando indietro si accorse che non ricordava più cosa gli fosse accaduto in prossimità del misterioso posto.

In seguito a questa testimonianza lo studioso Rex Gilroy cominciò ad organizzare numerosi appostamenti nelle Blue Mountains. In una delle sere in cui Gilroy ed il suo enturage avevano preparato un appostamento, successe un fatto insolito: misteriose luci avvolsero il cielo sopra le Blue Mountains. Il gruppo vide poi nei giorni successivi, una grande luce bluastra che si muoveva in cielo con repentini cambi di direzione.

Nel corso degli anni, Rex Gilroy ha continuato a raccogliere testimonianze in merito alla base di Blue Mountains. A parziale supporto della teoria che nel sottosuolo di quella zona, ci sia una base, vi sono innumerevoli testimonianze e rilevamenti di strani suoni provenienti da sottoterra.

Se ci mettiamo per un attimo ad analizzare, tutte le varie vicende che si sono create intorno alle Blue Mountains cosa dobbiamo pensare?

Basta soffermasi sul fatto della presenza di personale militare americano su suolo australiano, dei numerosi avvistamenti di oggetti non identificati,  e ancora dei rumori provenienti dal sottosuolo nelle vicinanza del famigerato posto. Sicuramente tutti gli indizi e le testimonianze fanno propendere per l’esistenza di questa base sotterranea. Fino a che le prove non saranno schiaccianti e le testimonianze non diverranno più precise, dovremo limitarci a guardare con obbiettività quanto succede, speranzosi che il futuro ci sveli al più presto l’enigma che si cela nelle meravigliose Blue Mountanins.

Fonte: https://gaetaniumberto.wordpress.com

 

 

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