Vi sarà sicuramente capitato di collegarvi ad un sito internet e di non riuscire ad accedervi, magari perché sono in molti a volerlo visualizzare oppure perché lo stesso è bloccato per qualsivoglia motivo. Ecco qui un articolo che vi spiega come accedere a siti bloccati e rimediare al problema di uno spazio web “invalicabile”.
Come accedere a siti bloccati: le cause del blocco.
Nel caso in cui vi troviate di fronte ad un sito web bloccato potrebbero essere differenti le cause. Il sito potrebbe dover smaltire un traffico troppo elevato oppure lo stesso potrebbe essere stato oscurato nel nostro Paese. Se, infatti, il nostro Governo, a meno che si tratti di siti pericolosi o che violano le norme internazionali, non può occuparsi di oscurare un sito, può indicare la necessità di “coprirlo” ai provider di internet. Ecco che, quindi, si rende necessaria la conoscenza del procedimento grazie al quale Accedere a siti bloccati. Ovviamente, questo non riguarda i casi in cui siate stati voi a bloccare i siti, magari allo scopo di proteggere i vostri figli e di filtrare i contenuti della rete.
Come Accedere a siti bloccati con un semplice trucco.
Per poter Accedere a siti bloccati in modo facile e veloce esiste un trucco. Dovrete aggiungere all’indirizzo del sito stesso il finale seguente:
.nyud.net
Un esempio può essere fatto con il nostro sito. Nel caso in cui Ideageek dovesse risultare bloccato potrete accedervi digitando l’indirizzo in questo modo:
www.ideageek.it.nyud.net
Questo accorgimento funziona per tutti quei siti che hanno contenuti statici. E il suo funzionamento è garantito da CoralCDN, che si occupa di gestire il dominio NYUD.NET. Con questo trucco potrete accedere a siti bloccati perché sovraccarichi oppure perché si trovano in fase di manutenzione. Ma che cos’è CoralCDN? Questa è una rete di distribuzione di diversi contenuti, gratuita e aperta, e basata su tecnologie e apporti di tipo peer-to-peer. La sua tecnologia sfrutta la larghezza di di banda aggregata di alcuni utenti, che si prestano volontariamente, che eseguono un particolare programma che assorbe e si occupa di redistribuire il traffico per i siti che vengono, appunto, aperti con la dicitura che vi abbiamo indicato. Quindi, per l’apertura si utilizzano queste risorse in più, indipendentemente dalle risorse messe a disposizione dal sito. Inoltre, questo sistema consente di vedere i siti oscurati in Italia, in quanto consente loro di assumere il dominio Nyud.net che consente un reindirizzamento verso la web cache di Coral. Infine, potrete utilizzare questo accorgimento anche per i siti “scomparsi” e per quelli famosi ma ormai bloccati da tempo. Nel caso in cui vogliate saperne di più su come Accedere a siti bloccati grazie a questo sistema visitate il sito di CoralCDN all’interno del quale potrete trovare novità e plugin messi a disposizione dai creatori del sito stesso:
http://www.coralcdn.org
Fonte: http://www.ideageek.it
C'è da dire che la costanza della censura è quasi ammirevole: in molti Paesi, tra cui l'Italia, diversi siti accusati di diffondere la pirateria vengono bloccati diventando così inaccessibili ai navigatori. Questa è almeno la teoria. Nella pratica, invece, la faccenda è completamente diversa: un sito bloccato, infatti, è comunque facilmente raggiungibile, a patto di adoperare gli strumenti giusti. Non si tratta di meccanismi complicati, software esotici o configurazioni riservate ai guru dei sistemi operativi: sono invece sistemi a portata di tutti.
PirateBrowser.
La prima alternativa è forse anche la più semplice da usare: si tratta infatti di PirateBrowser:
http://www.zeusnews.it/link/22161
il browser realizzato da The Pirate Bay unendo TOR e Firefox in un unico pacchetto facilmente installabile:
http://www.zeusnews.it/zn/19658
Lanciato a metà agosto, PirateBrowser aveva superato a metà ottobre il milione di download, consentendo agli utenti di aggirare qualunque tipo di censura in maniera assolutamente trasparente.
VPN.
Le reti private virtuali (VPN - Virtual Private Network) sono esattamente quello che il loro nome indica: delle reti di computer realizzate non connettendo direttamente i vari nodi tra loro con una connessione dedicata, ma tramite Internet; una specie di rete locale su scala più ampia e che sfrutta le infrastrutture pubbliche. Le comunicazioni all'interno della rete sono private e protette da crittografia; il loro uso permette di mantenere la privacy ed è ottimo anche per superare la censura. In Internet vi sono diversi servizi che offrono VPN a pagamento, ma anche molte alternative gratuite che sono perfettamente adeguate al compito, come il VPN Gate Academic Experiment Project:
http://www.zeusnews.it/link/22163
TOR.
