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Prendendo spunto da un commento al post nel quale si si riproponeva una delle questioni centrali del dibattito ufologico – governi e autorità ci stanno tenendo lontani dalla realtà? – vi propongo questa interessante riflessione di Alberto Negri in tema di Ufo e comunicazione di massa. E’ una relazione che parte da quella che lui ritiene l’apparente diatriba “esistono o non esistono gli alieni?”.

Alberto Negri, 50 anni, piacentino, lavora come addetto commerciale in una ditta petrolifera e svolge attività di volontariato nel settore del soccorso sanitario: grazie alle sue attività, che gli permettono di essere a contatto con tanta gente, anche in posizioni “strategiche” all’interno delle istituzioni, conduce il lavoro di ricerca ufologica. Lo fa con la dovuta “discrezione”, d’obbligo in un terreno a volte “minato e sabbioso”. Cito frasi a lui care: “Informatevi, guardate a 360 gradi, non date nulla per scontato; e alla domanda “perché?”, rispondete “perché no?”… Ma ricordiamoci che nessuno va per forza convinto sugli Ufo”; “Siamo alle soglie di un’era di rivelazioni. Un domani l’ufologia sarà sicuramente una scienza: quello che ieri era “magia”, oggi è realtà”.

 

 

“Essere o non essere … Questo è il dilemma”, qualcuno un tempo recitava.. Bene, oggi si fa un gran clamore intorno a questa domanda rivolta all’esistenza o meno di vita intelligente oltre il pianeta Terra. E se la risposta è affermativa, in quale modo si sviluppa. Mentre ciò avviene, nelle relazioni tra individui del settore e al di fuori del settore, nella gente comune, ecco che chi si occupa di fare “comunicazione di massa” a tutti i livelli fa passare il messaggio, di fatto, che gli Alieni ci sono vicini. Lo vediamo in innumerevoli proiezioni cinematografiche, spot promozionali per qualsiasi prodotto dagli alimentari, ai farmaceutici, agli autoveicoli in generale e a tanto d’altro. Lo si percepisce nei discorsi dei politici dei governanti delle Nazioni … (alcuni esempi: il generale Mc Arthur, l’8 ottobre 1955; Sir Gairy, all’ Onu nel 1977; oppure durante la seduta, sempre all’ Onu, presieduta da Kurt Waldheim il 14 luglio 1978, presenti J. A. Hynek, G. Cooper, J Vallée). Com’è noto, esistono i messaggi diretti e quelli indiretti. Questi ultimi sono sono ovviamente i più subdoli e quindi anche i più pericolosi. A questo punto mi domando: perché passare queste informazioni? Chi desidera introdurre la conoscenza di questa ipotetica verità attraverso l’utilizzo di questi strumenti? E’ molto difficile risalire all’origine e di conseguenza trovare il vero responsabile: di fatto potrebbe essere chi detiene la reale conoscenza. Tuttavia tali messaggi esistono, sono una realtà e potranno avere una loro portata e conseguenza, fa parte di un preciso piano detto di “acclimatazione”, oppure esiste un altro scopo?… Ecco perché secondo me il fenomeno è da monitorare; ecco perché è importante analizzare questo mondo parallelo (la comunicazione di massa) che s’intromette prepotentemente nella vita quotidiana di ognuno di noi con effetti non sempre prevedibili. Personalmente penso che quando avremo imparato a conoscerci internamente, ovvero quando saremo cresciuti non solo fisicamente ma dentro di noi, potremo inquadrare immediatamente un eventuale messaggio subliminale e reagire adeguatamente perché avremo sviluppato un nostro personale giudizio autonomo. Il messaggio subliminale altro non è che l’invio di una informazione destinata a raggiungere una persona a livello inconscio. Questi sono impulsi indirizzati alla mente subconscia con l’intento di inculcare pensieri persuasivi. Ma allora, mi chiedo: vogliono farci credere che esistono… Oppure esistono davvero?

Alberto Negri

Fonte: http://misterobufo.corriere.it

 


 

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