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Il docente livornese è ai domiciliari: gli investigatori hanno trovato in casa dei file di filmini prodotti da lui con minori. In carcere un 58enne che li scambiava in rete.
29 maggio 2015.


LIVORNO. Pc, cellulari, macchine fotografiche, cinque-sei hard disk. Serviranno giorni per analizzare il materiale sequestrato dagli investigatori della polizia postale a casa del professor Alfredo Winter, 57 anni, docente di disegno in alcune scuole del Pisano, accusato di detenzione e produzione di materiale pedopornografico. In quei file sono celati segreti indicibili che l’insegnante ha tenuto ben nascosti anche alla sua famiglia. Alla perquisizione, martedì nella sua casa nella zona dell’Accademia, hanno assistito i familiari, esterrefatti di fronte a una situazione che non avrebbero mai immaginato. Il professor Winter è uno dei cinque arrestati nell’ambito della maxi inchiesta della polizia postale di Milano contro la pedopornografia: in tutto, 29 indagati in Italia, 230 utenti web individuati in 35 Paesi del mondo. Gli investigatori hanno scoperto e smantellato una rete telematica internazionale, di dimensioni molto grandi, di cui farebbero parte due livornesi. Oltre al professore, per il quale il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, nel mirino della Procura di Milano è finito anche un altro livornese, Sergio Cecchini, 58 anni, residente alla Rosa, già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi, tanto che qualche anno fa era già stato indagato per reati del genere. Attualmente senza lavoro, ma impegnato nel passato nel ramo dell’odontotecnica, Cecchini è finito alle Sughere. Nei suoi confronti la Procura di Milano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Filmini autoprodotti nei file del professore. Quando gli investigatori della polposta lo hanno arrestato, lui ha ammesso di aver scaricato file pedopornografici dalla rete. Ma ci sarebbe dell’altro. La posizione di Winter appare molto delicata: in base a quanto emerso dalle indagini, nel suo pc c’erano migliaia di file pedopornografici. Si parla di foto e video alcuni dei quali sarebbero autoprodotti dallo stesso docente. Nelle immagini infatti appare anche l'uomo in atti sessuali con bambini sotto i dieci anni. Filmini nitidi, che secondo la polizia postale sarebbero stati girati anche in città, all’aperto, sul mare, e nel suo appartamento. Su questo aspetto sono in corso indagini per analizzare meglio gli sfondi delle immagini: gli inquirenti vogliono capire soprattutto chi siano i bambini coinvolti. In città Winter è noto per la sua passione per l’arte, di cui ha fatto una professione, e anche per il suo interesse verso l’esoterismo e l’ipnosi. Passione per cui è conosciuto anche sul web. In un programma di chat, il docente nella casella delle infomazioni personali ha inserito: fenomeni strani, e negli hobby ha scritto: rapimenti alieni, ufo, ipnosi. In un primo momento nei confronti del professore c’era solo una denuncia, con la richiesta di perquisizione domestica dell’autorità giuidiziaria. Ma poi, durante gli accertamenti, dopo le prime analisi dei file, la sua posizione si è aggravata. Per lui sono scattate le manette e il giudice ha disposto ai domiciliari. La notizia dell’arresto ha sconvolto il mondo della scuola, soprattutto i suoi alunni attuali ed ex, alcuni dei quali sono intervenuti su facebook con post di incredulità.

L’altro arrestato: celibe, era già stato indagato. Si trova invece alle Sughere l'altro arrestato livornese, Sergio Cecchini. Si tratta di un nome già noto alle forze dell'ordine nell'ambito delle indagini sulla pedopornografia. La postale gli ha trovato numerosi file scambiati nella rete. Single, mai sposato, il 58enne vive in città con la mamma. Nel passato era stato in cura per problemi che secondo la polizia sarebbero collegati ai reati della pedopornografia. File porno e bimbi schiavi. I due livornesi arrestati rientrano in una vasta indagine, durata due anni, in cui sarebbero coinvolti bambini che in alcuni casi non arrivavano neanche ai 10 anni di età: nelle immagini che la rete di pedofili smantellata dalla polizia postale erano costretti a subire abusi, a fare sesso fra loro e con gli animali. Alle operazioni hanno preso parte anche gli investigatori della polizia postale livornese guidata dall'ispettore capo Massimo Montuori. Gli investigatori stanno cercando di risalire all’identità dei piccoli per riuscire a liberarli dalla schiavitù del sesso. Risulta però che buona parte delle piccole vittime abbia sembianze dell’Estremo Oriente e questo complica le cose. Gli altri arresti sono stati compiuti a Roma, Torrecuso (Benevento) e Alassio (Savona). In quest’ultimo caso si tratta di un sacerdote di 49 anni che per lungo tempo ha vissuto in Val di Susa (Torino) e di recente era stato spostato nella città ligure. I poliziotti hanno accertato che, così come gran parte delle altre persone finite nel mirino dell’indagine, il religioso si era creato una falsa identità facendosi passare per un manager americano spesso in Italia per lavoro.

Fonte: https://iltirreno.gelocal.it



 

27 maggio 2015.

Sono due i livornesi arrestati dalla polizia postale nell’ambito della mega inchiesta antipedofilia. La posizione più grave, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbe quella di Alfredo Winter, 57 anni, abitante a Livorno in zona accademia, insegnante di disegno alla scuola media Russo di Navacchio. Martedì, nel corso della perquisizione nella sua abitazione, gli investigatori nel pc hanno trovato migliaia di file: foto e video alcuni dei quali sarebbero autoprodotti. Nelle immagini infatti appare anche l’uomo in atti sessuali con bambini sotto i dieci anni. Su questo aspetto sono in corso indagini. In un primo momento nei confronti del professore c’era solo una denuncia con la richiesta di perquisizione. Ma poi durante gli accertamenti, dalla analisi dei file, la sua posizione si è aggravata. E per lui sono scattate le manette e il giudice ha disposto ai domiciliari. Si trova invece in carcere alle Sughere l’altro arrestato livornese, Sergio Cecchini, 58 anni, al momento senza lavoro. Si tratta di un nome già noto alle forze dell’ordine nell’ambito delle indagini sulla pedopornografia.

La postale gli ha trovato numerosi file scambiati nella rete.Il suo arresto rientra nelle misure cautelari già predisposte dalla Procura di Milano. I due arrestati rientrano in una vasta indagine in cui sarebbero coinvolti bambini che in alcuni casi non arrivavano neanche ai 10 anni di età: nelle immagini che la rete di pedofili smantellata dalla polizia postale erano costretti a subire abusi, a fare sesso fra loro e con gli animali. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Paolo Guidi, compaiono altri quattro arresti compiuti a Livorno, Roma, Torrecuso (Benevento) e Alassio (Savona). In quest’ultimo caso si tratta di un sacerdote di 49 anni che per lungo tempo ha vissuto in Val di Susa (Torino) e di recente era stato spostato nella città ligure. I poliziotti hanno accertato che, così come gran parte delle altre persone finite nel mirino dell’indagine, il religioso si era creato una falsa identità facendosi passare per un manager americano che era spesso in Italia per lavoro (e perciò aveva un indirizzo mail italiano) Ma il blitz ha messo in luce che il circuito pedo-pornografico non riguarda solo i quattro arrestati: sono stati individuati oltre 230 utenti web in 35 Paesi del mondo: 29 quelli in Italia, per i quali sono state compiute perquisizioni personali, locali e informatiche. Risulta che in Toscana le indagini abbiano interessato non solo Livorno ma anche Pistoia e Castelfiorentino.

Fonte: http://www.livorno24.com

 


 

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