The Onion Router non dovrebbe aver bisogno di presentazioni: è probabilmente il primo alleato a saltare in mente quando si parla di privacy e anonimato in Rete. TOR è ampiamente usato da attivisti, che magari hanno la necessità di mantenere segreta la propria identità, ma anche da giornalisti e dagli autori di quelle rivelazioni che hanno fatto la fortuna di Wikileaks e simili; è piuttosto ironico il fatto che TOR sia stato inizialmente sviluppato dallo US Naval Research Laboratory per proteggere le comunicazioni del governo USA. Naturalmente, TOR funziona egualmente bene per aggirare i blocchi imposti ai siti:
http://www.zeusnews.it/link/22164
Proxy web.
Un proxy è un server che funge da intermediario tra il client che fa la richiesta (il browser che da un PC richiede una pagina web, per esempio) e il server che ospita la risorsa. In questo modo è il server che deve fornire la risorsa riceve la richiesta dal proxy, e non dal client: se quindi per esempio un sito blocca l'accesso a tutti gli indirizzi IP provenienti dall'Italia ma il proxy adoperato si trova in qualunque altra nazione, il server fornirà la pagina, che il proxy provvederà a fornire il client italiano che non potrebbe accedere direttamente. L'apparizione dei web proxy (siti che offrono i servizi di un proxy tramite un'interfaccia web, come Hide My Ass http://www.zeusnews.it/link/22167 ) ha fatto sì che il loro uso diventasse facile e diffuso: una semplice ricerca con Google permette di trovare un'infinità di web proxy. Per utilizzarli tutto quello che bisogna fare è inserire l'indirizzo del sito che si intende visitare nell'interfaccia fornita. Alcuni proxy sono accessibili anche tramite estensioni per i browser:
http://www.zeusnews.it/link/22168
Reverse Proxy per siti specifici.
I Reverse Proxy sono la risposta alla censura di determinati siti operata da diversi stati: si tratta di siti speciali che, come un proxy, richiedono le pagine proibite ai server e le restituiscono ai client in maniera tale che per chi naviga il loro utilizzo sia assolutamente trasparente. Siti tipo Come.in http://www.zeusnews.it/link/22186 , di cui parlammo già alla fine dello scorso anno, quando venne lanciato, sono un esempio di come funziona un reverse proxy.
Cambiare i DNS.
Esiste un sistema per certi versi ancora più semplice (a patto di non aver paura a mettere le mani nella configurazione del proprio sistema operativo o router): sostituire i server DNS. Spesso si sentono paragonare i DNS all'elenco telefonico, e in effetti il funzionamento è simile: associano l'indirizzo mnemonico di un sito (per esempio http://www.zeusnews.it) al suo indirizzo IP, consentendo al browser di contattare il server giusto. A grandi linee, possiamo dire che quando si digita un indirizzo nella barra del browser, questo contatta il DNS che restituisce l'indirizzo IP del sito, al quale il browser si rivolge per avere le pagine web. Spesso i blocchi ai siti vengono realizzati censurando questo "elenco telefonico": è come se di fianco al nome e cognome della persona cercata non ci fosse più il numero di telefono. In tal modo il browser non sa quale server contattare e non può mostrare il sito. C'è una falla, in questo sistema: un blocco del genere, deciso dalla magistratura di uno Stato, avrà effetto sui DNS dei provider di quello Stato, ma non su chi offre un servizio DNS alternativo. Il più famoso di questi servizi è OpenDNS:
http://www.zeusnews.it/link/22187
inserendo i server di OpenDNS (208.67.222.222 e 208.67.220.220) in luogo di quelli forniti dal provider si riesce ad accedere anche a molti siti bloccati. La modifica può essere fatta agendo sul router che si usa per la connessione Internet o su ogni singolo PC, modificando le proprietà della connessione di rete in uso. Da qualche anno anche Google offre un proprio servizio di DNS che spesso consente di aggirare la censura:
http://www.zeusnews.it/zn/11538
i due server sono raggiungibili agli indirizzi 8.8.8.8 e 8.8.4.4.
Fonte (3 pagine):
http://www.zeusnews.it/n.php?c=20182
http://www.zeusnews.it/n.php?c=20183
http://www.zeusnews.it/n.php?c=20190