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Questo è il sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Studi Ufo - A.N.S.U.

Si chiama Reparto Generale Sicurezza (RGS) ed è un organo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica che, fra le tante attività, si occupa anche di tenere traccia degli episodi d’avvistamento di quelli che chiamiamo UFO. Già proprio loro: gli oggetti volanti non identificati. Da qualche anno l’RGS mette online l’intero archivio delle segnalazioni. Media INAF ne ha approfittato per estrarne qualche statistica . E ha intervistato la persona che ne è alla guida, il Generale di Brigata Massimo Berti.

 

 

Generale, l’aeronautica militare ha predisposto un dettagliato modulo per la raccolta di segnalazioni d’avvistamento di UFO da parte dei cittadini. A che scopo?
«Il documento venne strutturato quando l’Aeronautica Militare fu incaricata di svolgere tale servizio. In esso sono indicati i campi che consentono di raccogliere gli elementi per iniziare con dovizia qualsiasi attività di approfondimento tecnico sull’evento. In pratica, per quanto possibile, al dichiarante è chiesto di fare un’istantanea sull’avvistamento, indicando le condizioni meteorologiche, la posizione relativa dell’osservatore rispetto al fenomeno, se possibile disegnando una mappa, la posizione dell’oggetto, i suoi eventuali spostamenti, la quota, la luminosità, il colore, la forma, i contorni. La relazione può essere corredata anche di materiale che aiuti a comprendere il fenomeno come filmati, fotografie, ecc. Detto modulo viene allegato alla segnalazione del cittadino alla locale Stazione dei Carabinieri, che può eventualmente completare la relazione sull’avvistamento con informazioni pertinenti rilevate sul territorio di competenza. La documentazione viene quindi inviata al Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, che ha il compito istituzionale di coordinare le valutazioni sul caso. Il Reparto interessa tutti gli Enti tecnici del traffico Aereo, della difesa Aerea e della Meteorologia affinché verifichino, mediante l’uso dei tracciati radar, possibili correlazioni con quanto denunciato. Se, una volta raccolti tutti gli elementi oggettivi, il fenomeno può essere identificato con certezza, si procede con la verifica di eventuali danni causati dallo stesso; se, invece, gli elementi non consentono di risalire alla natura del fenomeno, questo è considerato “non identificato”. In altre parole, se non è possibile giungere a una spiegazione del fenomeno, questo viene classificato come “Oggetto volante non identificato” (OVNI). In ambedue i casi le segnalazioni e le evidenze dell’analisi effettuata vengono riportate nella banca dati del Reparto Generale Sicurezza, accessibile per studi ed approfondimenti, in forma sintetica, sul sito internet.»



La maggioranza dei cittadini, sentendo UFO, pensa agli alieni. E voi?
«L’Aeronautica Militare ha la missione di difendere l’Italia, il suo territorio, la sua sovranità ed i suoi interessi vitali garantendo la preparazione, l’efficacia operativa e l’impiego delle forze aeree all’interno del sistema di sicurezza nazionale ed internazionale. E’ quindi un’istituzione inserita in un contesto complesso, ove ogni componente ha dei compiti precisi. Proteggere la sicurezza del cittadino e salvaguardare l’integrità dello Stato è quindi il punto cardine di tutte le attività svolte dall’Aeronautica Militare. A tale scopo, nulla è tralasciato. La forza armata segue procedure scrupolose e dettagliate per affrontare ogni tipo di situazione. Così si opera anche nel campo degli Oggetti Volanti Non Identificati. L’Aeronautica Militare indaga sempre su questi episodi, allo scopo di stabilire se essi possano costituire una minaccia di qualsiasi tipo, soprattutto per la sicurezza del volo. Tuttavia, non è competenza dell’Aeronautica Militare stabilire se esistano o meno forme di vita intelligente provenienti dallo spazio o di qualunque altra origine.»



Nel corso degli anni vi sono arrivate decine di segnalazioni. Alcune di queste hanno poi mai avuto un riscontro effettivo, un’identificazione positiva?
«Sono pochissimi i casi in cui si è giunti a una conclusione certa dell’indagine, ossia alla correlazione della segnalazione con attività di volo o fenomeni meteorologici. La grandissima maggioranza dei fenomeni osservati non ha portato ad alcuna identificazione certa, per cui sono stati classificati come OVNI ossia, per l’appunto, Oggetti Volanti NON Identificati.»



In base ai dati da voi raccolti, che impressione vi siete fatti? Quali fenomeni sono più di frequente all’origine di questi avvistamenti?
«I dati, come dicevo, sono analizzati scrupolosamente dagli organi della Forza Armata deputati a sorvegliare lo spazio aereo. Frequentemente, a conclusione delle analisi svolte, si giunge a non avere nessuna evidenza effettiva di minaccia. In altre parole, la nostra è un’attività che si concentra solo su dati tecnici oggettivamente riscontrabili, non formuliamo ipotesi né conduciamo interviste sul campo. Ad ogni modo, dalle nostre evidenze non è emersa alcuna origine comune per gli eventi segnalati dai cittadini.»



Ma questi avvistamenti, in base alla sua esperienza, quanto sono prendere sul serio?
«Come militare e, in particolare, responsabile del Reparto che si occupa di Sicurezza, ritengo che tutto debba essere preso in seria considerazione e nulla va lasciato al caso in tema di sicurezza, sia da parte delle istituzioni che dei singoli cittadini. La compilazione e sottoscrizione del modulo di avvistamento presso la stazione CC è un atto di genuina collaborazione, che permette di ufficializzare la segnalazione e rappresenta la piena presa di coscienza e assunzione di responsabilità da parte del cittadino, al quale si offre la garanzia di una trattazione del caso da parte dell’Aeronautica Militare. Ogni caso segnalato da fonte ufficiale, quale appunto è il citato modulo sottoscritto, viene infatti analizzato nel dettaglio. Le conclusioni ricavate sono poi rese disponibili a tutti sul sito internet dell’Aeronautica Militare.»

di Marco Malaspina

Fonte: http://www.media.inaf.it

 


 

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