La corporazione Google ha dichiarato di aver lanciato la funzione Factchecking, un sistema di verifica globale che aiuterà gli utenti a identificare i risultati delle ricerche come falsi o veri.
Il gigante informatico Google ha lanciato un sistema di fact checking, il quale dovrà aiutare gli utenti a identificare le notizie come vere o false. Il fact checking è una attività condotta dai media per accertarsi della veridicità delle notizie prima della pubblicazione.
Il sistema di verifica globale sarà gestito da compagnie specializzate, ma può aderire al progetto qualsiasi testata algoritmicamente definita come fonte autorevole di informazioni. Nell'elenco dei periti di autenticazione di notizie sono già entrati BBC, CNN, The Guardian, The New York Times e altre 111 compagnie.
Nel comunicato stampa Google dichiara che ogni minuto nella rete appaiono migliaia di materiali e che la quantità di contenuti online è "innumerevole".
"Purtroppo non tutti questi materiali hanno un fondo di verità il che rende difficile per le persone distinguere le notizie vere da quelle false. A metà ottobre 2016 con questo obiettivo è apparsa la funzione di fact checking nell'aggregatore di notizie Google News. Allora questa opzione era disponibile solo per gli utenti dell'applicazione Google su iOS e Android in USA e Regno Unito".
Nel comunicato stampa viene detto che dopo aver ottenuto un feedback da parte degli utenti sul sistema, la compagnia ha deciso di estenderlo a tutte le ricerche dell'aggregatore Google News, e alle ricerche in tutte le lingue del motore di ricerca Google.
L'essenza del fact checking è la seguente: dopo l'inserimento di una richiesta nel motore di ricerca di Google o in Google News, accanto ai contenuti visualizzati viene visualizzata la scritta fact check, se questi sono stati controllati, e il relativo commento.
Ora dopo l'inserimento di una richiesta su Google e Google News a volte verranno visualizzati i quei siti che si occupano di fact checking. Essi saranno accompagnati da un commento riguardante il tema della ricerca (chi lo ha fatto) e una conclusione del fact checking (ad esempio se sia vera, falsa, plausibile, inverosimile).
Con questo Google sottolinea che il fact checking sarà disponibile per ogni ricerca. Inoltre, la società informa che per la stessa ricerca diverse fonti potranno fare diverse conclusioni.
Viene posta l'attenzione sul fatto che del fact checking non si occuperà Google, ma società terze. Ulteriori dettagli saranno forniti agli utenti per consentire loro di prendere decisioni più ponderate. Si presume che la differenziazione dei giudizi delle diverse fonti dovrebbe aiutare a ottenere un quadro più chiaro.
"Pensiamo che facendo una verifica dei fatti più evidenti nei risultati delle ricerche degli utenti sarà più facile per le persone analizzare il fact checking per farsi una propria opinione" dichiara Google nel comunicato.
Oltre ai siti specializzati (PolitiFact, Snopes, FactCheck, ecc) alla procedura di fact checking globale può unirsi qualsiasi testata definita algoritmicamente come fonte autorevole di informazioni. Dovranno essere anche rispettate una serie di condizioni tecniche.
È stato riferito che al progetto hanno già aderito 115 organizzazioni in tutto il mondo. Ed è interessante il fatto che tra loro ci sono i media mainstream, come BBC, CNN, The Guardian, The New York Times e l'Associated Press. Alcuni osservatori hanno accusato questi media di tendenziosità.
Si segnala che, se l'utente o l'organizzazione non è d'accordo con l'interpretazione di un evento, si può fare riferimento alla fonte che esprime l'autenticità o la falsità della notizia. Nel caso di uso sleale o scorretto del sistema di fact checking di Google potranno essere applicate al trasgressore diverse misure, tra cui l'espulsione dal motore di ricerca.
Ora il sistema di fact checking in Occidente fa soprattutto l'analisi delle dichiarazioni dei politici, in particolare durante le campagne elettorali, confrontandoli con la situazione attuale o con le precedenti dichiarazioni degli stessi politici.
Il sistema di fact checking è entrato in funzione da pochi giorni, quindi è ancora difficile trovare notizie già controllate. Ma la compagnia è ottimista e pensa che il sistema si svilupperà velocemente.
In precedenza, Facebook ha annunciato il lancio in 14 paesi di una funzione speciale, che aiuterà gli utenti a imparare a identificare le bufale sulle proprie bacheche.
La compagnia di Mark Zuckenberg ha partecipato alla lotta contro le bufale durante le campagne elettorali USA. Contro Facebook è stata fatta una vera e propria campagna di accuse di aver supportato l'elezione di Trump diffondendo false notizie.
Fonte: https://it.sputniknews.com