Quando si parla di sistemi operativi i nomi che vengono citati sono sempre gli stessi. Eppure ce ne sono molti più di quanto il grande pubblico pensi. Magari l'elenco redatto da Techradar suonerà familiare ad un pubblico di internauti smanettoni, ma per alcuni questa lista di sistemi operativi "underground" potrebbe essere una vera Epifania...
1.ReactOS.
Ovvero il progetto che rischia di far seriamente arrabbiare Steve Ballmer (che spesso è già parecchio esagitato di suo). Un sistema operativo completamente open source che è compatibile con il codice delle applicazioni e dei driver windows? Eccolo! Il progetto iniziale si chiamava FreeWin95, e palesava l'intenzione dei realizzatori di creare una versione dell'onnipresente OS di Microsoft, completamente opensource. Le prime versioni utilizzabili vennero realizzate nel 2004 e da allora il progetto è aggiornato assiduamente. Ci girano Firefoz, Msn Messeneger, Openoffice e parecchi giochi di qualche anno fa come Starcraft, Diablo 2 e Quake Arena. Per chi con Windows non fa altro che scrivere, giocare a solitario e navigare su web, potrebbe essere la migliore alternativa a...Windows.
2. Haiku.
Una reincarnazione free di BeOS, sistema operativo creato da Be Incorporated agli inizi degli anni '90 e precocemente castrato dall'impossibilità, imposta dagli accordi firmati con le case produttrici di hardware da parte di Microsoft, di girare sui Pc dell'epoca (tant'è che la casa di Gates pagò anche una bella somma a Be, che l'aveva citata in giudizio). Haiku è l'erede di BeOs e nacque come evoluzione del progetto OpenBeOs nel 2001. La prima alpha è stata resa disponibile un paio di mesi fa: interfaccia minimalista, funzionale, semplice, ma il sistema è velocissimo.
3. AROS.
L'Amiga non muore mai. Nonostante la macchina Commodore sia uscita di produzione da più di quindici anni, la base di appassionati è numerossima e molto attiva. Tutti ne ricordano con affetto anche i frequenti crash di sistema, a cominciare dal surreale messaggio "guru meditation". AROS può lavorare sotto altri Os, come Linux o a sé stante e permette ai suoi utenti di rivivere le atmosfere ed il fascino che permeavano l'AmigaOs, uno dei più completi e futuribili sistemi operativi mai creati.
4. Aranym.
Atari? Magari! Chi si ricorda questa pubblicità ha sicuramente qualche primavera sul groppone. Aranym permette di emulare uno dei migliori computer mai prodotti dalla casa americana, lo storico ST che duellò con Amiga per la leadership del mercato "a 16 bit", prima che i Pc con le nuove schede grafiche e sonore li soppiantassero. Per il resto, poco da dire: dall'interfaccia grafica ai programmi è come avere un Atari St a disposizione, per fare finta che il tempo non sia mai passato...
5. Syllable.
Molto spesso gli Os sono rielaborazioni ed ottimizzazioni di progetti precedenti. Syllabe invece, nato nel 2001 e originariamente conosciuto come AtheOS, ha come caratteristica peculiare, quella di essere unico, anche se gli utenti vi possono riscontrare una qualche ispirazione da vecchi BeOS e Amiga Os. Nonostante non sia supportato da molto software, è un sistema velocissimo e perfetto per ridare vita a vecchi computer, visto che include anche un media player, un browser e un client mail. Arrivato alla versione 0.6.6 è una delle migliori alternative a OSes in circolazione.
6. KolibriOS.
Sicuramente il più ambizioso dei progetti qui presentati. Scritto interamente in linguaggio macchina, funziona anche con Pc poco potenti, offre la possibilità di visualizzare un desktop a icone grafiche, supporto networking, usb ed è velocissimo. Nasce dalle costole di un altro sistema operativo, MenuetOS.
7. Plan 9.
Avrebbe dovuto rappresentare il passo successivo ad Unix, ma non ha mai ottenuto lo stesso successo e la stessa popolarità. Anch'esso venne sviluppato presso i mitici laboratori AT&T, mecca della tecnologia degli anni '70 e '80. Viene considerato da molti un eccellente fucina di nuove idee per coloro che vogliono realizzare nuovi sistemi operativi.
8. FreeDOS.
La sua missione è semplice: far girare alla perfezione programmi Dos. Realizzato da Jim Hail, ha impiegato ben dodici anni prima (ossia nel 1994, proprio quando Microsoft decise di abbandonare una volte per tutte il Dos, che aveva fatto la fortuna dei computer del tempo) di giungere all'agognato traguardo della versione 1.0, rilasciata nel 2006. Nonostante una grafica spartana, com'era quella del vecchio OS, FreeDos, ovviamente un progetto open source, ha delle ottime carte da giocare, non ultima quella di funzionare alla perfezione su Pc davvero obsoleti.
9. Visopsys.
Piccolo sistema operativo realizzato interamente da un sola persona, caso più unico che raro nella storia dell'informatica, Andy McLaughlin. Scritto nel 1997 ha come caratteristica quella di occupare pochissimo spazio e di offrire una semplice ma immediata interfaccia grafica. Il sistema operativo open source viene ancora oggi aggiornato e migliorato dal suo autore.
10. Minix.
L'antesignano di Linux venne realizzato da Andrew S.Tanenbaum nel 1987 ad Amsterdam e girava sui Pc Ibm, salvo poi estendere la propria area d'influenza anche a computer più sofisticati per l'epoca, come Macintosh, Amiga e Atari St. Linus Torvalds, che ha anche bisticciato con l'autore del , lo utilizzò come base per Linux, creato quattro anni dopo, nel 1991. L'ultima release di Minix è piuttosto recente e risale al 2007. E' uno dei sistemi operativi più apprezzati dagli "addetti ai lavori" e dagli sviluppatori. Il libro di Tanenbaum, Operating Systems: Design and Implementation è ancora oggi un tomo fondamentale per chi vuole imparare qualcosa sull'argomento.
Fonte: http://www.wired.it