Era il primo pomeriggio del 30 novembre 1954. Ann Elizabeth Hodges stava riposando sul divano del proprio salotto, nel nord-ovest di Sylacauga, una cittadina dell'Alabama. Di certo non avrebbe mai potuto prevedere quello che le sarebbe capitato di lì a breve. La donna fu improvvisamente svegliata da un'esplosione. Balzò in piedi e subito pensò subito alla stufa a gas oppure a un crollo del camino. Poi arrivò un forte dolore all'anca e al braccio sinistro e a terra era comparsa una roccia che prima non c'era. Ann chiamò subito i soccorsi e una volante la trasportò dal medico più vicino. Il poliziotto alla guida prese la roccia e la portò alla centrale per l'identificazione. Serviva qualcuno che di rocce se ne intendesse e per questo il sindaco di Sylacauga chiese aiuto a George W. Swindel, un geologo che in quel periodo stava compiendo degli studi nella regione. Swindel fece subito qualche piccola analisi: a prima vista gli sembrò che quella strana roccia fosse del semplice calcare scurito in un incendio. Ma poi si rese conto che c'era qualcosa che la rendeva particolare. Facendo cadere una goccia di acido cloridrico sulla superficie della roccia si generava un forte odore di acido solfidrico, qualcosa che avviene se all'interno della roccia c'è del solfuro, ma durante la reazione non si generava l'effervescenza che il geologo si sarebbe aspettato nel caso di un calcare. Quindi non era un calcare, e al suo interno c'erano composti dello zolfo. Una settimana dopo, il 7 dicembre, a Swindel arrivò una seconda roccia. Era stata trovata dal contadino J.K. McKinney e aveva le stesse caratteristiche della roccia che aveva colpito Ann Hodges. Le due rocce erano irregolari, avvolte da uno strato nero di circa un millimetro e costellate da piccole conche e parti lisce. All'interno, oltre quello strato, il colore era di un grigio metallico, dall'aspetto granulare e fragile, decisamente diverso dall'aspetto esterno. Tutte queste caratteristiche che davano indizi sulla sua possibile origine extraterrestre. Swindel classificò provvisoriamente la roccia come una meteorite rocciosa e come tale fu riportata da tutti i quotidiani dell'epoca. La meteorite di Sylacauga divenne subito una superstar e i coniugi Hodges ricevettero offerte anche di cinquemila dollari per acquistarla, valore che considerando l'inflazione oggi supererebbe i 50mila dollari. McKinney vendette il suo frammento e con il ricavato si comprò una piccola fattoria e un'automobile. Gli Hodges furono invece meno fortunati: Ann dovette intraprendere una dura battaglia legale contro Birdie Guy, il proprietario della casa di cui lei e suo marito erano affittuari, per la legittima proprietà della meteorite. Quando Guy si arrese, e la meteorite tornò definitivamente nelle mani dei coniugi Hodges, la sua fama era crollata e le belle offerte inizialmente ricevute sfumate nel nulla. Per anni, la meteorite fece la fine più umiliante per una roccia, fu un ferma-porte in casa degli Hodges. Poi venne donata al museo di Storia Naturale dell'Alabama, dove si trova ancora oggi, unica testimonianza ben documentata di persona danneggiata fisicamente da una roccia caduta dal cielo.